Pier Ferdinando Casini parla del prossimo partito che non sarà il restyling dell’Udc, ma sarà qualcosa di profondamente diverso: “il gesto di oggi di Cesa di azzerare gli incarichi nazionali è la dimostrazione che si vuole fare sul serio per interpretare un sentimento nazionale diffuso”.
A chi si rivolge il nuovo partito? “A tutti quegli italiani che vogliono starci. Il resto non ci interessa. C’è bisogno di ricostruire un sentire comune tra tutti gli italiani, c’è bisogno di una grande pacificazione nazionale e di proposte di buon senso. Non c’è da conservare l’esistente, ma c’è da cambiare”.
Infine un appello alla coerenza alle forze politiche rispetto al problema della grave crisi economica internazionale: “Tutti danno ragione a Napolitano e poi ciascuno si comporta in modo difforme. Il capo dello Stato ha interpretato bene un sentimento importante, oggi è il momento di fare squadra, non di litigare. C’è bisogno di una pacificazione tra le forze politiche e di fare riforme strutturali importanti, che fino ad oggi non vengono fatte perchè non c’è la forza politica di dire qualcosa di impopolare agli elettori italiani”.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Gaspare Compagno
Mentre il mondo in generale e gli USA in particolare sono con il fiato sospeso per il disastro ecologico della marea nera fuoriuscita dalle trivellazioni off shore della BP, in Italia si prosegue come se nulla fosse successo.
Intendiamoci, non intendiamo colpevolizzare l’industria del petrolio, capiamo quanto sia necessaria questa fonte energetica e capiamo quanto sia importante come possibilità lavorative in un momento in cui tutte le aziende italiane sembra che stiano abbandonando l’Italia, però abbiamo dei timori legati all’ambiente, oltre che alla possibilità che le nostre ricchezze vengano depredate senza ricevere nulla in cambio, come ad esempio è successo in Basilicata dove, ai pozzi petroliferi, è seguita una bassa ricaduta in termini occupazionali e di nuove attività di sviluppo. [Continua a leggere]
Nell’intervista di Lucia Annunziata si parla di bipolarismo, dell’ipotesi di un governo di unità nazionale e del prossimo partito della nazione. Poi l’immediata attualità: dalla crisi della Grecia, con l’invito a tutte le opposizioni a convergere sul decreto, al ddl anticorruzione, da fare al più presto, fino al federalismo: ‘La campagna elettorale è finita e dopo aver votato contro quel provvedimento ora vogliamo che almeno i decreti attuativi siano fatti bene’.
La parola d’ordine della Lega è “Padania”, quelle dell’Italia dei valori “giustizialismo, anti-Berlusconismo”. La nostra è “unità della nazione”, con l’obiettivo di una concordia nazionale. Il cantiere per il partito che abbiamo in mente di fare è aperto, ci vedremo a Todi dal 20 al 22 maggio. [Continua a leggere]
Votare il decreto salva-Grecia è un dovere e un atto di responsabilità. Ma per affrontare questa crisi, oltre all’impegno internazionale dei governi con iniziative che riguardino anche la Banca centrale europea, c’è bisogno di un governo europeo. Altrimenti mandiamo la nostra moneta nel mare magnum della speculazione, senza nessuna difesa.
Pier Ferdinando
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Sarebbe da irresponsabili votare no al decreto sugli aiuti alla Grecia, per questo l’Udc darà il suo via libera. Non possiamo scherzare con il fuoco, bisogna tutelare gli italiani a partire dai risparmiatori, le persone più deboli. Dobbiamo fare la nostra parte, l’opposizione non si salva l’anima dicendo “che bello è un problema della maggioranza”, e sono contento che Bersani abbia detto la stessa cosa.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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