Nel testo ci sarà l’indicazione per un nuovo governo di responsabilità
In questa legislatura abbiamo votato per 37 volte la sfiducia a questo governo: ora non abbiamo altra strada se non quella obbligata di presentare una mozione di sfiducia in coerenza con quanto fatto finora.
Nella mozione offriamo anche una indicazione per il futuro affinché si formi un’area di responsabilità che appoggi un nuovo governo. Il problema non e’ tanto cosa accadrà il 14 dicembre, ma il 15. Il problema vero è governare questo Paese. Non servono governicchi, ma un governo forte che affronti l’emergenza economica, che abbia un respiro più ampio.
Noi non avremo defezioni, saremo al 100%
All’Italia serve una nuova offerta politica e una nuova pacificazione nazionale: non se ne può più di litigi, di questa guerra continua e asfissiante tra Nord e Sud del Paese, dei lavoratori dipendenti contro i lavoratori autonomi, dei magistrati contro i politici.
Da mesi dico a Berlusconi di fare un passo indietro, di dimettersi e fare un appello alle forze responsabili perché questo esecutivo non ha più l’autosufficienza politica e parlamentare, ma tira a campare, e perché quello che serve è un governo in grado di risolvere i problemi.
Noi voteremo la sfiducia. E non ci saranno defezioni, saremo presenti al 100%.
Farò di tutto non per non andare alle elezioni, ma perché ci sia un governo serio, che faccia le cose che bisogna fare ed eviti questa scadenza elettorale che, in un momento come questo, è solo una perdita di tempo.
postato il 1 Dicembre 2010
I giornali ci raccontano oggi dei numerosi contatti in corso tra Fli e Udc per la preparazione di una mozione di sfiducia comune al Premier Silvio Berlusconi; ieri, infatti, Fini ha ribadito che “senza novità politiche”, la via della sfiducia è l’unica percorribile e Granata ha assicurato che chi tra i deputati futuristi non la voterà, sarà automaticamente fuori dal partito. Nel frattempo, ieri alla Camera è stata approvata la Riforma Gelmini (non senza difficoltà: il governo è andato sotto due volte) che ha riacceso il dibattito intorno al futuro dell’Università (mentre Berlusconi se ne è uscito con una delle sue solite sparate, “i veri studenti stanno a casa a studiare”); il Sole 24 Ore elogia il profilo meritocratico di questa riforma, auspicando che dalle parole si passi ai fatti, mentre Sergio Rizzo sul Corriere critica la Casta che ha rigettato l’emendamento Tabacci (trovate la cronaca su La Stampa). Da leggere, poi, su La Repubblica il preoccupante dato sulla disoccupazione che passa all’8,6%, il top dal 2004 e, sempre sul Corriere, le nuove rivelazioni di Wikileaks sul nostro Presidente del Consiglio.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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