La nostra sfida temeraria di correre da soli ha gambe per andare avanti: la prospettiva è un partito della nazione. Ci bastava un voto in più rispetto alle Politiche (l’Udc aveva preso il 5,6%, ndr) per capire se la nostra sfida temeraria aveva gambe per andare avanti, se il partito della nazione che abbiamo in mente ha una prospettiva. Abbiamo ottenuto un risultato soddisfacente. Pier Ferdinando
Un possibile riavvicinamento con il Pdl? Per correttezza devo dire che Berlusconi non ci ha mai dato nessun segnale di nessun tipo. Noi sediamo come il Pdl nel Partito popolare europeo, di cui siamo fondatori. Ma siamo all’opposizione nel Parlamento italiano, e con molta serenità seguiamo il governo quando fa la cosa giusta. E’ importante essere seri nelle intenzioni.
Non abbiamo alcun complesso di solitudine. La nostra campagna elettorale seria ha fatto prevalere i problemi degli italiani. Altri hanno fatto prevalere toni populistici e sono ricorsi a questioni diverse. Gli elettori ci hanno premiato. Non abbiamo fretta, la legislatura è ancora agli inizi e penso che prima o poi i due grandi partiti esploderanno. Il risultato delle europee ha spazzato via il bipartitismo. Il bipolarismo è malato perché fa vincere il populismo della Lega e di Di Pietro. Un anno fa l’Udc è sopravvissuta allo tzunami dei due grandi blocchi. Oggi ci siamo consolidati. La nostra opposizione è l’unica che può servire a creare in futuro un’alternativa: parliamo dei problemi degli italiani e ricordiamo a Berlusconi gli impegni presi. Avevamo chiesto agli elettori un voto in piu’ rispetto a un anno fa per chiedere una verifica, abbiamo avuto ben più di un voto in più.
Pier Ferdinando
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Abbiamo parlato con milioni di italiani, di loro, delle loro famiglie, dei loro problemi. Gli altri hanno parlato di veline, feste e voli su aerei di stato. Sono orgoglioso di non essere caduto in tentazione come di non aver parlato di Lui. Ho parlato di voi e ho sempre ribadito che il governo si deve muovere per risolvere i vostri problemi. Vi voglio bene e mi auguro che vi ricordiate dell’Unione di Centro. Comunque finisca vi sono grato per avermi trattato con rispetto.
Le foto di Villa Certosa sono un’umiliazione che gli italiani e l’Italia non meritano. In questa campagna elettorale abbiamo parlato di veline, di questioni private, non abbiamo parlato dell’Italia e degli italiani. Ieri, finalmente, il presidente del Consiglio ha planato sull’Italia, ma solo lui non sa che un milione e 600 mila precari non hanno un euro di copertura per la perdita del lavoro. Se il governatore Draghi era berlusconiano una settimana fa lo è anche oggi, e ha ricordato che un milione e 600 mila precari sono senza copertura.
Pier Ferdinando Casini giura che comunque vadano le elezioni non accetterà un posto a tavola in un nuovo centrosinistra neanche se glielo chiedesse Massimo D’Alema. Confessa che al congresso dei Democratici tiferà Bersani perché spera di far confluire nel suo progetto di un Partito della Nazione anche i moderati delusi da un Pd radicalizzato a sinistra. Un progetto che uscirà rafforzato solo se l’Udc riuscirà a strappare più voti rispetto al 5,7% ottenuto alle politiche 2008. Pier Ferdinando Casini sta per andare a pranzo con una delle sue figlie maggiori in un pit stop del suo circuito elettorale. [Continua a leggere]
Il Pd è in evidente stato confusionale, non ho capito ancora se esiste o meno ma un partito che dichiara che Berlusconi è un grande pericolo e poi annuncia che voterà sì al referendum sulla legge elettorale che rafforzerà Berlusconi, ha bisogno di una cura molto seria di autoanalisi. L’alternativa non può venire dalla sinistra, che ha perso nel Paese e in Ue ed è incapace di capire le questioni determinanti per i cittadini italiani.
«Udc unico antidoto al dominio leghista sul governo» di Claudio Sardo
ROMA – «Il discorso di Barack Obama al Cairo ha una portata storica e contiene il germe di una nuova speranza di pace. Mi viene in mente la celebre frase di Giovanni Paolo II: “Nessuna guerra si può fare in nome di Dio”». Secondo Pier Ferdinando Casini, leader Udc, è giusto partire da Obama per parlare oggi di Europa, delle politiche per uscire dalla crisi, della posta in gioco alle elezioni di domani e domenica, delle vicende di casa nostra. [Continua a leggere]
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Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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