postato il 13 Marzo 2010
Mentre l’Italia va sempre peggio la politica va avanti con slogan autoreferenziali, che nulla hanno a che fare con la realtà di un’economia che perde colpi, di un Pil che cala come mai era successo dagli anni Settanta.
La manifestazione del centrosinistra contro il governo è un errore politico gravissimo: una piazza che recupera l’Ulivo e in cui si esibiscono cartelli e oltraggi al capo dello Stato è un aiuto insperato a Berlusconi, in un momento in cui il premier dovrebbe dare delle risposte sulle cose che non ha fatto.
Anche il centrodestra scenderà in piazza. Dopo due anni di governo con cento parlamentari di maggioranza vanno in piazza contro chi? Contro se stessi, se hanno sbagliato a presentare le liste.
Credo però che la gente cominci a capire tante cose, forse anche le ragioni per cui, quando il Pdl due anni fa ci chiamò noi dicemmo “no grazie”. Se l’esito è questo, non ci sbagliavamo.
Pier Ferdinando
postato il 13 Marzo 2010
Vedo che Bossi, nelle inedite vesti di moderato, invita Berlusconi a stare più attento alle conversazioni telefoniche: non sono d’accordo con Bossi nemmeno stavolta. Non è al telefono che il premier deve stare più attento. Dovrebbe stare più attento ai problemi degli italiani, gli unici che non figurano mai nella sua agenda.
Pier Ferdinando
postato il 13 Marzo 2010
Pubblichiamo da “Il Messaggero” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Claudio Rizza
Dica la verità, presidente Casini, l’unica piazza che le piace è S.Pietro.
«No, siamo sempre in piazza. Non c’è niente di più democratico delle piazze gioiose, rispettose, che affermano le proprie idee. Il problema è un altro».
Quale?
«Che le piazze hanno sostituito la politica. Il populismo ha preso il sopravvento sia su chi dovrebbe risolvere i problemi degli italiani, cioè Berlusconi; e su chi, invece di delineare una proposta alternativa, si riunisce ancora contro qualcuno, cioè Bersani e Di Pietro».
Quanto pesa la piazza?
«Credo che la maggioranza degli italiani sia stanca di piazze. Si trova alle prese con questioni sempre più incandescenti e invece di soluzioni è subissata di spot». [Continua a leggere]
postato il 12 Marzo 2010
Spero che possano esserci dibattiti televisivi nei canali pubblici e privati, perché credo sia importante far capire ai cittadini che c’è qualcuno che parla anche dei loro problemi, delle famiglie, della disoccupazione, del quoziente familiare, degli studi di settore che vanno sospesi almeno per un anno, tutte questioni dimenticate in questa campagna elettorale. Fare la campagna elettorale sulle inchieste giudiziarie è una cosa che mi ripugna. Noi siamo fuori da questo teatrino.
Pier Ferdinando
postato il 11 Marzo 2010
Ore 15.00 – Villa d’Este
Interviene al Forum internazionale di Confcommercio