12 giugno, Levico Terme
postato il 7 Giugno 2010Ore 10.30 – Parco delle Terme
Partecipa alla Festa nazionale della Cisl. Nell’occasione sarà intervistato da Stefano Folli.
Partecipa alla Festa nazionale della Cisl. Nell’occasione sarà intervistato da Stefano Folli.
Interviene al 40esimo convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria: ‘Responsabilità e riforme per un nuovo destino del Paese’.
Partecipa all’assemblea nazionale di Confartigianato
di Francesco Arlati e Jakob Panzeri
“Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita” (Muriel Barbery)
Credo di essere arrivato ad una constatazione, e cioè che il futuro in realtà non esiste, o meglio non esiste come lo concepiamo noi.
Il futuro non è periodo lontano che ci sovrasta facendo capolino come un gigante fra una nebbia di interrogativi e dubbi, non è nemmeno lo sviluppo di un’età dell’oro o di una realtà utopica ideale. Il futuro è nello stesso tempo una solida barca e un delicato vaso di cristallo, formato da tutti i nostri desideri, le nostre ambizioni, i nostri voleri che si sono aperti e cercano realizzazione nella realtà. Il futuro si costruisce! E lo si costruisce tenendo salda la barra del timone sui nostri progetti e sul nostro talento, sperando che esista una società meritocratica non solo di nome ma anche di fatto che sappia apprezzarlo. [Continua a leggere]
Casini attacca Di Pietro «E’ uno sciacallo» (QN)
L’Udc «No a governi tecnici. Anche se guidati da Draghi» (la Stampa)
Donne in pensione a 65 anni, stretta del governo (Corriere della Sera)
Intercettazioni sotto accusa il comma Ghedini (Il Mattino)
Liberalizzazioni, Casini apre. Bersani contropiano sul fìsco (Il Mattino)
D’Alia – Una volta vietate verranno usate per il killeraggio (la Stampa)
Nel dibattito sull’innalzamento dell’età pensionabile delle donne sono sicuramente di rilievo le proposte dell’Udc che per bocca di Casini e Buttiglione si è dichiarata a favore dell’equiparazione dell’età pensionabile di uomini e donne, come chiesto dall’Unione europea, ma contemporaneamente ha posto il problema importante della tutela del lavoro familiare della donna, soprattutto in quanto madre.
Nello specifico l’Udc pur riconoscendo necessario e giusto l’adeguamento chiesto dall’Europa ha però proposto di concedere alle donne due anni di permesso con contribuzione figurativa per ogni figlio, da utilizzare quando la donna ritenga più opportuno, alla fine della carriera o in un momento importante della vita familiare.
La posizione dell’Udc è assolutamente interessante perché va a toccare un problema che a suo tempo evidenziò molto bene la storica Lucetta Scaraffia: le donne che lavorano “hanno conquistato la possibilità di fare tutto quello che fanno gli uomini, ma hanno perso il diritto di vedere valorizzata e protetta la maternità “. L’età pensionabile più bassa non risolveva questo problema perché di fatto più che agevolare le madri, agevolava le nonne che avevano tempo per occuparsi di tante cose, magari anche dei nipotini, ma non certo dei figli che ormai erano ampiamente autonomi e non più bisognosi di amorevoli cure.
Ecco che la proposta dell’Udc si configura come un reale aiuto alle donne che insieme alla dignità di lavoratrici vogliono salvaguardare anche la loro dignità di madri, infatti verrebbe data la possibilità alle lavoratrici che vanno in pensione a 65 anni di usufruire di una specie di congedo familiare, da uno a tre anni. La lavoratrice a questo punto potrebbe autonomamente decidere il momento più opportuno della sua vita lavorativa per avvalersi di questo diritto: nel corso della vita lavorativa, potendo così dedicarsi serenamente ai primi e fondamentali anni di vita della prole oppure alla fine di questa in una sorta di meritato riposo dalle fatiche del doppio ruolo di mamma e di lavoratrice.
La materia è sicuramente complessa e una riforma efficace merita un’analisi attenta dei tanti fattori che entrano in gioco, tuttavia sembra importante sottolineare il principio della tutela della donna non solo nel ruolo di lavoratrice ma anche nel suo preziosissimo compito di madre. A tal proposito vale la pena di ricordare le parole di John Bowlby, psicanalista britannico padre della teoria dell’attaccamento: “Le forze dell’uomo e della donna impegnate nella produzione dei beni materiali contano come attivo in tutti i nostri indici economici. Le forze dell’uomo e della donna dedicate alla produzione, nella propria casa, di bimbi sani, felici e fiduciosi in se stessi non contano. Abbiamo creato un mondo a rovescio”.
Accettiamo di discutere, ma in Parlamento e per fare cose serie. Non si stratta di prendere una mano tesa.
E’ positivo che la maggioranza sia disposta ad ascoltare i consigli dell’opposizione e siamo pronti ad accogliere l’apertura del premier sulla manovra finanziaria, ma se le condizioni sono un nuovo condono, noi non l’accettiamo perché a forza di condoni si perde il senso della legalità.
Pier Ferdinando
E’ ospite di Sky Tg24 – ‘L’intervista’ (repliche alle 14.35, 18.35 e 22.35)
“La politica deve rinnovarsi e avere il coraggio di scelte impopolari”
Rinnovamento della classe dirigente, legge elettorale, riforme istituzionali, disegno di legge sulle intercettazioni, manovra economica. E ancora, giovani, lavoro, riforma della scuola e dell’università. Sono alcuni dei temi affrontati da Pier Ferdinando Casini nell’incontro con gli studenti della Rui, la residenza universitaria internazionale di Roma in via Sierra Nevada, nel quartiere Eur.
Ad accogliere il leader dell’Udc una cinquantina di studenti di diverse facoltà. Prima un pranzo nella mensa della residenza, poi un colloquio informale nel soggiorno, dove gli studenti hanno potuto porre i loro interrogativi su temi di strettissima attualità.
I giovani. “Abbiamo tanti giovani che fanno cose straordinarie, che sono impegnati ad esempio nel volontariato, nella ricerca. Ne abbiamo pochi in politica. Il problema è la selezione: dobbiamo innestare criteri di meritocrazia nella selezione della classe politica”. La perdita di peso del Parlamento è anche figlia del meccanismo di selezione attuale perché, spiega Casini, “quando non bisogna più cercare il consenso della gente, ma di un leader, si è di fronte a una distorsione”. Di qui la necessità di un ritorno alle preferenze, in mancanza delle quali sono preferibili i collegi uninominali. [Continua a leggere]
L’Udc sta portando avanti un confronto serrato con le parti sociali per migliorare la manovra in Parlamento. Probabilmente anche le ragioni dei magistrati dovranno avere voce in capitolo, ma questa dichiarazione di sciopero preventivo per il loro stipendio è un errore incomprensibile, che allontana l’intero corpo della magistratura dai cittadini.
Se il messaggio che si vuole trasmettere al Paese è di serietà e rigore, i magistrati dovrebbero rendersi conto che il segnale che danno scioperando va nella direzione opposta, e finisce con il delegittimare il loro lavoro in un momento di aspre polemiche.
Pier Ferdinando