Archivio per Marzo 2011

10 marzo, Roma

postato il 7 Marzo 2011

Ore 15.00 – Palazzo Wedekind (Piazza Colonna, 366 )

Convegno: ‘Centocinquanta anni di Italia. L’unità da compiere’

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08 marzo, Roma

postato il 7 Marzo 2011

Ore 11.00 – Camera dei deputati – Gruppo UDC – Sala Alcide De Gasperi (Via Uffici del Vicario)

Conferenza stampa

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Sono (solo) sondaggi, sono piccole riprove: la strada è giusta

postato il 7 Marzo 2011

Quello che noi, come Udc prima e come Nuovo Polo ora, andiamo ripetendo da anni – che questa Seconda Repubblica ha fallito, che Centrodestra e Centrosinistra sono ormai superati e che c’è fame di novità – è ormai certificato anche da numerosi sondaggi, che nella nostra Italia sono il termometro più usato per misurare gli umori del popolo elettorale.

A dare inizio alle danze, qualche settimana fa, è stato Nando Pagnoncelli, dell’Istituto Ipsos, che ha mostrato che, se Pier Ferdinando Casini dovesse scegliere di guidare il fantomatico CLN antiberlusconiano, vincerebbe con ampissimo margine su Berlusconi, 45 a 32; se invece – come ad oggi pare – il leader centrista dovesse scegliere di correre da solo, come candidato premier del Polo per l’Italia, attirerebbe a sé il 21% dell’elettorato italiano.

Qualche giorno dopo, è stata la volta di Ilvo Diamanti, che – su La Repubblica – ha pubblicato un’interessantissima “mappa”, da cui è emersa la costante crescita dell’Udc e del Nuovo Polo (passato dal 17% di dicembre al 20 di oggi) e l’aumento graduale della fiducia in Casini, quarto leader nazionale per indice di gradimento, e di Fini, +6,2%.

Su questo scenario è tornato, per la trasmissione televisiva Ballarò, sempre Pagnoncelli, che ha evidenziato il vertiginoso calo del Centrodestra, con i voti moderati in uscita verso il Nuovo Polo; anche in questo caso, interessantissimo il dato di Pier Ferdinando Casini: largamente vincente, infatti, alla guida di una Santa Alleanza contro Berlusconi (48 contro 34); e in caso di una corsa a tre poli, il nostro caro Pier si muoverebbe in una forbice di voti compresa tra il 20 e il 23 %, in crescita costante.

Sabato scorso, infine, la trasmissione In Onda (La 7), ha diffuso un nuovo, interessante sondaggio, concentrato stavolta sul solo Udc. Dall’indagine emerge che il voto potenziale (si tratta quindi di gradimento, che non si traduce per forza in voto elettorale) per il nostro partito è del 14,1%, bacino che noi occupiamo attualmente al cinquanta per cento circa, e che rappresenta una larga fetta della stessa zona elettorale presidiata dal Nuovo Polo – a riprova di quanto sostenuto da Casini. Per quanti, poi, sostengono di guardare con favore al nostro partito e si dichiarano al contempo cattolici, si parla di un 62% di osservanti, di 31% composto da sporadici, e di un 7% costituito da non frequentanti. Nel complesso, i nostri (possibili) elettori, si collocano a Destra – Centrodestra per il 21,2%, al Centro per il 36,3% e a Sinistra – Centrosinistra per il 23,9% (i non collocati sono il 18,6%): questo è un dato da studiare con attenzione, perché dimostra come in questi due-tre anni la stessa base elettorale del partito (che alla vigilia delle politiche del 2008 era per la stramaggioranza di centrodestra) sia cambiata notevolmente, attirando a sé gente e voti, a cui prima non riuscivamo a parlare. Il dato, però, sicuramente più significativo è la distribuzione anagrafica dei voti: il 36,6% è costituito, infatti, da elettori tra i 18 e i 34 anni, il 32,2% tra 35-54 anni, il 31,2% +55 anni. Questo vuol dire che il grosso della nostra base è costituito da giovani o giovanissimi: da gente, cioè, slegata dai vecchi schemi e dalle vecchie logiche politiche e desiderosa di aprirsi a un futuro che tarda, ahinoi, sempre più. Come evidenziato, peraltro, quella dell’Udc è la miglior performance – in quanto a gradimento giovanile – tra i partiti sondati finora: meglio ancora, quindi, dei colossi Pd e Pdl o dei modernisti Idv o Sel (e anche del Fli, a dirla tutta, che pure dell’innovazione ha fatto il suo cavallo di battaglia).

Sono (solo) sondaggi, è vero. E vi confesso che alle stime ho sempre creduto poco: ma i dati che emergono dagli studi sopra riportati, più che un incoraggiamento, sono la prova che quanto abbiamo fatto fin qui, è stato buono e apprezzato dagli elettori. Specie proprio dai più giovani che – non dimentichiamoli mai – devono essere il nostro target primario.

Giuseppe Portonera

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8 marzo, festa della donna. Alcune premesse

postato il 7 Marzo 2011

Oggi  assistiamo ad un degradare della piazza a luogo di scontro anziché di incontro. La Contrapposizione ci sta divorando, non siamo più capaci di capire che tutto può essere opinabile, quindi tutto può essere condivisibile oppure no, ma che ogni cosa  fa parte del tutto,  che in qualche modo ci appartiene:  solo chi è in malafede può continuare a sostenere, e sperare di inculcarci, che bisogna sempre schierarsi e dividersi possibilmente in fazioni che sperano quotidianamente solo di disintegrarsi a vicenda. E’ per questa ragione che non ho condiviso la Piazza del 13 febbraio, poiché a mio avviso , come tutto ormai nel nostro Paese,  essa è finita con l’essere strumentalizzata.  Ne condividevo i princìpi nobili per cui in molte l’hanno voluta,  ossia gridare ciò che Lorella Zanardo ha sapientemente riassunto ne Il  corpo delle donne, urlare cioè  che “non siamo solo un corpo”,  o meglio che non siamo solo quello. Ecco perché ho apprezzato di più ciò che molte donne  UDC  e non, ma in ogni caso fuori dalla Piazza,  hanno fatto  il 13 febbraio:  sono andate direttamente a chiederlo alle “donne interessate” i perché  riguardo la scelta  del corpo,  magari anche sul marciapiede, ma senza nessun presunto sentimento di superiorità, che ci tiene sempre distanti anni luce dalla verità delle cose e delle situazioni. Il 13 febbraio abbiamo semplicemente assistito alla ennesima protesta  contro il Governo,  sprecando così una occasione ( a meno che veramente non si voglia scendere nel ridicolo, additando  il Premier come  unico o maggior responsabile  della  “questione femminile”) e  poi perché dal 14 febbraio non mi è sembrato proprio di vedere e sentire in giro quella tanto agognata solidarietà in rosa. Mi capita spesso invece  di osservare il contrario:   tanta miseria Femminile, fatta di  invidia,  gelosia,  menzogna ed inganno,  gioco sporco e mancanza di lealtà, puntualmente a discapito di altre donne,  se c’è di mezzo un uomo o una promozione sul posto di  lavoro da contendersi, o anche solo per  famelica volontà di sopraffazione da soddisfare.  E così siamo solo  di fatto  passate  dalle nostre beghe e contrapposizioni quotidiane alla contrapposizione in grande stile,  tra donne di sinistra e donne di destra, che, come era ovvio che fosse, rispondono con la loro piazza pro Premier.

Quando saremo capaci di essere unite invece  solo  ed esclusivamente dalla parola “donne”, a prescindere da tutto il resto?  E soprattutto,  quando saremo  tutte unite al di là  degli interessi  maschili? Non dovremmo dimostrare di essere realmente noi, donne e madri  capaci di partorire la Vita e l’Amore non solo con le chiacchere, ma con i fatti?  Quando dimostreremo  di essere madri  non  solo dal punto di vista  biologico, se poi di fatto  non perdiamo occasione per  trasformarci  immediatamente  in streghe a caccia della Biancaneve di turno? Quando la smetteranno alcune  donne, che non riescono ad ammettere che il Ministro Carfagna sia un buon Ministro, solo perché vorrebbero analizzare con la lente d’ingrandimento il suo passato di “ donna “( come se esso avesse a che fare con il giudizio sul suo operato di Ministro della Repubblica), ma che poi con senso materno assolvono le “ poveri minorenni”, come se quest’ultime  fossero sempre incapaci di intendere e di volere?   Questo atteggiamento non rivela altro che un subdolo sentimento di razzismo e di invidia, potrei dire “atavico”  in molte, troppe donne ancora, purtroppo.  L’invidia ovviamente verrà riservata, con annesse maldicenze, ad  una donna come Mara Carfagna, bella,  capace, stimata da donne e uomini; il razzismo subdolo  invece sarà  per  quelle che,  solo apparentemente , suscitano pietà,  quelle” povere”, appunto, tali  solo  perché  le donne che le assolvono  lo fanno esclusivamente  per la loro presunta (solo nella loro testa) sciocca superiorità rispetto ad una tipologia di donna ben precisa.  Ma  le Donne, le Madri  vere non uccidono la dignità di donna in entrambi i casi:  né Ministro donna-bella, né  giovane donna  che ha abbracciato un percorso di vita poco raccomandabile o condivisibile dalla maggior parte delle persone.  Questi mezzucci così miseri e bassi, che nulla hanno  a che fare con le peculiarità della donna,  dovrebbero essere le alte qualità morali che  distinguono il gentil sesso dalla presunta volgarità maschile?  E la presunta parità donna-uomo  è da esprimere facendo solo  quello che i maschi hanno fatto fino ad ora,  come la partecipazione ad uno  spogliarello azzurro o  le molestie sessuali  che “finalmente” possiamo fare anche noi  sul posto di lavoro per  la carriera?  Nulla da dire su chi fa lo spogliarello e su chi assiste ( visto che Parigi insegna che anche questo può essere trasformato in qualcosa di bello e artistico addirittura!), ma erano solo questi i traguardi importanti da conquistare?  Mi piacerebbe  se la superiorità  biologica della maternità si  esplicasse nella proposta  di fare una super piazza  di  richieste  condivise  da tutte le donne.  Madri, sorelle, figlie, che si riuniscono in una mega piazza  magari per aiutare concretamente donne e uomini in difficoltà:  una piazza per esempio per ed insieme  ai malati di Sla, o di qualsiasi altra malattia rara, che priva le persone dell’ autosufficienza  necessaria per vivere dignitosamente  ogni istante della propria giornata. Una piazza per loro e con loro per chiedere quell’adeguata assistenza e fondi economici che ancora mancano.  Se non ora quando? L’ otto marzo, nuovamente in piazza con la sfida di rappresentare e comunicare la dignità della donna, di ogni donna.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Elisabetta Pontrelli

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Esecutivo di responsabilità nazionale per il bene del Paese

postato il 7 Marzo 2011

L’Italia sta andando a rotoli e ha problemi da cui non esce da almeno vent’anni.
L’Udc non punta a un’alleanza con la destra o la sinistra, ma a un governo ampio di responsabilità nazionale, che metta insieme le persone per bene da una parte e dall’altra. Dovremmo incominciare un po’ tutti a pensare al futuro del Paese.
Noi siamo alternativi alla sinistra perché siamo nel Ppe, e siamo alternativi anche a questo centrodestra imperniato sulla sacralizzazione della figura di Berlusconi. Non ci nutriamo però di antiberlusconismo, perché vogliamo far nascere un’alternativa moderata. Non si deve cadere nella trappola di Berlusconi. Ogni tanto lasciamolo perdere, non c’è bisogno di replicare a tutte le sue dichiarazioni.

Pier Ferdinando

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07 marzo, Roma

postato il 7 Marzo 2011

Ore 23.20 – Rai1

E’ ospite di ‘Porta a Porta’

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Ospite di “In Onda”

postato il 6 Marzo 2011

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L’istruzione pubblica è straordinaria

postato il 5 Marzo 2011

Io difendo la Chiesa perché credo, non per voti

Quando difendo la Chiesa lo faccio perché ci credo non perché mi aspetto dei voti alle prossime elezioni. Da cattolico difendo la competitività tra la scuola pubblica e quella libera, perché io la definisco così. Ma so che la scuola pubblica italiana è straordinaria. Io ho mandato le mie figlie alla scuola pubblica, e hanno trovato insegnanti straordinari.

Pier Ferdinando

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