20 ottobre, Roma
postato il 19 Ottobre 2010Ore 13.00 – Radio2
Partecipa al programma di approfondimento ’28 Minuti’ condotto da Barbara Palombelli in diretta dalla Camera dei Deputati
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Casini avverte Bersani. La replica senza di noi non si vince (Messaggero)
Romani attacca Report: odioso (Sole 24 Ore)
Casini (Udc) «In Italia ora è riesplosa la questione morale» (Corriere della Sera)
No al negazionismo ma la legge non serve (Repubblica)
Ricorderete sicuramente che qualche giorno fa ho già parlato della necessità di “liberare” il WiFi e di abolire l’inutile e anacronistico Decreto Pisanu. Oggi giunge una bella notizia: il Ministro Brunetta, intervenendo al Future Center Telecom ha fatto sapere che durante il prossimo Consiglio dei ministri si dovrebbe esaminare l’abrogazione dell’art. 7 della legge Pisanu sull’obbligatorietà del deposito dei dati anagrafici sulle reti WiFi. «Il ministro Maroni – ha sottolineato Brunetta – si è detto disponibile e penso che dal prossimo Cdm si potrà liberare la rete».
Prendiamo per buone le parole del Ministro Brunetta, anche perché rappresentano un deciso cambio di marcia rispetto a quelle di un altro ministro, Elio Vito, che durante il question time dell’On. Roberto Rao, qualche giorno fa, arrivò a difendere il Decreto Pisanu, definendolo un’ineludibile sistema di sicurezza.
Ora non ci resta che vedere cosa accadrà al prossimo Consiglio dei Ministri in merito alle modifiche dell’art. 7 del decreto Pisanu sul WiFi: siamo curiosi di sapere se le parole di Brunetta rappresentano la linea guida del Governo o se si tratta di opinioni isolate. Internet – e quindi il libero accesso al suo utilizzo – rappresentano non solo una delle più alte espressioni della nostra libertà, ma soprattutto una nuova frontiera per lo sviluppo dell’economia e della società. Dare la possibilità di consultare Internet in ogni momento e con ogni comodità, significa garantire ai propri cittadini l’apertura al mondo più moderno e tecnologicamente avanzato. Vi faccio un esempio: un istituto scolastico dotato di connessione Wi-Fi è considerato all’avanguardia, quasi offrisse un servizio fuori dal comune. E invece no. Perché ogni scuola, di qualsiasi ordine e grado, dovrebbe essere dotata di questo tipo di connessione. In fondo, quale mezzo migliore esiste per evitare che Internet diventi una perdita di tempo se non quello di insegnare, sin da piccoli, a integrarlo – in modo sapiente e costruttivo – nella propria vita? Dai libri alle ricerche, dallo svago allo studio.
Ho già avuto modo di sottolineare come la proposta di legge portata avanti dall’Udc (con il concorso di Api, Pd e FLI) rappresenta un ottimo passo verso il futuro, verso una nuova alfabetizzazione. I vantaggi che si potrebbero ricavare sono immensi: la possibilità di un maggior coinvolgimento della gente comune, un avvicinamento sempre maggiore tra i quadri dirigenti della società e la base, una maggiore circolazione di informazione libera e veramente indipendente.
Se il dibattito che si svolgerà in Consiglio dei Ministri (così come ha promesso il Ministro Brunetta) andrà in questa direzione, vorrà dire che il lavoro che è stato svolto finora è stato ben fatto, perché determinerà novità positive ed utili per lo sviluppo tecnologico del settore e favorirà quella parte di cittadini colti, ben informati e attivi che devono essere un modello per tutti noi. Se invece, il CdM preferirà chiudersi a riccio in una posizione stantia e vecchia, continuando a sostenere che il Decreto Pisanu rappresenta una buona cosa, vorrà dire che occorrerà andare avanti con le iniziative bipartisan già intraprese, sperando di finirla di rincorrere ciò che altrove è già passato.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera
Casini mai con questo Pd (Corriere della Sera)
Appello ai moderati dei due fronti: portiamo al governo le persone serie
Pubblichiamo da “Il Corriere della Sera” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Paola di Caro
ROMA – Gli hanno «fatto male» le critiche arrivate dal Pd per i suoi giudizi, decisamente critici, sulla manifestazione della Fiom di sabato scorso: «Una deputata che non conosco, la signora Codurelli, dice che le mie dichiarazioni umiliano le persone oneste che hanno sfilato. Beh, siccome questo deve essere il momento della chiarezza, voglio essere chiaro».
Chiarisca, onorevole Pier Ferdinando Casini.
«Io rispetto profondamente le persone oneste, mi inchino davanti ai lavoratori che hanno sfilato pacificamente, che hanno manifestato in nome dei diritti dei lavoratori».
Ma…
«…ma se non si dicono le cose come stanno, si fa solo un immenso regalo a Berlusconi».
È un messaggio al Pd?
«Insomma, va detto che proprio nel momento in cui l’esperienza dell’alleanza Lega-Pdl sta arrivando al capolinea, e la gente si sta accorgendo che Berlusconi è bravo a vincere le campagne elettorali ma non a governare, se l’idea dell’opposizione è quella di creare un’alternativa partendo da piazza San Giovanni, allora siamo fritti». [Continua a leggere]
I buoni propositi sono inutili se mancano le risorse
Ho fatto un giro nella mia vecchia Università, ho incontrato il Rettore e abbiamo parlato anche della riforma Gelmini. Sono convinto che senza soldi, anche i buoni propositi diventano inutili perché le nozze coi fichi secchi non si fanno. Nel disegno di legge Gelmini, in fase di discussione in Parlamento, ci sono alcune cose positive, ma è necessario che il Governo faccia un investimento politico serio mettendoci le risorse.
Pier Ferdinando
La libera stampa non puo’ subire censure. Report è un programma giornalistico che apprezzo, la Gabanelli può essere sgradevole a volte per noi politici, ma forse ascoltarla non ci fa male.
Non chiedo che il presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda di Antigua, come non l’ho chiesto al presidente della Camera per la vicenda di Montecarlo. Credo sia importante che la libera stampa e la libera televisione non subiscano censure.
Quanto ad Annozero di Michele Santoro, non mi piace e non ne condivido il taglio, ma la sua trasmissione piace a 6 milioni di persone che potrebbero cambiare canale. Chiudere il programma sarebbe illiberale.
Pier Ferdinando
Nella maggioranza che sostiene Berlusconi c’è chi pensa ad un auto-ribaltone ed agli auto-ribaltoni noi dovremo opporci. Non sono un esperto né di predellini, né di trampolini. Oggi c’è chi ha vinto le elezioni e chi ha un’ampia maggioranza e Berlusconi ha il dovere di governare.
Chiedere le elezioni anticipate sarebbe come gettare la spugna e fuggire dalle responsabilita’.
Pier Ferdinando
Rispetto la manifestazione, ma Pd deve risolvere contraddizioni
Oggi c’è una grande manifestazione della Fiom, io con il cuore di un democratico rispetto profondamente quella piazza, perché quando non c’è violenza ogni piazza sindacale va rispettata. Ma se si pensa di fare l’alternativa a Berlusconi con chi è in quella piazza ci si sbaglia perché lì non c’è riformismo.
La politica di governo, la piattaforma alternativa a Berlusconi è un’altra cosa. E questa è la grande contraddizione che il Pd deve ancora risolvere.
Pier Ferdinando
Con l’attuale legge elettorale il premio di maggioranza crea il paradosso che chi ha il 35% possa avere il 55% dei seggi. Questo punto, abbinato al tema della scelta dei parlamentari che deve spettare ai cittadini e non a quattro leader politici, e’ un argomento di cui dobbiamo discutere in Parlamento per vedere se e’ possibile fare una riforma della legge elettorale.
Non sono un amante dei referendum, ma se qualcuno avanzerà una proposta referendaria per l’abolizione del premio di maggioranza voterò a favore.
Pier Ferdinando