Archivio per Marzo 2011

Immigrazione, non lasciare sola Lampedusa

postato il 20 Marzo 2011

Il governo non lasci sola Lampedusa. Servono piani speciali per trasferire gli immigrati. Siamo un grande Paese e abbiamo i mezzi per affrontare quella che è una grande emergenza per l’isola, ma che per l’Italia è una cosa oggettivamente limitata.

Pier Ferdinando

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Riforma giustizia, no all’Aventino ma governo eviti furbate

postato il 20 Marzo 2011

Sulla riforma della giustizia il segretario dell’Anm Cascini si è lasciato andare ad affermazioni demenziali, a tal punto che il ministro Alfano si è augurato che continuasse con parole dello stesso tenore. Quando la magistratura è impegnata in una critica alla proposta di riforma del governo, certe frasi sono favorevoli a chi dice che bisogna tagliare le unghie ai magistrati.
Quanto al nostro atteggiamento sulla riforma, ribadiamo che devono essere eliminate le leggi ad personam. La separazione delle carriere e la responsabilità dei magistrati sono temi da affrontare, nessuno si puo’ ritirare sull’Aventino. Ma al primo passaggio in cui dovessimo assistere a tentativi furbeschi della maggioranza diremo no, perché l’intero pacchetto risulterebbe inficiato.

Pier Ferdinando

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La forza morale di un Presidente

postato il 19 Marzo 2011

La voce rotta dalla commozione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso al teatro Regio di Torino è l’immagine più bella che i festeggiamenti per il cento cinquantenario dell’Unità d’Italia ci hanno consegnato. Il Capo dello Stato si è lasciato andare al culmine di un passaggio chiave, fondamentale, il rispetto del dovere di umiltà da parte della classe politica e di chi ricopre incarichi istituzionali nel nostro Paese. Un sussulto di dignità totale, un monito che solo un uomo della sua altezza morale può fare. Verrebbe da chiedersi: perché commuoversi? In fondo è il compito del Presidente strigliare un po’ la politica, dare lezioni di moralità e responsabilità. E’ proprio questa convinzione, questa consapevolezza del suo ruolo, che rende sorprendente la sua reazione: il Presidente è come un notaio che deve tenere d’occhio le regole, guarda alla forma, è una figura di garanzia. Diventiamo quasi incapaci di comprendere la straordinaria umanità del personaggio, un uomo che si appassiona, che trasforma la retorica sull’Unità in vero e autentico amor patrio.

Un elogio di Giorgio Napolitano sarebbe fine a se stesso, non farebbe comprendere la capacità di quest’uomo di riunire tutti gli italiani in un solo spirito nazionale, cosa che ha preparato meticolosamente con grandissimi sforzi nei mesi scorsi. Un elogio, un’agiografia prenderebbe la piega della piaggeria, del politically correct, mentre l’impegno speso dal nostro Presidente va analizzato a tutto tondo, per il contenuto, lo stile, gli scopi perseguiti.

Nella sua visita a Torino non si è risparmiato: ha incontrato tutti, ha partecipato a tutti gli eventi in modo instancabile. Si è concesso il più possibile alla gente, la quale non a caso gli ha tributato onori grandissimi, raccogliendosi intorno a lui per festeggiarlo, insieme all’Italia. Anche io ho provato un’emozione fortissima incontrandolo, in mezzo a tanti altri cittadini, alla Galleria d’Arte Moderna, dove si è recato per inaugurare un’opera scultorea. Si è trattenuto poco, giusto per il taglio del nastro e due parole con i promotori dell’iniziativa, ma si è lasciato andare al saluto della folla, tante mani strette, passi in mezzo alla gente. Tra questi, un uomo intervistato per l’occasione da Rai News ha dichiarato: “Napolitano è l’ultimo baluardo contro il degrado”. Probabilmente è davvero così, e così si spiega la sincera commozione nel discorso. E’ un uomo che soffre per cosa è diventato il nostro Paese, la cui classe politica innalza muri sempre più alti verso i cittadini, sempre più lontana e difforme dalla realtà che chiede rigore, rispetto delle regole, buonsenso. Ecco perché il richiamo all’umiltà: la politica, le istituzioni non possono prescindere dai cittadini, cui devono rendere conto, non possono comportarsi secondo logiche private e autoreferenziali. L’umiltà è una parola tanto antica nella lingua italiana quanto nuova nel lessico politico. Chi pensava più all’umiltà? Un politico umile? Sembra una contraddizione in termini. E invece Napolitano con orgoglio e passione è riuscito a riportare dinanzi a noi una questione fondamentale. Quello scatto delle braccia rivela una convinzione fortissima, come volesse dire: “Italia, riprenditi la tua dignità!” attraverso un rinnovato rispetto dei doveri. E se le istituzioni devono dare il buon esempio, si deve cominciare da lì.

Il recupero di questi valori sarebbe il modo più autentico per onorare chi ha dato la vita per restituire l’Italia agli italiani, chi si è speso per difenderla e chi oggi combatte per farla destare dal sonno della sua coscienza.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Stefano Barbero

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Sulla Libia governo irresponsabile

postato il 19 Marzo 2011

Intollerabile la dissociazione della Lega

Gheddafi e’ un criminale di guerra ma in Italia, purtroppo, c’e’ un’opposizione responsabile e un governo da irresponsabili. La dissociazione della Lega e’ semplicemente intollerabile. Non potrebbe avvenire in nessun Paese serio che la principale forza di governo assieme al Pdl possa dissociarsi in questo modo.
Il presidente del Consiglio non puo’ far finta per l’ennesima volta di non vedere quello che sta capitando perche’ altrimenti siamo un Paese di buffoni.

Pier Ferdinando

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Resto a favore del nucleare contrariamente a molti

postato il 19 Marzo 2011

Sono nuclearista e contrariamente a molti non ho cambiato idea. Le scelte o si sostengono per convinzione o ci lasciamo trascinare da una parte all’altra, come si e’ fatto dal baciamano di Gheddafi all’intervento in Libia.

Pier Ferdinando

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Rassegna stampa, 19 marzo 2011

postato il 19 Marzo 2011
La situazione libica verso il chiarimento definitivo: mentre le truppe di Gheddaffi continuano a soffocare nel sangue le rivolte dei dissidenti, l’Europa decide di attaccare la Libia e l’Italia annuncia la sua disponibilità, pronta anche ai radar. Ieri si è votato in Parlamento, ma il Centrodestra si è spaccato, con l’abbandono della Lega che, scrive Massimo Franco sul Corriere, ha scelto una linea “neutralista” (ma Bossi è ancora in mezzo al guado, sostiene Sorgi su La Stampa). Spazio poi ai temi della giustizia, con gli editoriali di Verderami e Battista, che auspicano il dialogo tra toghe e politica.

L’Italia decide di partecipare: pronti anche ai raid (Maurizio Caprara, Corriere della Sera)

Franco – Centrodestra spiazzato. E il Carroccio sceglie la linea neutralista (Massimo Franco, Corriere della Sera)

Bossi ancora in mezzo al guado (Marcello Sorgi, La Stampa)

«II crocifisso in aula non discrimina» (Pier Luigi Fornari, Avvenire)

Alta tensione tra Pdl e toghe (Donatella Stasio, Sole24Ore)

L’ultima sfida dei Responsabili (Alberto Di Majo, Il Tempo)

Ruini: “Riconosciuto il valore universale di un simbolo religioso” (Giacomo Galeazzi, La Stampa)

Nord, gli ex Popolari escono dal Pd. Malumore cattolico anche il Calabria (Maria Teresa Meli, Corriere)

Noi che non abbiamo il senso della realtà (Piero Ostellino, Corriere)

Il patto bipartisan benedetto dal Colle (Tommaso Labate, Il Riformista)

Il Cav perso nella galassia degli ex democristiani (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)

Giustizia, i danni del fanatismo (Pierluigi Battista, Corriere)

Cascini: “Riforma della giustizia? Non sono legittimati” (Sara Nicoli, Il Fatto Quotidiano)

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Aiuteremo il governo per le azioni stabilite dall’Onu

postato il 18 Marzo 2011

Il Governo non ha avuto nessuna linea sulla Libia: è passato dal baciamano a Gheddafi, a schierarsi contro Gheddafi, alle tesi dei principali Paesi europei, fino ad arrivare al punto di essersi fatto scippare dalla Francia e dall’Inghilterra la leadership di un’azione militare a garanzia degli insorti. Peggio di così le cose non potevano andare per il nostro Paese, perché in entrambi i casi – sia che Gheddafi resista, sia che se ne vada come auspico – saremo del tutto irrilevanti.
Noi però siamo responsabili e oggi vogliamo aiutare il Governo a partecipare alle azioni militari che, in sede Onu, sono state stabilite. Lo vogliamo fare senza se e senza ma perché o i diritti vengono salvaguardati sempre oppure finiremo per essere dei piccoli opportunisti che, come tali, non hanno nessun peso in Europa e nel mondo.

Pier Ferdinando

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Rassegna stampa, 17 marzo ’11

postato il 17 Marzo 2011
Auguri, Italia! In occasione del 17 marzo, nella nostra rassegna potrete trovare i due interessanti editoriali di Aldo Cazzullo sul Corriere e di Eugenio Scalfari su La Repubblica; gli auguri di Casini e le polemiche della Lega. Per comprendere che la giornata di oggi non è retorica stantia o vuota commemorazione: l’anniversario dell’Unità d’Italia è presente e soprattutto futuro. Continuano poi i problemi per la maggioranza: ieri ennesimo stop del Quirinale al rimpasto che avrebbe dovuto “promuovere” Galan e Romano e Amedeo La Mattina, su La Stampa, ci racconta del disappunto del Premier,della “rabbia” di Saverio Romano e dell’insoddisfazione crescente dei Responsabili (che, ci spiega l’Unità, da supporto della maggioranza, ne sono diventati gabbia e aguzzini: i “Sospettosi”, li chiama il Congiurato). Il tutto, mentre un nuovo sondaggio IPR evidenzia l’ennesimo crollo della fiducia in Berlusconi.

Casini e gli auguri della fondazione Adenauer (Il Messaggero)

Orgoglio italiano (Aldo Cazzullo, Corriere)

Fratelli d’Italia, un Paese in cerca dell’età adulta (Eugenio Scalfari, La Repubblica)

La Lega boicotta il 150° d’Italia: è polemica (Silvio Buzzanca, La Repubblica)

Berlusconi all’angolo: “Mai una volta che il colle mi aiuti” (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Stop al rimpasto, congelati Galan e Romano (Carmelo Lopapa, Repubblica)

Sondaggio Ipr: premier ai minimi, testa a testa tra i poli (Repubblica)

Al Quirinale frenata sul rimpasto. E il premier rinvia tutte le nomine (Marco Galluzzo, Corriere)

Il Partito della Paura (Maurizio Belpietro, Libero)

E se i tagli servissero alla Cultura? (Alberto Mingardi, Sole24Ore)

E alla Camera il Pdl si squaglia (Nicola Imberti, Il Tempo)

Dai Responsabili ai Sospettosi (L’Unità)

Anche per la sinistra la giustizia deve essere riformata (Paolo Granzotto, Il Giornale)

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