Archivio per Settembre 2011

La manovra e i mercati finanziari: una crisi di fiducia contagiosa

postato il 6 Settembre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

In questi giorni gli argomenti principe sui telegiornali sono essenzialmente due: la manovra finanziaria, e l’andamento dei mercati finanziari. Più volte abbiamo criticato questa manovra finanziaria e al contempo abbiamo ascritto la crisi attuale dei mercati finanziari ad una crisi di fiducia alla luce di un rallentamento dell’economia e posso affermare, senza tema di smentita, che i due fenomeni sono correlati.

Intendiamoci, è chiaro che anche altre economie stanno subendo un rallentamento, come la Germania e la Francia che hanno visto il loro PIL restare fermo nel secondo trimestre, o gli USA che non vedono miglioramenti sensibili nell’andamento della disoccupazione, ma in questi giorni il vero problema è l’Italia e le indecisioni che stanno accompagnando la manovra finanziaria.

Stiamo assistendo ad un balletto indecoroso, in cui ogni giorno la manovra finanziaria subisce una radicale revisione, segno di uno smarrimento di questo governo. Dobbiamo dirlo chiaramente, senza alcun timore.

Il governo cambia ogni giorno la manovra non solo perché non ha idee, ma perché ha sempre governato guardando ai sondaggi e sperando nei “miracoli”, senza sapere che in politica ed economia non esistono miracoli, ma solo il duro lavoro e il coraggio anche di prendere scelte difficili per il bene del Paese. E quando parliamo di “Paese”, ci riferiamo a tutti gli italiani e non solo ad una parte dell’elettorato: noi guardiamo a tutti e non solo agli agricoltori che sforano le quote latte come la Lega, o a coloro che hanno bisogno di un condono fiscale.

Questa indecisione sulla manovra finanziaria si sta traducendo in una crisi di fiducia non solo verso l’Italia, ma anche verso l’Europa, perché una manovra debole potrebbe costringere l’Italia ad una fine analoga a quella della Grecia e in quel caso, visto il peso dell’Italia nell’ambito della UE (contribuiamo per il 16% al PIL europeo e siamo la terza nazione dopo Francia e Germania per economia), difficilmente l’UE potrebbe salvarsi, perché causerebbe un effetto domino: Francia, Germania e Italia hanno interessi comuni e reciproci fortissimi, venendo a mancare un attore, viene a crollare tutto.

Purtroppo sembra che il governo non si renda conto di questo e intanto lo spread tra BTP e Bund tedeschi è salito a 370, mentre l’oro, bene rifugio per eccellenza, va alle stelle. All’estero hanno così poca fiducia in questo governo, che anche i titoli di stato spagnoli sono valutati più dei nostri, nonostante la Spagna abbia una disoccupazione al 20%, ben più alta di quella italiana.

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Rassegna stampa, 6 settembre ’11

postato il 6 Settembre 2011
Chianciano sta ormai a meno due e oggi abbiamo sfornato una rassegna stampa “leggera”: poca cronaca e molte opinioni. Per la prima categoria, tre articoli: uno, sul Messaggero, che riprende la posizione che Casini ha espresso a seguito dell’appello di Napolitano (le forze migliori si uniscano al più presto, serve responsabilità, perché non possiamo illuderci di evitare facilmente lo spettro della Grecia); il secondo, di Fabio Martini su La Stampa, sull’intervento che Casini ha tenuto alla Festa Democratica di Pesaro, ieri, e sul rapporto – e soprattutto le differenze – che ci sono tra le tre opposizioni; il terzo: è un’intervista al segretario generale della CISL, Bonanni, sulla modifica dell’art. 18 e sullo sciopero generale indetto oggi dalla Camusso e dalla CGIL. Spazio quindi alle opinioni: Repubblica chiede – con un editoriale in prima pagina – di dar seguito subito alla “chiamata generale” lanciata ieri dal Presidente Napolitano, sull’urgenza di dimostrare responsabilità e di prendere in mano la situazione prima che questa degeneri definitivamente; Roberto Napoletano, direttore del Sole, rincara la dose: il governo deve dimostrare di saper rappresentare il Paese e se non ne è in grado, come asseriamo da tempo, abbia la dignità e l’onestà di trarne le dovute conseguenze, passando la mano a chi può risolvere una crisi da cui ormai dobbiamo tirarci fuori da soli (De Mattia su MF e Lepri su La Stampa ci spiegano infatti che la BCE non può più aiutarci, mentre Menichini su Europa ricorda che in momenti del genere non possono esistere “risposte di parte”). Perfino il Financial Times, analizzando la situazione dei nostri conti, scrive di “fiasco fiscale” e Giuseppe Turani su QN teme per le sorti del nostro Paese, finito nel “labirinto greco” e preso sonoramente a “schiaffoni”. Bisogna muoversi.

Casini: ora fare in fretta, le forze migliori si uniscano (Il Messaggero)

Di Pietro e Casini. I “possibili alleati” alla prova del popolo democratico (Fabio Martini, La Stampa)

Bonanni: “L’articolo 18? Dalla Cisl mai nessuna deroga sui licenziamenti” (Nicola Pini, Avvenire)

Il Paese da salvare (La Repubblica)

Il conto che l’Italia non può pagare (Roberto Napoletano, Sole24Ore)

Il governo si sbrighi, la Bce non può fare miracoli (Angelo De Mattia, MF)

Ora Roma dovrà fare da sola (Stefano Lepri, La Stampa)

Non esistono risposte di parte (Stefano Menichini, Europa)

Fiasco fiscale (Financial Times)

Tre schiaffi all’Italia nel labirinto greco (Giuseppe Turani, QN)

Se la tassazione scoraggia chi produce vera ricchezza (Alessandra De Nicola, Sole24Ore)

Lo Stato del contante (Mattia Feltri, La Stampa)

Presa in Giro (Massimo Grammellini, La Stampa)

Buttiglione: “Pagò i debiti di altri” (Avvenire)

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Manovra, aderiamo all’appello di Napolitano

postato il 5 Settembre 2011

Il Capo dello Stato ha rivolto un preciso monito alle forze politiche. Aderiamo pienamente al suo appello ed invitiamo il Governo ad assumere iniziative necessarie per rendere credibile questa Manovra. Noi non la condividiamo, ma questo provvedimento ha bisogno di essere almeno accettabile economicamente. Ci viene chiesta maggiore responsabilità e noi, nel nostro ruolo di opposizione, abbiamo intenzione di manifestarla, pur restando contrari a questa manovra, perché non possiamo illuderci di evitare facilmente lo spettro della Grecia.

Pier Ferdinando

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Ospite di “In Onda”: Lo spread non sciopera, la Cgil sì

postato il 5 Settembre 2011
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Ospite della Festa Democratica 2011

postato il 5 Settembre 2011

Pier Ferdinando Casini è ospite della Festa Democratica: L’Italia di Domani

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La manovra va approvata il prima possibile

postato il 5 Settembre 2011

Governo irresponsabile, opposizione sia seria

Il governo dimostra di essere irresponsabile e allora noi dell’opposizione, davanti le irresponsabilita’ altrui, dobbiamo, essere ancora più responsabili, più costruttivi e seri. Lavoreremo per cambiare la manovra, ma va approvata subito perché ogni giorno che passa le cose possono peggiorare. Spero che capiscano che c’è un Paese che sta andando a rotoli, ma non so se è ancora possibile fargli aprire gli occhi.

Pier Ferdinando

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05 settembre, Bologna

postato il 5 Settembre 2011

Ore 20.30

Partecipa alla Festa nazionale del PSI a Bologna

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05 settembre, Pesaro

postato il 5 Settembre 2011

Ore 17.00

Partecipa alla Festa nazionale del PD

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Rassegna stampa, 5 settembre ’11

postato il 5 Settembre 2011
Continua il nostro avvicinamento all’appuntamento annuale di Chianciano. Oggi ci “prepariamo” con un intervento che Casini rilascia al Messaggero, sulla necessità di un “grande armistizio” fra le parti, che chiuda la fase delle ostilità e apra il campo alle riforme strutturali e indispensabili al Paese. Oggi, dal Corriere, trovate due ottimi interventi in questo senso, di Mario Monti e Corrado Passera (che sarà nostro ospite proprio a Chianciano): in entrambi si trova un invito all’unità e alla collaborazione; bisogna saper mettere insieme le proposte migliori dell’una e dell’altra parte, per produrre (finalmente!) una manovra che sia seria, coraggiosa e soprattutto utile, in grado di “sfruttare” questo momento di crisi per rinnovarci, per fare le riforme che non possono più aspettare. Bisogna spingere, come consiglia Passera, su “competitività, efficienza del Sistema Paese, coesione sociale e dinamismo”, anche perché – ed è la stessa cosa che sosteneva Aznar sabato scorso – la BCE (che l’8 settembre si riunisce e deciderà del nostro futuro) potrà continuare a sostenerci solo se riusciremo ad essere credibili e a dimostrare di avere le idee chiare (cosa che, invece, ancora non si vede, come dimostra la delusione dei partecipanti al Forum di Cernobbio). Proprio su questo punto, imperdibile è l’analisi che fa Ilvo Diamanti su Repubblica, che – analizzando l’ultimo Atlante con le intenzioni di voto – descrive un Paese sempre più senza guida, sempre più incerto, sempre più desideroso di avere guide capaci di interpretare la nostra “esigenza di futuro”: ma sembrano, come al solito, parole al vento; chi dovrebbe ascoltarle e metterle in pratica è preso da troppi altri impegni. Nel frattempo, meno 3 a Chianciano. Continueremo lì la nostra analisi.

Casini alla maggioranza: “Basta liti, serve un armistizio” (Mario Ajello, Il Messaggero)

Formigoni: una costituente nel 2012. Casini aspetta che Berlusconi lasci (Andrea Garibaldi, Corriere)

La ricetta di Monti: pacchetto di misure con il sì di tutti (Federcio Fubini, Corriere)

Passera: “Subito la manovra, poi un Patto per crescere. Premiare chi investe” (Federico De Rosa, Corriere)

Dai politici è arrivato solo borotalco (Marco Alfieri, La Stampa)

Rutelli: “Orgoglioso del Terzo Polo. Profumo? Va bene” (Felice Diotallevi, l’Unità)

Profumo, elogi da Pd e centristi. Critico il Pdl (Corriere)

Crollano Berlusconi e Bossi, Tremonti paga la manovra. Il Centrosinistra a +9 per cento (Roberto Biorcio e Fabio Bordignon, La Repubblica)

Un Paese senza guida che non riesce a vedere gli interpreti del futuro (Ilvo Diamanti, La Repubblica)

Un Paese incerto? Banche, imprese, è ora di investire (Daniele Manca, CorrierEconomia)

Tra Bossi e Tremonti il problema è Milanese (Lina Palmerini, Sole24Ore)

Ichino: “Rischiano i dipendenti delle imprese pià piccole” (La Stampa)

Castro: “Finalmente una rivoluzione con un salto di sessant’anni” (La Stampa)

Un volto-simbolo del cattolicesimo democratico (Aldo Cazzullo, Corriere)

Mino Martinazzoli, l’uomo che chiuse l’avventura della Dc (Marcello Sorgi, La Stampa)

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Addio Mino, non ti dimenticheremo

postato il 5 Settembre 2011

Addio Mino,
per molti di coloro che seguono il mio blog il tuo nome non vorrà dire molto, per me e molti altri democratico cristiani significa invece tanto.
Ai dissapori di ieri si contrappone un profondo rimpianto.
Mino Martinazzoli, un uomo politico, un galantuomo, una persona per bene. In un momento in cui la politica non brilla per esempi positivi, tu lo sei stato per tanti giovani.
Addio Mino, non ti dimenticheremo.

Pier Ferdinando

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