Archivio per Ottobre 2010

Rassegna stampa, 22 ottobre

postato il 22 Ottobre 2010
Oggi, al centro della nostra rassegna stampa, i temi della giustizia: l’Udc si fa ponte tra le parti ed è pronto a promuovere una soluzione alternativa di concerto con il Pd, per far sì – come ribadito dall’intervista di Vietti, vicepresidente del Csm, a Panorama – che sia preservato soprattutto l’equilibrio dei poteri e il rispetto della legge e della Costituzione. Ma attenzione, avverte La Repubblica, il rischio concreto (e da scongiurare a tutti i costi), è l’azzoppamento dei PM. Dal fronte terzopolista poi, registriamo il rilancio di Rutelli (che parla di convergenze future e dovute tra Udc, Api e Fli); interessante poi il dossier di Europa, che oggi analizza il rimescolamento dei Poli che sta avvenendo in Veneto attorno al movimento “Verso Nord”: da leggere con attenzione. Nel frattempo, sale la tensione tra Masi e Saviano (che accusa di essere stato boicottato), mentre in Campania la situazione è sul punto di esplodere: dal “miracolo all’inferno” e il capo della polizia, Manganelli, punta il dito verso la politica “immobile”. Non perdetevi poi l’intervista de Il Secolo d’Italia al blogger Giglioli, che assicura “oggi esiste una maggioranza a favore del Wi-Fi”.

Soluzioni alternative, Pd e UDC ci provano (Avvenire)

Giustizia: FLI gela Alfano. PD e UDC verso una mozione unitaria (Il Messaggero)

Casini al centro di un corteggiamento (Rinascita)

Rutelli rilancia il Terzo Polo (Avvenire)

Il rimescolamento che parte dal Veneto (Europa)

Montezemolo: “In campo da politico? Non c’è il campo” (La Stampa)

Sicilia premiata dai costi standard (Sole24Ore)

Manganelli critica la politica immobile (Corriere)

“Ora esiste una maggioranza a favore del Wi-Fi” (Secolo d’Italia)

La richiesta degli studi, meno burocrazia (Sole24Ore)

Intervista a Vietti (Panorama)

Il vero obiettivo, azzoppare i Pm (La Repubblica)

Tutti i dubbi del Quirinale (La Repubblica)

Il quoziente cerca la famiglia giusta (ItaliaOggi)

Dal miracolo all’inferno (Unità)

Calderoli ha mentito al Parlamento (Secolo d’Italia)

Annozero, sfida Saviano-Masi (Corriere)

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Censura preventiva in Rai? No grazie.

postato il 21 Ottobre 2010

fragile rai di video_max

Stanno convincendo il pubblico a pagare senza scegliere, abbonandosi al satellite e restando tutti a casa, usando il nome di “Repubblica” per tutta un’altra cosa”.

Così canta Frankie hi-nrg in “Rap lamento”, e ha perfettamente ragione. Poi i vertici della RAI, azienda pubblica italiana, che non venissero a lamentarsi se i cittadini non pagano il canone. E Santoro che è stato sospeso, e il caso di censura preventiva della puntata su Antigua di Report, e i collaboratori di Fazio e Saviano che sono senza contratto, e Ruffini, il direttore della terza rete, che non sa che pesci pigliare, e noi telespettatori che siamo le uniche vittime sacrificali.

Ciò che si rischia non è solo che non si vada in onda, ciò che si rischia è che si vada in onda, ma senza garanzie, il che è ancora più grave. Senza garanzie non si può lavorare, né in un cantiere, né in uno studio televisivo. Non è che essendo l’accusa partita da Fabio Fazio, che un tempo conduceva “Quelli che il calcio” con Idris e Marino Bartoletti, allora non è credibile. Fabio Fazio, e non è una mia opinione, bensì un dato di fatto oggettivo, rappresenta l’ancora di salvataggio di Rai tre, i dirigenti dovrebbero ringraziarlo, perché senza di lui e senza i suoi ascolti di “Che tempo che fa”, la nave sarebbe affondata da un pezzo, essendo il tempo tempestoso. Forse la Nina e la Pinta no, ma la Santa Maria ( la terza nave), sarebbe affondata. Quindi Fazio sarà la loro spina nel fianco e se vorrà andare in onda con i due Roberto, Saviano e Benigni, nessuno glielo potrà impedire, né tantomeno noi… che tra l’altro non vediamo l’ora.

Lucio Presta, intanto, l’agente dei VIP, ha fatto sapere che Roberto Benigni sarebbe disposto anche a partecipare gratuitamente allo “show”, e il direttore di Rai Tre ha presto smentito la notizia del cachet prima di 250 mila per Fazio, e poi di 80mila euro a puntata per Saviano. “La storia dei soldi è una fesseria” (R. Saviano). Insomma, stando alle notizie e alle smentite sembrerebbe che tutti questi problemi di logistica e di denaro non ci siano. E allora perché vogliono bloccarlo?

Un ulteriore caso ancora irrisolto riguarda la storia dell’inchiesta Antigua-villa-di-Berlusconi di Report, puntata che sarebbe dovuta essere censurata preventivamente. Ma come è possibile? Intanto mi dovete spiegare come si fa a sapere se una cosa merita la censura oppure no, se ancora non è andata in onda? Ok la critica, ci sta, ok pure la eventuale denuncia dopo la messa in onda, ma la censura preventiva no, non si può sentire.

Tutto questo è inaccettabile, da blogger amante della buona televisione non smetterò di dirlo.

Riceviamo e pubblichiamo” di Daniele Urciuolo

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22 ottobre, Firenze

postato il 21 Ottobre 2010

Ore 18.00 –  Salone dei Duegento-Palazzo Vecchio (Piazza della Signoria)

Incontro sul tema “I cittadini di nuovo protagonisti della politica”

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22 ottobre, Roma

postato il 21 Ottobre 2010

Ore  10.00 – Sala del Coro – Auditorium della Conciliazione (via della Conciliazione, 4)

Assemblea dei coordinamenti regionali

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Rassegna stampa, 21 ottobre

postato il 21 Ottobre 2010

Spazio oggi nella nostra rassegna stampa ai temi della giustizia: dopo l’approvazione in Commissione del Lodo Alfano retroattivo, Berlusconi accelera e chiede subito un CdM per discutere le modifiche. Due approfondimenti su questo punto da non perdere: l’ammonimento di Galli su La Repubblica (qui si rischia di “fuggire dal diritto”) e l’analisi di Folli sul Sole 24 Ore (che ci spiega come i toni “pacati” sulla giustizia, nascondano in realtà grande confusione e difficoltà). Sul Corriere della Sera, poi, interessante dossier sul Wi-Fi e sulla proposta di legge per abrogare il Decreto Pisanu: ci fa piacere il fatto che il nostro sito sia stato citato per gli articoli pubblicati a difesa del libero sviluppo della Rete. Nel frattempo, caos totale a Terzigno, in Campania (la cronaca dal Corriere), la replica di Garimberti a Saviano (“io garante della vostra libertà”) e la bruttissima notizia della crescita dell’astensionismo tra i laureati.


Berlusconi «Giustizia e sicurezza subito in Consiglio dei ministri» (Messaggero)

La fuga dal Diritto (Repubblica)

I toni pacati sulla giustizia non indicano un accordo (Sole24Ore)

Anche l’Italia vuole vivere Wi-Fi (Corriere della Sera/Sette)

La Democrazia oggi passa per la Rete (Secolo d’Italia)

Caos Terzigno (Corriere)

Saviano, scontro Garimberti-Masi Non tratto su libertà. Mai censure (Repubblica)

Da Vespa il plastico di Avetrana, polemica sui costi (Repubblica)

Lodo Padano (Unità)

I laureati non votano (Sole24Ore)

I (vecchi) riti del potere (Corriere)

Energia, l’Europa bacchetta l’Italia (La Stampa)

Quei 15 milioni per Brambilla Web (Liberal)

Pd, Partito della Diaspora (Il Foglio)

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La riforma del mondo del lavoro: coniugare tutela del lavoratore e flessibilità

postato il 20 Ottobre 2010

lavoro di ilcapofficina(semanticamente uno stronzo)Il parlamento ha votato a favore del DDL lavoro, un provvedimento che comprende 50 articoli per 140 commi e che è la conclusione di un dibattito lungo due anni.

Questo provvedimento è stato giudicato con favore anche da buona parte del mondo sindacale che lo considera equilibrato, e in questo senso è stato importante il lavoro svolto dall’UDC, come ha riconosciuto lo stesso Sacconi che ha affermato: “Ringrazio in particolare il gruppo dell’Udc: i colleghi hanno svolto interventi che hanno sollecitato la definitiva approvazione del provvedimento, pur mantenendo riserve, legittimamente espresse, che mi sono sembrate di ordine generale”. E affermando che i parlamentari dell’UDC sono stati espressione di una “forza politica di opposizione responsabile che ha sempre guardato al concreto dei singoli provvedimenti”.

Di contro l’on.le Nedo Poli (UDC), Capogruppo in Commissione Lavoro, ha affermato: “Abbiamo voluto sostenere una riforma delle controversie di lavoro che garantisse minore conflittualità e maggiore responsabilità a tutti i protagonisti. L’Udc è per una giustizia del lavoro più rapida e più certa. In questo senso, il ddl lavoro apre la strada a nuove sfide. Non ci uniamo al coro di chi lo ritiene contrario agli interessi dei lavoratori. Auspichiamo che il Governo elabori al più presto le deleghe secondo le ragionevoli indicazioni che il ministro Sacconi ha più volte illustrato”.

Il punto fondamentale è stato quello di volere aumentare gli ambiti di scelta per i lavoratori per comporre le controversie nel rapporto di lavoro.

Ma cosa prevede sostanzialmente questo DDL e come cambierà il mondo del lavoro?

Il lavoratore può scegliere se ricorrere al giudice ordinario o ad un arbitro per dirimere le controversie lavorative, ma la scelta di ricorrere all’arbitrato (attraverso la sottoscrizione della cosidetta ‘clausola compromissoria’) deve essere effettuata dal lavoratore prima che intervenga la controversia stessa e dopo la conclusione del periodo di prova (quando si presume che il lavoratore sia più debole nei confronti del datore di lavoro), oppure prima del trascorrere di 30 giorni dalla stipula del contratto di lavoro. 
L’arbitro dovrà tenere conto non solo dei principi generali dell’ordinamento giuridico italiano ma anche i principi regolatori derivanti da obblighi comunitari (cosiddetto arbitrato per equità).

Una notazione molto importante riguarda invece i licenziamenti che sono esclusi dalle procedure di arbitrato, ma devono essere giudicati dal giudice ordinario (il licenziamento deve essere impugnato entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione scritta del licenziamento medesimo).

Per combattere il lavoro nero e il lavoro sommerso, sono state stabilite sanzioni molto più pesanti, proprio per rendere meno conveniente il ricorso a simili pratiche: le sanzioni andranno da 1.500 euro a 12.000 euro, più 150 euro per ogni giorno di lavoro nero e saranno comminate ai datori di lavoro che non trasmettono la comunicazione preventiva di assunzione. 
Le novità più importanti però riguardano l’apprendistato e i lavori usuranti.
E’ stato stabilito che l’anno di apprendistato a 16 anni, potrà sostituire l’anno scolastico, mentre per i lavori usuranti il governo adotterà una normativa per introdurre il pensionamento anticipato stabilendo l’eta minima a 57 anni, con 35 anni di contributi. 
Infine, una buona notizia per i lavoratori co.co.co e a progetto: omettere di versare le ritenute previdenziali operate dai committenti sui compensi dei lavoratori a progetto o co.co.co., iscritti alla gestione separata Inps, diventa reato.

L’impressione che si ricava da questi punti (che sono solo i principali) è che si sia cercato di snellire la burocrazia, sancendo una tutela per i lavoratori e svecchiando un ordinamento giuridico che iniziava a non essere più al passo con i tempi.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Gaspare Compagno

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L’intervista a ’28 minuti’ su Radio2

postato il 20 Ottobre 2010

Ospite del programma di approfondimento ’28 Minuti’ condotto da Barbara Palombelli su Radio2, Pier Ferdinando Casini affronta i principali temi di attualità politica: dal Lodo Alfano, alla manifestazione della Fiom di sabato scorso, dalla privatizzazione della Rai, all’eventuale discesa in campo dell’ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, fino al progetto di trasformazione dell’Udc in un partito più grande.

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Lodo Alfano, astensione Udc ponte tra i due poli

postato il 20 Ottobre 2010

Lo scudo retroattivo approvato ieri dalla commissione del Senato non ci piace per nulla, è un errore anche politico. Però si tratta di un’anomalia italiana, per cui realisticamente bisogna prendere atto che la soluzione del Lodo Alfano comportava quasi inevitabilmente questa fattispecie giuridica.
Tuttavia, la nostra astensione è il tentativo di lanciare un ponte tra maggioranza e opposizione per evitare che questa dissennata delegittimazione giudiziaria reciproca continui.
Mi auguro che il Lodo Alfano serva a rendere più sereno il clima politico: dei segnali ci sono stati, l’elezione di Vietti al Csm col voto unanime di togati e di uomini politici di destra e di sinistra, l’elezione di Bongiorno. C’è qualche segnale che anche sulla giustizia si può seguire un’altra strada, una strada di ragionevolezza, di responsabilità e di dialogo reciproco.

Pier Ferdinando

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Rassegna stampa, 20 ottobre

postato il 20 Ottobre 2010

Sì al Lodo retroattivo, ma è lite (Messaggero)
Primo sì al lodo Alfano retroattivo (Sole 24 Ore)

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Non metteremo veti sul Lodo Alfano, rimuovere macigno processi premier

postato il 19 Ottobre 2010

E’ un errore, ma anomalia italiana giustifica soluzione ‘sui generis’

Anche se gli scudi per le Alte cariche, in tutti i Paesi, sono funzionali, cioè connessi temporalmente e sostanzialmente all’incarico, l’anomalia italiana giustifica una soluzione ‘sui generis’.
Si tratta appunto di un’anomalia e quindi la retroattività è un errore ma non metteremo veti sul Lodo Alfano, perché la nostra intenzione è di dare un segnale di stabilità e tentare di rimuovere il macigno dei processi del premier una volta per tutte, rispetto alle più urgenti questioni della giustizia che riguardano tutti gli italiani.
E’ necessario contribuire alla serenità istituzionale e per questo motivo l’Udc al Senato si asterrà sul provvedimento.

Pier Ferdinando

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