L’area di responsabilità nazionale che si è formata in occasione della mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo è qualcosa di fortissimo e nuovo, la proiezione in Parlamento di quello che vogliono i cittadini. Non un terzo polo, non un grande centro, ma un’area che nasce per dare un contributo a ricucire il Paese.
Chi si è astenuto nel voto sulla sfiducia al sottosegretario ha dato prova di responsabilità e serietà. Ora sia il Governo a farsi carico della posizione di Caliendo.
Berlusconi deve dirci con chiarezza: vuole fuggire dalle responsabilità andando a votare, oppure vuole continuare a governare? Nel secondo caso, il premier dovrà misurarsi, necessariamente, con la novità rappresentata da questa nuova area di responsabilità.
“Riceviamo e pubblichiamo”
Come tutti sappiamo, in base alla Carta dei diritti del passeggero è previsto il caso di cancellazioni dovute a «eventi eccezionali».
In questi casi il viaggiatore ha il diritto di scegliere tra il rimborso del biglietto oppure l’imbarco, il prima possibile o in data più conveniente, su un altro volo.
La compagnia aerea ha, ovviamente, l’obbligo di un’adeguata assistenza a terra comprensiva di: somministrazione di pasti e bevande, organizzazione di eventuali pernottamenti, trasferimenti da e per l’aeroporto, due chiamate telefoniche e, nell’era del tecnologico, fax e email a disposizione. [Continua a leggere]
Lasciamo al governo la responsabilità di decidere, non decapitiamo gli uomini per una manciata di voti in più
Sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo l’Udc si astiene. Rifiutiamo il giustizialismo come metodo di lotta politica, così come rifiutiamo di minimizzare la questione morale. La questione morale esiste e non basta non commettere reati perché la politica prevede ragioni di opportunità, decoro e anche decenza. Chi è al governo del Paese dovrebbe astenersi dal frequentare persone poco raccomandabili. Ma il giustizialismo non ha mai dato un contributo serio a moralizzare.
Noi non approviamo la condotta del sottosegretario Caliendo ma, allo stato, non ravvisiamo un quadro di responsabilità sufficiente a impegnare il Parlamento della richiesta di revoca della sua delega. Lasciamo al governo la responsabilità di decidere. Noi non decapitiamo gli uomini per una manciata di voti in più. [Continua a leggere]
Oggi è nata un’area di responsabilità nazionale che non ha indulgenze verso il giustizialismo come quello di Di Pietro ma è consapevole che la questione morale esiste ed è grande come un macigno in questo Paese.
La nostra è un’area di responsabilità che non nasce contro gli altri o per mettere in crisi il governo, noi operiamo perché il Paese faccia scelte di responsabilità. Poiché sono gruppi che provengono da esperienze diverse quello che succederà in futuro, come diceva la canzone, lo scopriremo solo vivendo.
Se Berlusconi cadrà o meno dalla torre è una questione che interessa tutti noi, ma intanto la gente non arriva a fine mese, la disoccupazione aumenta e tutte le questioni sociali sono sul tappeto.
Il terzo polo è già l’evocazione di qualcosa che si muove nei meandri ristretti degli schematismi politici. Al paese invece servono cose nuove, non vecchie.
La prima sensazione che si ha, guardando un qualunque telegiornale al giorno d’oggi, è che non esistono più uomini politici con idee e proposte utili a far progredire il nostro Paese. Per tutta la sua durata, durante un Tg, non si parla d’altro che di beghe interne ai partiti, accuse più o meno fondate, alleanze, scissioni, litigi, aggressioni verbali e… talvolta anche fisiche (abbiamo purtroppo assistito anche a queste deprecabili scene svoltesi all’interno del Parlamento). Nelle rare volte in cui si sente parlare di “idee propositive” queste sono quasi sempre oltremodo criticabili. [Continua a leggere]
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Domani si avrà l’ufficialità definitiva, ma pare che il Consiglio dei ministri darà vita alla cedolare secca e a una variante della Imu (Imposta Municipale Unica).
Contrariamente a quanto auspicato, questi provvedimenti minacciano di agevolare i redditi alti ed essere un salasso per i redditi bassi, come si può vedere da un rapido calcolo e vedendo le cifre in ballo.
Si parlava di una cedolare secca al 20%, che sarebbe stata, quanto meno, equa per i redditi bassi (se non una agevolazione per chi è in affitto, vista la deducibilità), ma adesso si parla apertamente di una cedolare secca al 25%, introdotta a partire da Gennaio 2011, che significa un salasso per i redditi bassi, perché, come dice Confedilizia, per i piccoli proprietari di casa, la rendita da affitto è quasi nulla, considerando tasse e balzelli vari. [Continua a leggere]
La nomina di Michele Vietti alla vicepresidenza del Csm mi inorgoglisce e mi emoziona. Con Vietti ho condiviso la responsabilità di guidare i deputati dell’Unione di Centro in Parlamento. Speriamo che possa contribuire, anche per l’ampio consenso ricevuto, ad aprire una pagina nuova nel rapporto tra il potere legislativo e l’ordine giudiziario.
Sono passati 30 anni dal tragico 2 agosto 1980 quando, alle 10.25, una bomba squarciò la stazione di Bologna uccidendo 85 persone e ferendone duecento.
Oggi il capoluogo emiliano commemora le vittime di quella strage: un corteo aperto da uno striscione per gridare a tutti, istituzioni comprese, che “Bologna non dimentica”, non può dimenticare. [Continua a leggere]
Non c’è nessun complotto contro il governo, non è come dice Bossi. Se poi Berlusconi vuole continuare con queste scorciatoie, cercando con la pubblicità di far passare un’immagine non vera perché il governo è paralizzato, questo è un suo problema.
Due anni fa Berlusconi e Fini ci hanno spiegato che ci sarebbe stata la Terra Promessa, il Pdl era la soluzione di tutto. Oggi dopo due anni tirano a campare, ma il Paese ha bisogno di qualcosa di diverso. Ecco perché avanziamo una proposta, di guardare in faccia la realtà, di non illudersi più e di proporre un esecutivo di responsabilità nazionale.
Pier Ferdinando
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Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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