Taglio degli stipendi ai politici? Temo faccia la fine della proposta di abolire le province
Le grandi riforme sono l’unica ricetta per uscire dalla crisi, il Paese le aspetta da tempo. Sui temi delle liberalizzazioni, della riforma della previdenza, della pubblica amministrazione, dei tempi della giustizia siamo terribilmente indietro e non possiamo più aspettare. Il governo deve uscire dalla retorica dell’autosufficienza e del “tutto va bene”,e fare un grande appello all’opposizione. Deve dire basta ai soliti slogan: oggi si parla della riduzione degli stipendi dei parlamentari. Quando sento proposte di questo tipo ho sempre paura: temo che facciano la fine dell’abolizione delle province che tutti hanno promesso in campagna elettorale. E poi cosa è successo? Siamo rimasti gli unici a sostenerla in Parlamento.
Commentando il caso della lista Anemone ai microfoni del Tg3, il leader Udc invita ad aprire gli occhi: “esistono uomini politici che si dedicano dal mattino alla sera alle gare d’appalto: non è il loro compito, non è il loro lavoro. Oggi sono state detto cose importanti anche dal presidente del Consiglio. Bene, passiamo dalle parole ai fatti”.
Alla trasmissione di approfondimento politico di Rai 3 condotta da Giovanni Floris si parla di crisi della Grecia, di opportunità per i giovani e di patto generazionale, e della questione morale. Un sondaggio, poi, dà ragione alla proposta di un governo di salute pubblicata avanzata qualche giorno fa dal leader Udc: oltre la metà degli italiani intervistati da Ipsos si dice d’accordo.
Qualche “irriducibile” del partito inorridì dandomi del matto o dell’utopista. A distanza di 30 giorni, Casini pare aver ascoltato in grossa parte quel mio spassionato monito con il lancio di questa nuova formazione politica. Ora è il momento di restare uniti e di pretendere un cambiamento vero, veloce, “pulito”, concreto ed efficace della vecchia e morente Udc.
Il partito stava letteralmente affondando e dava a tutti l’impressione di essere abbandonato dai suoi stessi vertici. Io non so quanto Casini faccia sul serio, quanto di vero e sincero ci sia nelle sue parole ed attenderò la reale attuazione dei bei concetti espressi in questi giorni prima di giudicarlo in maniera definitiva. Mi farebbe piacere, comunque, che proprio adesso noi decidessimo di bombardare letteralmente i “capi” per farci sentire, proporre soluzioni, pretendere ascolto e VERITA’.
La politica italiana è giunta ad un capolinea e pare che almeno qualcuno abbia avuto il buon senso di accorgersene. Lo dicevo un mese e fa e lo ripeto adesso: non mi aspetto politici in odore di Santità che siano sul serio altruisti e pronti ad immolarsi per la collettività…mi aspetto politici meno cialtroni e miopi che riescano ad essere positivamente egoisti; capendo cioè che la qualità ripaga e che, investire energie e sinergie su giovani e meno giovani di valore, CONVIENE A TUTTI ED A LORO IN PRIMIS.
Che questa rivoluzione annunciata non resti tale…che quella di Casini sia una presa di coscienza VERA che porterà finalmente a qualcosa di buono. Che si discuta, che ci si veda per parlare.
In caso contrario, lo dico chiaramente, SARO’ IL PRIMO A SCAGLIARMI CONTRO “IL PARTITO DELLA NAZIONE” ed i suoi fondatori…il tempo delle promesse fatte appositamente per non essere mantenute è finito.
L’Italia ha bisogno di NOVITA’, DI CREATIVA’, E DI POSITIVITA’ NON SCIATTAMENTE PROPAGANDISTA…l’Italia ha bisogno di un nuovo esercito di moderati.
IO CI STO MA ALLE CONDIZIONI ESPOSTE…SPERO CHE TUTTI, QUESTA VOLTA, SIANO CONCORDI CON ME.
“Riceviamo e pubblichiamo”, di Germano Milite
Nella stazione di Milano Centrale, una signora scende in lacrime dal treno Fast 9605 delle ore 7.30 diretto a Napoli centrale. Sono le 7.15 e la donna, piegata in due dal dolore, avverte di essere gestante e fa intuire dunque che si è verificata la rottura delle acque. In pochi secondi viene avvertito il capotreno che allerta tramite radio la polizia. Le autorità, a loro volta, contattano un’ambulanza che però non riesce a prestare soccorso prima di circa 30 minuti. Dopo un quarto d’ora d’attesa, infatti, la signora viene fatta scendere dal treno in partenza ed attende per altri 15 interminabili minuti l’arrivo dei barellieri. [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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