12 marzo, Sacrofano
postato il 9 Marzo 2011Ore 14.30 – “Fraterna Domus” (Via Monte Caminetto, 2 )
Partecipa al seminario propositivo di tipo pubblico: ‘La bellezza dell’agire politico: non moralisti ma morali…’
Partecipa al seminario propositivo di tipo pubblico: ‘La bellezza dell’agire politico: non moralisti ma morali…’
Partecipa al convegno “Carlo Donat-Cattin: cattolico scomodo”
Come cambierà la Giustizia? (Francesco Grignetti, La Stampa)
Polito – Il blocco da rimuovere (Antonio Polito, Corriere della Sera)
Campi – Magari è un bluff, ma bisogna prima andare a vedere (Alessandro Campi, Il Riformista)
«Patti da rispettare da entrambe le parti» (Fabrizio Carcano, La Padania)
Bossi: «Armi da Tripoli alla Lega? Ne abbiamo già tante in Lombardia» (Corriere della Sera)
L’Italia: missione navale per controllare Tripoli (Antonella Rampino, Corriere della Sera)
Pisanu: «Ma all’intervento non ci sono alternative» (Beppe Pisanu, Corriere della Sera)
Sorgi – La politica del cortile di casa (Marcello Sorgi, La Stampa)
Nella Lega è lotta sul fronte Veneto (Lina Palmerini, Sole24Ore)
«Fine vita, principi forti e condivisibili» (Pier Luigi Fornari, Avvenire)
Curriculum «sgonfi» per trovare lavoro (Elvira Serra, Corriere della Sera)
Maria Raciti: «Ora faccio politica perché vinca la dignità» (Errico Novi, Liberal)
Siamo alle solite.
Mancano pochi mesi alle elezioni comunali, e i paesi sembrano risvegliarsi, o meglio, i partiti sembrano uscire dal letargo, ripopolarsi. Ormai tutti, dal PDL, al PD, passando per API,MPA,IDV (chi più ne ha, più ne metta!), pullulano di gente interessata solo ed esclusivamente al bene del proprio Comune.
Chissà perché, però, quest’amore per il proprio paese e questa voglia di fare politica si riaccendano soltanto in un periodo di tempo così breve, e si spengano, troppo spesso, pochi mesi dopo il voto.
In realtà, per me, la politica, l’essere in un partito, è tutt’altro. La vita di partito va ripensata.
Per me, significa partecipazione, continua e disinteressata, alla vita politica di un paese, significa vivere a contatto con i problemi di tutti i giorni, vederli con i propri occhi, toccarli con mano. Far parte di un partito significa, prima di tutto, sedersi in cerchio, guardarsi negli occhi, e discutere, discutere e discutere. Condividere notizie, portare alla luce problemi e, insieme, formulare proposte. Insieme, per l’appunto.
Infatti, continuo a credere che in un partito ogni tesserato debba avere pari dignità nelle assemblee. Nonostante io venga da un’esperienza fortunata, nonostante io abbia potuto assaporare in prima persona una viva attività partitica, so che in molti casi quella che io ho vissuto come normalità in questi anni, è pura utopia.
Quasi sempre, la situazione è questa: le assemblee non esistono, le sedi sono ermeticamente chiuse, e le chiavi sono detenute dai soliti vecchi volponi della politica, che organizzano riunioni per pochi eletti.
Fortunatamente, non è sempre così. In alcuni casi, continua a sopravvivere quella passione e quella voglia di fare politica, e si anima nei cuori di persone che credono, come me, che la vita di partito debba fondarsi su partecipazione e condivisione. Quella condivisione di idee, di gioie e, perché no, anche di delusioni, che può rendere grande un partito.
Ebbene, la mia speranza è proprio questa: che nei partiti si possa respirare quest’aria nuova, di cambiamento. Soltanto così, riacquisirebbero credibilità, anche agli occhi dei giovani, e forse tornerebbero ad animarsi, non solo a pochi mesi dalle elezioni.
L’unico errore da non commettere è lasciare che chi fa politica per passione, in maniera del tutto disinteressata, possa essere scavalcato da chi, a pochi mesi dal voto, brama per mettersi in mostra.
Soltanto così, credo, si potrà voltare pagina ed iniziare ad immaginare un nuovo modo di fare politica e dunque far tornare i giovani alla politica.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano
Incontro”Italia unita 150 anni dopo”, con Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. Nell’occasione sarà presentato Alberto Musy, candidato sindaco di Torino per il Nuovo Polo
E’ un onore, in un momento in cui la donna e’ vista come merce di scambio, che ci sia qualcuno che affermi da donna la propria volontà di essere protagonista di una nuova stagione di valori.
Questo Paese e’ in crisi ma non a causa dell’economia o dell’immigrazione, bensì a causa della perdita di valori, e’ un Paese in crisi morale, in crisi di motivazioni etiche. Noi vogliamo rilanciare una politica per le famiglie e per le donne sole con figli che hanno bisogno di servizi sociali efficienti e di una rete di welfare che oggi non esiste, così da poter coniugare il lavoro e la famiglia, senza essere obbligate a dover scegliere.
Pier Ferdinando
Chi propone una riforma complessiva della giustizia capisca che deve liberare il campo dall’impiccio delle leggi ad personam.
Noi del Nuovo Polo siamo orientati ad una precisa assunzione di responsabilità: siamo disponibili a discutere della riforma se la priorità è l’interesse del cittadino, ma se vogliamo discutere seriamente bisogna spazzare via dal tavolo le leggi ad personam. Se invece restano è chiaro che ostruiranno il confronto.
Pier Ferdinando
Portare in Aula il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul caso Ruby è una grandissima forzatura della maggioranza. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità, la maggioranza quella di un voto strumentale e sbagliato. Tuttavia, l’Aula è sovrana e non ci sono vie di fuga. Il voto sarà palese e tutto avverrà nella massima trasparenza.
Pier Ferdinando
Lunedì 7 marzo, in studio con Pier Ferdinando Casini il Ministro degli Esteri Franco Frattini
Bersani rilancia la “santa alleanza”. Casini: governo di responsabilità (Nino Bertoloni Meli)
Arcore, vertice con la Lega su riforme e nuovi ministri (Paola Di Caro, Corriere della Sera)
«Ora vanno recuperati tutti i valori dell’umano» (Augusto Cinelli, Avvenire)
«Fine vita, serve un sì bipartisan» (Pier Luigi Fornari, Avvenire)
Intercettazioni- il governo accelera (Luca Ostellino, Sole24Ore)
Dibattito sulla giustizia – Urso: andiamo a “vedere” senza pregiudizi (Fabio Martini, La Stampa)
Il punto – La riforma «epocale» per ora è solo una bandiera politica (Stefano Folli, Sole24Ore)
Bossi sterza: «La Lega corre sola alle Comunali» (Paolo Bracalini, Il Giornale)
Severgnini – Il fattore donne e il paese (Beppe Severgnini, Corriere della Sera)
La Casa Bianca e la Nato «Pronti anche all’intervento» (Luigi Offeddu, Corriere della Sera)