Archivio per Settembre 2011

Rassegna stampa, 9 settembre 2011

postato il 9 Settembre 2011
A Chianciano il nostro appuntamento entra nel vivo: Casini (che oggi trovate sull’Avvenire) è tornato sulla spinosa e urgente questione della riforma elettorale, criticando un ritorno al Mattarellum e chiedendo un’iniziativa parlamentare per una legge proporzionale sul modello tedesco, per far sì che le grandi coalizioni tornino a convergere verso la moderazione, anziché essere condizionate dalle forze estreme. Ma ieri il grande protagonista è stato il senatore Beppe Pisanu, che, dialogando con il nostro Presidente Rocco Buttiglione e il prof. Ernesto Galli Della Loggia, ha rilanciato la sua idea di un nuovo esecutivo di “responsabilità nazionale” per fare le riforme strutturali indispensabili per il nostro sistema Paese: su Liberal Errico Novi vi fa un ottimo resoconto del dibattito (siamo come nel ’43, alla fine di una guerra: bisogna uscire insieme dalle macerie della crisi), mentre Buttiglione torna a rivolgersi direttamente al Pdl, rimarcando che “l’era di Silvio è finita”, visto che a fronte di un’insoddisfazione sempre maggiore di mercati e BCE, si continua a non combinare nulla di buono: ecco perché ora servono “un periodo di grande coalizione” e una “riorganizzazione dell’area moderata” (ma il segretario Pdl, Angelino Alfano, fa muro: “dopo questo esecutivo solo il voto”). Proprio a questo proposito sui giornali di oggi ci sono alcuni gustosi retroscena: uno, a firma di Salvatore Dama su Libero, assicura l’esistenza di un “patto” che ci sarebbe tra Alfano e Casini in vista di una ricomposizione del centrodestra nel 2013 (ipotesi “suggestiva” e manco tanto, ma che da parte nostra non trova riscontri); un secondo, dal Foglio, che analizza le mosse di chi lavora per il superamento dell’attuale situazione di stallo (e non solo all’opposizione: B. avrebbe addirittura messo in conto la possibilità di dimettersi a patto che venga affidato un mandato esplorativo a Schifani e che si piloti in tal modo l’arrivo di Alfano a Palazzo Chigi); un terzo, di Marco Damilano sull’Espresso, che fa una rosa di possibili candidati alla successione di Berlusconi (all’interno dell’articolo trovate anche un sondaggio sul Terzo Polo). Due interessanti interviste, poi: Giuliano Cazzola, deputato Pdl, si “ascrive” all’area dei “pisaniani”, invocando un nuovo esecutivo per evitare di “affogare nel fango”; e Carmelo Briguglio, coordinatore siciliano di Fli, che auspica invece un rafforzamento del rapporto tra Fli e Udc, magari con la costruzione di una comune “Casa della Nazione”. Spazio, infine, alle opinioni: Federico Geremicca, su La Stampa, torna a criticare l’inconsistenza del governo, elogiando la figura di Napolitano, “Presidente supplente”; Enrico Cisnetto se la prende con CGIL e lo sciopero “come riflesso incondizionato per il centrosinistra”; Massimo Franco e Angelo Panebianco, con due pezzi sul Corriere, analizzano attentamente la crisi della maggioranza e le prospettive future del nostro Paese.

Casini: “Sistema tedesco per sbloccare il Paese” (Avvenire)

Amici del Pdl: dite a Silvio che la sua era è finita (Rocco Buttiglione, Liberal)

Pisanu: “È come dopo la guerra, uniamoci” (Errico Novi, Liberal)

Patto Alfano-Pier per il dopo Cav (Salvatore Dama, Libero)

Alfano stoppa la fronda pdl. “Dopo questo esecutivo il voto” (Paola di Caro, Corriere)

Quelli che tutto è pronto per sostituire il Cav. (Ma poi chi glielo dice?) (Il Foglio)

Dopo il Cavaliere chi? (Marco Damilano, L’Espresso)

Cazzola: “Meglio un esecutivo di alto profilo che affogare nel fango” (Tommaso Montesano, Libero)

Briguglio: “Una Casa della Nazione: Fli e Udc non bastano a raccogliere il consenso” (Alessandro Calvi, Il Riformista)

Il Presidente supplente (Federico Geremicca, La Stampa)

Governo sempre a rischio tra inchieste giudiziarie e incognite economiche (Massimo Franco, Corriere)

Due letture per una crisi (Angelo Panebianco, Corriere)

La tassa occulta che paga il Paese (Fabrizio Forquet, Sole24Ore)

Sciopero generale, un riflesso condizionato che fa perdere l’occasione al centrosinistra (Enrico Cisnetto, Il Mondo)

Che cosa mi ha insegnato il dolore dell’11 settembre (Barack Obama, La Repubblica)

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Serve una legge elettorale proporzionale

postato il 9 Settembre 2011

Quando Berlusconi uscirà di scena sarà necessario che quanto di ragionevole c’è intorno a lui non finisca nella deriva demagogica e populistica, allo stesso modo occorre che quanto di buono esiste nel Pd si emancipi da Di Pietro e Vendola.
L’unico modo per fare questo è una legge elettorale alla tedesca che avrebbe il grande effetto di rendere possibile in Parlamento una situazione in cui ogni partito risponde di se stesso e non degli alleati che si è portato dietro.

Pier Ferdinando

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Pisanu: ripartire dallo spirito di Camaldoli

postato il 8 Settembre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Carlo Lazzeroni

Dopo l’intervista a Repubblica in cui chiedeva a Berlusconi di fare un passo indietro per dare la possibilità di costruire un governo autorevole e bipartisan, dalla festa di Chianciano, Beppe Pisanu  lancia una vera e propria fase costituente, per il Paese e per i moderati. “Siamo di fronte ad una svolta nella Storia” ha detto  Pisanu che ha fatto un riferimento allo “spirito di Camaldoli”. A Camaldoli, nel 1943, si trovarono alcuni intellettuali cattolici per prepararsi a ricostruire il Paese, risollevandolo dalle macerie del nazifascismo: la loro preoccupazione fu di elaborare una visione ampia per poi poter governare l’Italia negli anni futuri. E da Camaldoli nacquero così le fondamenta della prima parte della nostra Costituzione e le scelte economiche che avrebbero contribuito a portare il nostro Paese fuori da una situazione disastrosa, gettando le basi del “miracolo economico”. Soprattutto, allora, nessuno si chiese se le cose dovessero essere di destra o di sinistra. Oggi, invece, come evidenziato da Pisanu, questo Paese è sempre troppo tentato dalle grandi semplificazioni: e nessuno capisce che le grandi soluzioni di parte sono superate e che Destra e Sinistra sono concetti superati.

Ma Pisanu non si limita a rilanciare l’idea di un governo di pacificazione: da Chianciano il Presidente della Commissione antimafia lancia anche una fase costituente per la costruzione di un nuovo partito che, riprendendo lo spirito di Camaldoli, metta al centro le idee, una visione d’insieme del Paese, partendo anche in questo caso dalle cose da fare. Un partito che riesca a superare gli steccati del passato, quelli creati dal falso bipolarismo. Di certo per costruire questo partito servirebbe il coraggio di liquidare un po’ di cose vecchie, e tra queste il bipolarismo, o almeno la sua brutta copia all’italiana.

È necessario che altri colgano l’importanza della proposta lanciata da Pisanu e si mobilitino in questo senso perché, per dirla con Borges: “c’è una cosa di cui non si pente mai nessuno nella vita: il coraggio”.

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Digitale televisivo: il governo regala 3 miliardi di euro

postato il 8 Settembre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

Negli stessi giorni in cui il Governo blinda la manovra con la fiducia e, di fatto, chiede agli italiani 55 miliardi di euro; mentre fa un notevole sconto a ministri e onorevoli vari (è stato ridotto notevolmente il taglio delle indennità dei membri di Camera e Senato, almeno sei volte di meno rispetto a quanto previsto nel testo originario, e l’ammorbidimento dell’incompatibilità del loro mandato con gli altri incarichi pubblici); ebbene in questi giorni la maggioranza boccia l’emendamento per la vendita di 6 frequenze digitali che verranno invece cedute gratuitamente. Della vicenda ne avevamo già parlato e avevamo detto che, secondo gli operatori, il valore di queste 6 frequenze si aggirava sui 3 miliardi di euro.

L’emendamento proposta, cosa recitava? “Dopo l’articolo 3, aggiungere il seguente:

“3-bis.

  1. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni stabilisce le condizioni economiche di assegnazione tramite gara delle frequenze per la radiodiffusione televisiva in ambito nazionale, in esito alla risoluzione delle procedure di infrazione dell’Unione europea nei confronti dell’Italia per alcune norme del testo unico della radiotelevisione (d.lgs. 31 luglio 2005, n. 177). Le condizioni di gara mirano ad assicurare la massima valorizzazione economica delle frequenze da assegnare. Le risorse realizzate mediante la predetta gara sono impiegate per lo sviluppo della banda larga nelle regioni del Mezzogiorno.”

Sostanzialmente si chiedeva che l’assegnazione di queste frequenze avvenisse con asta a rilanci e che le cifre raccolte fossero destinate per progetti di sviluppo, sulla falsariga di quanto sta accadendo con le frequenze telefoniche che stanno fruttando alcuni miliardi di euro.

Ebbene, il governo ha bocciato questo emendamento, scegliendo di assegnare le frequenze per il digitale terrestre tramite beauty contest e quindi rinunciando, di fatto, a venderle.

Il beauty contest che assegnerà le nuove frequenze per il digitale terrestre ha finalmente il suo parterre di contendenti. Il termine per la partecipazione è scaduto, quindi è ufficiale che per i sei multiplex (5 in DVB-T e 1 in DVB-H, di cui alla delibera numero 497/10/Cons dell’Agcom) in gioco la sfida sarà fra 10 broadcaster. Nello specifico le 17 domande accolte – si può concorrere per più frequenze – sono di: Canale Italia, Telecom Italia Media Broadcasting, Elettronica Industriale (Mediaset), Sky Italia Network Service, Prima Tv, Europa Way, 3lettronica Industriale (3 Italia), Rai, Tivuitalia e D Box.

“I nominativi dei soggetti ammessi alla procedura di assegnazione delle frequenze saranno resi pubblici dopo l’espletamento, da parte della Commissione di valutazione, dell’apposita procedura di ammissione prevista dall’art. 4.5 del Disciplinare di gara. Le procedure per la nomina della Commissione sono in corso”, sottolinea il documento ufficiale.

Personalmente trovo inconcepibile che il governo, guidato da una persona a cui “gronda sangue dal cuore” al pensiero di imporre balzelli e tasse agli italiani, decida di regalare circa 3 miliardi di euro, che invece potevano essere usati per alleggerire questa manovra iniqua e irresponsabile.

Forse ha deciso di fare questo regalo, per alleggerire il peso di 3 anni e mezzo di governo deficitario e di mancate liberalizzazioni?

 

 

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Rassegna stampa, 8 settembre ’11

postato il 8 Settembre 2011
Rassegna stampa live from Chianciano. Oggi alle 17 si apre la nostra festa e oggi troviamo diffusamente sui giornali degli articoli che ci riguardano: dal Messaggero trovate una sintesi del programma e una dichiarazione di Casini; Errico Novi su Liberal intervista il segretario Cesa che descrive Chianciano come un “laboratorio per costruire la Terza Repubblica”, sulla scia di quanto sostenuto finora; Buttiglione, sull’Avvenire, allarga il discorso e si rivolge direttamente a Berlusconi, chiedendogli un “passo indietro” (sui quotidiani oggi trovate ripetuto con insistenza lo slogan “l’Udc fa la Festa a Silvio”). Tengono poi banco ancora le dichiarazioni di ieri del senatore Beppe Pisanu, accolte con grande favore dalle opposizioni (che organizzano, spiega Colombo sul Riformista, un’operazione Monti) e respinte da un coro di no nel Pdl (ma Lopapa su Repubblica ci racconta della nascita di un documento di “pisaniani”, con nomi di grossi big, che guardano con favore la nascita di un governo di unità nazionale, con dentro le forze più responsabili): e Fantozzi su l’Unità, infatti, sondando gli umori dalle parti del Pdl, giura che i berluscones più ragionevoli si siano già arresi all’idea dell’arrivo dei un “governo tecnico” (opinione condivisa da quasi tutti i commentatori, meno che da Sorgi su La Stampa, che non vede spazio per un nuovo esecutivo: secondo lui, o ci teniamo B. o si torna al voto). Giampaolo Pansa, su Libero, a questo proposito, “sogna” una rivolta nel Centrodestra contro Berlusconi, ormai granitico ostacolo a ogni processo riformatore e di modernizzazione non solo del Paese, ma anche del nostro sistema politico; e mentre Oscar Giannino, su PanoramaEconomy, discetta di “teoria e pratica”, di pregi e difetti di un governo tecnico,  Luca Ricolfi, su La Stampa, e Alberto Alesina, sul Corriere, accusano il governo di aver sprecato le ultime possibilità per rilanciare la nostra economia (gli altri Paesi, “approfittando” del momento di crisi, hanno corretto i difetti dei loro sistemi economici, attaccando il debito pubblico e il rapporto defici-Pil, mentre noi ci siamo adagiati sul salvataggio della BCE).

Il leader udc: D’Alema e Renzi contestati perché intelligenti (Il Messaggero)

Cesa: “Un laboratorio per costruire la Terza Repubblica” (Errico Novi, Liberal)

Buttiglione: “Silvio lasci, ci aiuti a salvare il Paese e avrà un salvacondotto anti-vendette” (Arturo Celletti, Avvenire)

L’Udc rifiuta ogni ipotesi di appoggio (La Discussione)

Pisanu, breccia nell’opposizione. Udc e Pd per l’operazione Monti (Ettore Maria Colombo, Il Riformista)

Larghe intese: dal Pdl coro di no a Pisanu (Alberto D’Argenio, La Repubblica)

Il Pdl si rassegna e aspetta: “Arriva il governo tecnico” (Federica Fantozzi, l’Unità)

E spunta il documento dei pisaniani: tre settimane per la svolta responsabile (Carmelo Lopapa, La Repubblica)

Si allontana l’ipotesi di un governo d’emergenza (Marcello Sorgi, La Stampa)

Il Senato vota la fiducia e il decreto anticrisi (Carlo Bertini, La Stampa)

Sogno una rivolta del centrodestra contro Berlusconi (Giampaolo Pansa, Libero)

Teoria e pratica del governo tecnico (in caso di necessità) (Oscar Giannino, PanoramaEconomy)

Sprecata l’ultima munizione (Luca Ricolfi, La Stampa)

Senza prove d’appello (Giovanni Sabatucci, Il Messaggero)

Onorevoli, elezioni e bufale (Giovanni Sartori, Corriere)

Le tre lezioni (subito) dimenticate (Alberto Alesina, Corriere)

I segnali positivi bilanciati dai veleni che assediano il premier (Massimo Franco, Corriere)

Attenzione a non tradire il patto con i cittadini (Benedetto Santacroce, Sole24Ore)

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Chianciano, ecco il programma della festa dell’Udc

postato il 8 Settembre 2011

di Giuseppe Portonera

Oggi, a Chianciano Terme, si aprirà la festa nazionale dell’Udc, in programma fino a domenica 11. Quest’anno si è scelto di dare al nostro consueto appuntamento un titolo un po’ inusuale – soprattutto per la lunghezza – per una festa di partito: “Quando gli Italiani si uniscono sono capaci di grandi imprese”. Più che uno slogan, infatti, si tratta di una “sintesi” delle analisi e dei progetti che hanno sempre animato il nostro dibattito e la nostra agenda (e che abbiamo analizzato in queste settimane nella nostra rassegna stampa): già fin da prima che la crisi ci stringesse nella sua morsa, l’Udc e il nostro leader Casini hanno spinto sempre molto sul tasto della “responsabilità nazionale” e sull’urgenza di unire le forze migliori del nostro Paese per fare le riforme strutturali ormai improrogabili. Del resto, ieri, Casini è stato intervistato da Carlo Fusi sul Messaggero e ha rilanciato proprio questa necessità: l’Italia si trova sull’orlo del baratro e per questo è indispensabile uno sforzo comune e nazionale; il problema, però, è che l’urgenza di coesione e unità sembra non essere compresa, visto che da un lato la sinistra si fa trascinare dalla Cgil per uno sciopero generale proclamato unilateralmente e dall’altro il governo cambia per l’ennesima volta la manovra e ci mette sopra la fiducia. E in mezzo la bufera economica che ancora una volta pone l’Italia nel mirino non fa che crescere. A questo panorama drammatico e sconfortante, quindi, si può rispondere quindi solo con un atteggiamento che riprenda il grande precetto del “consensus omnium bonorum” di ciceroniana memoria: gli uomini migliori, al di là del proprio colore politico e ideologico, hanno l’imperativo politico di dover collaborare per il bene per il Paese. È questo il concetto che fa da filo conduttore alle nostre giornate di confronto e di festa: si comincia, infatti, oggi – alle 17.30 – con un dialogo tra il Presidente Udc, Rocco Buttiglione, il Professor Ernesto Galli Della Loggia, editorialista del Corriere, e il senatore Beppe Pisanu sul “disturbo bipolare” – su quello “steccato”, cioè, che si è eretto tra i migliori dell’una e dell’altra parte.

Domani mattina, alle 11, dopo una “discussione generale”, si aprirà poi una tavola rotonda, moderata da Enzo Carra, che riprende proprio il titolo della festa e che vedrà confrontarsi l’europarlamentare Ciriaco De Mita, i professori Piero Craveri e Miguel Gotor, l’editorialista del Corsera Antonio Polito e il direttore della sede Rai di Napoli Francesco Pinto.  A seguire, alle ore 15, all’area Bianca, si discuterà di “Futuro: tra lavoro e previdenza”, con: gli onorevoli Nedo Poli e Salvatore Ruggieri; il ministro del Welfare e del Lavoro, Maurizio Sacconi; il presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua; il prof. Luigino Bruni, docente di Economia alla Bicocca di Milano. Alle 17, all’area Bruco, il vicedirettore del Sole 24 Ore, Alberto Orioli, modera poi l’incontro “L’agenda per la crescita” – introdotto da Savino Pezzotta – e che vedrà confrontarsi ospiti d’eccezione: Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria; Corrado Passera,  Consigliere Delegato e Chief Executive Officer di Intesa Sanpaolo; Raffaele Bonanni, Segretario Generale della CISL. Sabato, alle 10.30, dopo l’intervento del presidente di Alleanza per l’Italia, Francesco Rutelli, si terrà la tavola rotonda sul tema “La Terza Repubblica… la Nuova Via”, moderata da Ferdinando Adornato, con la partecipazione: del sindaco di Roma, Gianni Alemanno; del deputato Pd Beppe Fioroni; del capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto della Vedova; del capogruppo Udc al Senato, Gianpiero D’Alia. Alle 17, poi, l’intervento del nostro leader, Pier Ferdinando Casini: potete aspettarlo seguendo diversi, interessanti laboratori: da quello sulle pari opportunità (organizzato dal nostro movimento femminile, con la partecipazione del Direttore della Fondazione Adenaeur, Katie Plate) a quello sull’attualità del pensiero di De Gasperi (con Paolo Messa, direttore di Formiche, Calogero Mannino,  Giuseppe Gargani e Francesco D’Onofrio), a quello sul federalismo (con Galletti, Occhiuto e il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro).

Domenica, poi, conclusione della Festa: sempre in area Bruco e in successione, alle 9 trovate la Santa Messa, alle 10 la tavola rotonda “Entriamo nel merito. Un incontro tra le generazioni”, con la partecipazione dei componenti dell’Ufficio Politico Nazionale del nostro movimento giovanile; del Direttore Generale della Luiss, Pierluigi Celli; del commentatore televisivo, Andrea Zorzi; della giornalista Rai, Federica Gentile; dell’attore Alessio Di Clemente. Conclude i lavori, alle 11.30, il nostro segretario, Lorenzo Cesa.

Il programma completo della festa Udc di Chianciano

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Gli italiani protagonisti a Chianciano

postato il 8 Settembre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Jakob Panzeri

Io sono l’Italia. Doveva essere questa l’idea e la forza dei giovani lombardi, degli esuli polacchi, degli avventurieri ungheresi che hanno lottato nel Risorgimento al fianco di Mazzini e Garibaldi per la repubblica Romana. Gente che non parlava le stesse lingue né si riconosceva nelle stesse tradizioni se non in quella della libertà e unità che voleva donare all’Italia, gente morta per una nazione altrui e un popolo che non conosceva ma conservando nel cuore le parole “Io sono l’Italia”.

Oggi che abbiamo la fortuna di essere uno stato e ancor più una nazione, questo spirito non si percepisce più, il patriottismo non è più di moda. Paure e incomprensioni di un paese che sembra arroccato sulla mediocrazia, che è l’antitesi della meritocrazia, sulla gerontocrazia e sulla raccomandazione dominano la mente di molti giovani che non vedono una scheggia di luce o un bagliore di speranza nel loro futuro e desiderano fuggire dal paese a gambe levate . Localismi e provincialismi, ambizioni pur giuste se orientate alla valorizzazione degli enti locali e del principio di sussidiarietà ma da vivere sempre nell’idea di un unico tutto , portate avanti nel modo sbagliato ostacolano e soffocano il belpaese. Il patriottismo non è più di moda, mentre lo sono la sfiducia e l’individualismo quando siamo ancora fortunati e non si sentono risuonare il clamore delle armi della secessione.

Tutto questo succede perché ci dimentichiamo che l’Italia prima di tutto siamo noi, sì, ognuno di noi, con le nostre paure e sfiducie ma anche i nostri sogni e le nostre ambizioni.

Scriveva Giacomo Leopardi nella lettera ai compilatori della biblioteca italiana:

Io ringrazio di cuore il cielo di avermi fatto italiano né vorrei dar la mia patria per un regno, e non per il potere d’Italia, né per il suo clima e le sue belle città, ma per l’ingegno degli italiani”

Dov’è il nostro ingegno? Lo spirito che in ogni epoca ha fatto grande l’Italia? Orsù, ognuno di noi prenda i suoi mattoni e armati di calce e ingegno potremo costruire un nuovo edificio senza scartare la pietra angolare che è la nostra grandiosa tradizione italiana di cui andare fieri nel mondo.

Tutto ciò non significa negare l’esistenza dei gravi problemi che affliggono il nostro paese, significa invece affrontarli con un nuovo spirito e una nuova fiducia.

Facciamo giungere il nostro grido alle orecchie di chi ci considera un paese di serie B, sia esso un giovane disilluso e sfiduciato o chi per primo dovrebbe rappresentare e amare il nostro paese, il presidente del consiglio dei ministri.

Il futuro si costruisce. Ognuno di noi, tutti insieme. È questo lo spirito che mi auguro possa emergere dalla convention Udc di Chianciano Terme che si aprirà domani 8 settembre al Parco Fucoli con le parole dell’on. Rocco Buttiglione.

L’8 settembre del 1943 l’Italia proclamava l’armistizio firmato il 3 settembre a Cassibile (Siracusa) con le forze anglo-americane, erano tempi oscuri che l’Italia seppe sconfiggere con l’ardore e l’impegno dimostrati nel dopoguerra che ci vi hanno reso una delle sette potenze più grandi del mondo. Oggi, 8 settembre del 2011, non abbiamo grazie al cielo alle spalle una guerra e le sue terribili difficoltà ma un identico clima di sfiducia ci opprime, è necessario tirare fuori tutto il nostro coraggio, anche il sacrificio se necessario, e far volare la nostra speranza.

Perché… quando gli italiani si uniscono sono capaci di grandi cose!

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Chianciano, i giovani Udc “entrano nel merito”

postato il 7 Settembre 2011

Donne al Centro

 

La festa dell’Udc a Chianciano darà quest’anno particolare attenzione e spazio ai giovani che saranno protagonisti di una vera e propria festa nella festa con tanto di conferenze, dibattiti e tavole rotonde. L’obiettivo dichiarato dei giovani dell’Unione di Centro è quello di “entrare nel merito” delle tematiche scottanti che toccano il Paese e il mondo giovanile, e a Chianciano ciò verrà realizzato attraverso la narrazione a più voci di vere e proprie storie italiane. Per costruire questa grande narrazione ad ogni appuntamento è stata abbinata la presentazione di un libro che favorirà la conoscenza delle varie tematiche oggetto di discussione. Venerdì verranno presentati il libro “Narrare l’etica e l’economia” (Rubbettino Editore), realizzato dal Forum nazionale dei Giovani e curato da Mons. Samuele Sangalli e Francesco Nicotri, per discutere di etica ed economia, e il libro “Al voto dalle parti di Gomorra” (Edizioni Palomar) di Paolo Farina per un focus sulla battaglia per la legalità e contro le mafie. Sabato saranno due i libri che racconteranno i giovani che non si arrendono e sono capaci di grandi imprese: il libro “Generazione mille euro” (Rizzoli ) ed il libro “School Rocks” (Edizioni San Paolo) di Antonio Incorvaia. Sempre sabato ci sarà spazio per l’Europa e il Mediterraneo con la presentazione delle risoluzioni dello Yepp Seminar di Caserta in vista del prossimo Yepp Council meeting di Marsiglia. In questa grande narrazione del Paese non possono mancare i nostri campanili e dunque ci sarà l’occasione per confrontarsi sugli enti locali, ma ci sarà anche spazio per discutere dello sport più amato dagli italiani: il calcio. Con l’appuntamento di Chianciano i giovani Udc coordinati da Gianpiero Zinzi si inseriscono naturalmente nel dibattito sul futuro delle nuove generazioni rifuggendo però da certi schemi riduttivi e  dalle facilonerie di certi rottamatori che invocano apocalittici scontri generazionali. La strada che da Chianciano si vuole cominciare a percorrere è la strada della responsabilità, cioè della capacità di dare risposte concrete ai giovani, nella consapevolezza che le migliori risposte possono solamente nascere in un contesto di incontro e di collaborazione tra le generazioni, non già di uno sterile e stupido scontro all’insegna del “mors tua, vita mea”.

Il programma completo della festa di Chianciano.

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Rassegna stampa, 7 settembre 2011

postato il 7 Settembre 2011
Domani inizia a Chianciano la nostra festa annuale, con un titolo efficace che riprende gli spunti che insieme abbiamo analizzato in questo ultimo periodo: “Quando gli Italiani si uniscono, sono capaci di grande imprese”. Oggi, Casini intervistato da Carlo Fusi sul Messaggero, ripete infatti quanto sostenuto finora: l’Italia si trova sull’orlo del baratro, è indispensabile uno sforzo comune e nazionale; il problema è che l’urgenza di coesione e unità sembra non essere compresa, visto che da un lato la sinistra si fa trascinare dalla Cgil  per uno sciopero generale proclamato ci fa crescere. Casini rilancia poi la nostra ricetta diretta al Presidente del Consiglio: «La prima cosa che dovrebbe fare Berlusconi è evitare di continuare questo balletto di vertici e controvertici che sono tra il drammatico e il ridicolo. Le cose da fare per rendere seria questa manovralo sappiamo tutti. Il premier le faccia, le presenti in Parlamento senza rete, senza tutte queste contrattazioni che umiliano la politica e ridicolizzano lui e tutta la sua coalizione. Presenti le misure in Parlamento e se sono cose serie i voti li troverà. Altrimenti di tutta questa umiliazione che il Paese deve sopportare chi di più e primo ne farà le spese sarà proprio lui, individuato come il simbolo della incapacità della politica di risolvere i problemi». Sulla nostra stessa linea di pensiero si schiera oggi – in maniera aperta e decisa – anche il senatore Beppe Pisanu, che, intervistato da Tito su Repubblica, chiede a Berlusconi un passo indietro in favore di un governo di larghe intese, guidato da una figura di grande credito internazionale (sempre Repubblica avanza due nomi: Amato e Monti) capace di riallacciare i fili della politica con le Camere: questo governo è non è più in grado di evitare il tracollo e riaprire la via dello sviluppo (leggete anche Franco sul Corriere), ma il voto ora sarebbe una sciagura, perché ci esporrebbe alla speculazione e perché, con questa legge elettorale e la questione morale, ci ritroveremmo poi con un Parlamento ingovernabile. Del resto, come ci spiega oggi l’Avvenire, nel Pdl in tanti cominciano a pensare che la soluzione di un “governissimo” (magari, come auspicano in tanti, sotto la supervisione diretta di Napolitano – leggete La Stampa) possa essere la migliore: per farvi un’idea, date una lettura all’editoriale di Maurizio Belpietro su Libero (non si può più tirare a campare, servono misure concrete e coraggiose). Ci vediamo domani alla nostra Festa.

Casini: «Siamo sull’orlo del baratro, serve uno sforzo nazionale» (Carlo Fusi, Il Messaggero)

Pisanu: “Il Cavaliere faccia un passo indietro, ora serve un governo di larghe intese” (Claudio Tito, La Repubblica)

Il Cavaliere e la “gamba tesa del Colle” (Amedeo La Mattina e Ugo Magri, La Stampa)

Un governo indebolito dalle tensioni interne e dal tempo perduto (Massimo Franco, Corriere)

Spuntano Amato e Monti. Ma Silvio: il pilota sono io (Francesco Bei, La Repubblica)

Quell’energie inchiodate al “fronte del rifiuto” (Avvenire)

Pd e Terzo Polo insorgono contro la fiducia (Annalisa Cuzzocrea, La Repubblica)

La riduzione del danno (Massimo Giannini, La Repubblica)

Iva, pensioni, supertassa. E il testo cambia ancora (Carlo Bertini, La Stampa)

Il no delle opposizioni. Il sindacato boccia i ritocchi (Dino Martirano, Corriere)

I mercati, il voto anticipato e le due anime dell’esecutivo (Marcello Sorgi, La Stampa)

Cresce lo scontento nel Pdl (Avvenire)

Manovra che serve a tirare avanti. Ma fino a quando? (Maurizio Belpietro, Libero)

L’Italia e quel ricatto dei mercati (Walter Riolfi, Sole24Ore)

Lagarde: “Siete sulla buona strada ora insistete nelle riforme” (Marc Hujer e Christian Reiermann, La Repubblica)

Il tabù che resiste alla tempesta (Michel Martone, Sole24Ore)

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«Siamo sull’orlo del baratro, serve uno sforzo nazionale»

postato il 7 Settembre 2011

Pubblichiamo da ‘Il Messaggero’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Carlo Fusi

Da un lato la Cgil che sfila in piazza per lo sciopero generale proclamato in solitudine; dall’altro il governo che cambia per l’ennesima volta la manovra e ci mette sopra la fiducia. In mezzo la bufera economica che ancora una volta pone l’Italia nel mirino. Panorama drammatico e sconfortante.
Onorevole Casini parliamoci chiaro: siamo alla frutta?
«L’Italia è spaccata e purtroppo chi semina vento raccoglie tempesta. Per troppi anni si è sparso populismo, demagogia, irrazionalità. E oggi tutto questo finisce per andare contro Berlusconi e la sua maggioranza. Io sono molto preoccupato perché temo che rischiamo di passare dalla padella alla brace. Cioè da una coalizione incapace, pasticciona e confusa che non ha combinato niente, ad un populismo di piazza che ripropone le vecchie parole d’ordine e a cui la sinistra riformista non riesce più a parlare con il linguaggio della verità. Sono convinto che bisogna parlare chiaro per dire che, in una fase drammatica del mondo, il Paese continua a vivere al di sopra delle proprie possibilità. E’ per questo che oggi tutti dobbiamo fare sacrifici. Quando si dicono queste cose, la reazione di solito è: ma i sacrifici li devono fare i ricchi, li deve fare la politica, noi non ce la facciamo ad arrivare a fine mese. La risposta è: purtroppo tutti, al loro livello e proporzionalmente, vivono al di sopra delle possibilità del nostro Paese. O tutti ci rendiamo conto di questo e la politica dei sacrifici investe i grandi patrimoni ma anche l’orario di lavoro ela flessibilità in fabbrica, tiene insomma conto della necessità di un diverso comportamento degli italiani tutti, oppure non ci salveremo. Non si salverà nessuno». [Continua a leggere]

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