Archivio per Luglio 2010

Ddl intercettazioni, si può fare di meglio

postato il 25 Luglio 2010

di Giuseppe Portonera

La battaglia in commissione giustizia ha portato i suoi frutti. L’alleanza tra Udc, Pd e Finiani è riuscita a modificare sostanzialmente il testo di legge sulle intercettazioni approvato precedentemente dal Senato e a scatenare la dura reazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che si è detto deluso, perché “con le modifiche alla legge sulle intercettazioni la situazione resterà pressappoco come è adesso” e perché, soprattutto, “non si lasceranno gli italiani parlare liberamente al telefono e l’Italia non sarà un Paese davvero civile”. È una buona notizia, perché dimostra come, mettendo insieme le opposizioni e le fasce più ragionevoli della maggioranza, si è riusciti a migliorare un testo che, così com’era, poteva solo essere stracciato. Una battaglia condotta con coraggio e con buon senso, senza né sensazionalismi o esibizionismi e senza neppure arrendevolezza o paura. [Continua a leggere]

2 Commenti

Morti bianche: Si può morire di lavoro?

postato il 23 Luglio 2010

di Gaspare Compagno

Questo è un argomento vitale, anche se tratta di morte: si parla di morti bianche, che sono quelle che accadono nei posti di lavoro.

Il rapporto INAIL pubblicato oggi attesta che sono in diminuzione, addirittura ai minimi dal 1993. Ma questa riduzione, purtroppo non è legata a maggiore sicurezza sul lavoro, bensì alla diminuzione dei lavoratori.

Nonostante ciò, i numeri restano da infarto: gli infortuni sono stati 790mila, 85mila in meno rispetto al 2008. Per una riduzione del 9,7 per cento, mentre i casi mortali sono calati del 6,3 per cento. I lavoratori che hanno perso la vita sul posto sono stati 1050, 70 in meno rispetto all`anno precedente; gli infortuni dei lavoratori stranieri passano da 143mila del 2008 a 119mila, con una flessione del 17%.

Dobbiamo rallegrarci per questa flessione?

Assolutamente no, è legata solo al minore numero di lavoratori.

E non possiamo rallegrarci di questa notizia, perché ogni morte, ogni vita spezzata, è motivo di dolore, e proprio per questo dobbiamo batterci per aumentare la sicurezza sul posto di lavoro.

Ma non basta questo.

Spesso sui giornali leggiamo di proteste eclatanti, come quella dei lavoratori alla Scala di Milano, o come quella dei lavoratori della Playtex a Roma, ma troppo spesso ci dimentichiamo di chi ci lascia prematuramente, come del tecnico a Milano, o come l’operaio a Taggia, o dell’operaio a Siracusa, e potrei continuare perché l’elenco è tristemente lungo.

Ma oltre a questi dobbiamo pensare anche a chi muore perchè non ha il lavoro o lo ha perduto e sfugge alle statistiche dell’Inail: ad esempio a Brembate muore un operaio che aveva perso il lavoro; in Campania due operai si sono suicidati perché senza lavoro e potrei continuare.

L’ultimo suicidio, frutto dell’abbandono della speranza, è avvenuto sabato scorso dalle parti di Salemi in Sicilia, dove un ex dipendente, Francesco Gucciardi, della Telecom Sicilia srl, società dichiarata fallita nel 2000, dopo che per 10 anni è stato prima ignorato, poi illuso, poi di nuovo ignorato, ha deciso di suicidarsi.

E queste morti, magari ci colpiscono, ma poi finiscono nel dimenticatoio per tutti, tranne che per le famiglie che anche a distanza di anni piangono i loro cari, come nel caso dello scoppio del Molino Cordero, dove dopo soli tre anni, alla cerimonia di commemorazione c’erano solo i parenti.

Non è giusto che in un paese che si definisce civile e all’avanguardia, ancora oggi, il lavoro o l’assenza dello stesso, sia una delle prime cause di morte violenta. Occorrono risposte e soluzioni.

2 Commenti

Tagliare subito gli stipendi dei parlamentari

postato il 22 Luglio 2010

Sono per la linea dura, esemplare: noi parlamentari dobbiamo tagliare i nostri stipendi e questo deve avvenire subito. Non possiamo andare in vacanza senza dare il segnale di un Parlamento che si adegua alla richiesta di sacrifici che si chiedono al Paese.
La questione morale è anche questo.

Pier Ferdinando

12 Commenti

Berlusconi se la prenda con se stesso, non con la stampa

postato il 22 Luglio 2010

Bisogna assumersi le proprie responsabilità e, se necessario, affrontare il passaggio della crisi, perchè questo governo non ha più autosufficienza politica. Altro che prendersela con la stampa o con l’opposizione, il presidente del Consiglio dovrebbe prendersela con se stesso.
Se la sua maggioranza va sotto ogni volta che si vota e ogni giorno parla una lingua diversa, tutti hanno colpa, salvo l’opposizione e i giornali. C’è una situazione di sfilacciamento, c’è un tirare a campare che non è all’altezza delle sfide che il Paese deve affrontare.
Dobbiamo fare le grandi riforme, dobbiamo fare scelte coraggiose, ma il governo balbetta perchè non è sostenuto in Parlamento dalla sua maggioranza. Davanti a tutto questo prendersela con gli altri è una fuga dalla realtà.

Pier Ferdinando

1 Commento

Ospite di Repubblica Tv

postato il 22 Luglio 2010

Il leader Udc risponde alle domande di Claudio Tito

Commenti disabilitati su Ospite di Repubblica Tv

Dal governo poche cose buone e troppi spot

postato il 22 Luglio 2010

Il governo procede per strappi. Berlusconi ogni tanto minaccia elezioni anticipate, ma è un messaggio rivolto ai suoi, un richiamo alla disciplina. Oggi il premier non ha la forza per andare a elezioni anticipate.
Berlusconi ha invitato i militanti del Pdl a ricordare le tante cose buone fatte dal governo. Certo questo esecutivo avrà pure fatto qualcosa di buono: gli aquilani non sono sotto le tende, a Napoli ha rimosso la spazzatura dalle strade, anche se non c’è la certezza che il problema non si riproporrà. Ma non basta. A L’Aquila il difficile viene ora: il centro storico è distrutto e i lavori non cominciano.
Le cose buone fatte dal governo sono poche, gli spot molti di più. Come quello del piano casa, con il premier che dopo un anno si è lamentato perché non è riuscito a costruirne nemmeno una, come era prevedibile.
E poi, ancora, è stata abolita l’Ici. In tutte le città del mondo, 8 su dieci la proporzione, le tasse locali cadono sugli immobili. Noi abbiamo abolito l’unica tassa federalista…Ora la Lega vuole introdurre la “service tax”, che e’ l’Ici con un altro nome.

Pier Ferdinando

4 Commenti

Quote latte, diamo voce ad un allevatore veneto che ha sempre rispettato la legge

postato il 22 Luglio 2010

“Riceviamo e pubblichiamo” la testimonianza di Stefano Baldan, imprenditore agricolo di Mira (Venezia)

Sono un imprenditore agricolo, allevatore di vacche da latte. In questi giorni mi sento profondamente indignato, offeso e preso in giro. Svolgo il mio lavoro quotidianamente, mi alzo alle 5 tutte le mattine, giorni feriali e festivi, pago il mio lavoro e quello dei miei dipendenti tutti i giorni perché rispetto la legge: sono in regola con le quote latte, acquistate negli anni con grande sacrificio.

Negli scorsi giorni sono stati pubblicati vari articoli sui quotidiani che parlavano di persone (che non definisco allevatori ma “truffatori”) che hanno contenziosi con lo stato, ossia multe da pagare di 3,5 milioni di euro, che si presentano a trasmissioni televisive e hanno spazio sui giornali, come vittime o eroi di turno; si presentano però alle manifestazioni con trattori nuovi da 100-150 mila euro, fanno parte di cooperative fasulle, create per non versare le multe, sono venditori di latte “in nero”… ma io mi chiedo: tutti i soldi del latte venduto fuori regola, che fine hanno fatto?

L’anno scorso il ministro Zaia aveva promulgato una legge per sistemare in modo definitivo il problema delle quote latte. Dopo meno di un anno ed il parere negativo dell’Unione Europea sulla questione, a questa legge, fatta da un ministro leghista, subentra una nuova proroga e “questi” continuano a non pagare!Qual è la morale? Io, che come tanti italiani, rispetto le leggi e le regole civili, giuste o non giuste che siano, educo i miei figli a questi valori, assisto continuamente alla vittoria degli imbroglioni, degli irrispettosi e dei furbi.

Lo stato italiano si sta sporcando, perdendo dignità davanti all’Europa e togliendo soldi dalle tasche di tutti gli italiani per salvaguardare un manipolo di 400 “allevatori” fuorilegge.

3 Commenti

Manovra, trovare soldi per i poliziotti non per i truffatori

postato il 21 Luglio 2010


Non si puo’ votare una manovra che trova i soldi per i truffatori delle quote latte e non dà risposte a coloro che, dal mattino alla sera, garantiscono la sicurezza di milioni di italiani. Chiedo al ministro Tremonti perché non trova i soldi per i poliziotti e invece li trova per i truffatori delle quote latte. Perché in questa Finanziaria c’è spazio per le marchette imposte dalla Lega e non c’è spazio per i poliziotti e le forze dell’ordine. Su questo tema c’è silenzio, una sorta di viltà.
L’Udc è al fianco delle forze di polizia dall’inizio di questa battaglia. Non siamo stati ascoltati al Senato e, purtroppo, credo sarà lo stesso anche alla Camera.

Pier Ferdinando

4 Commenti


Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram