Archivio per Novembre 2011

Governo: partiti a un bivio, speculare o salvare il Paese

postato il 13 Novembre 2011


Grazie a Napolitano per l’equilibrio con cui sta governando questo momento

Abbiamo espresso la nostra gratitudine a Napolitano per l’autorevolezza e l’equilibrio con cui ha governato questo complesso momento.
I partiti adesso sono a un bivio: o speculano sulla situazione per qualche tornaconto elettorale, o si assumono la responsabilità di salvare il Paese, come noi abbiamo sollecitato per primi e da soli in questo periodo.
Noi auspichiamo un impegno per sostenere un governo fino a fine legislatura, e pensiamo che tatticismi e furberie non siano ammesse.

Pier Ferdinando

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Rassegna stampa, 13 novembre ’11

postato il 13 Novembre 2011
Silvio Berlusconi si è dimesso. Dopo 18 anni, e dopo tanti falsi allarmi, è calato il sipario sulla fase politica più instabile e controversa della nostra storia recente: con il passo indietro di Berlusconi, infatti, si apre un nuovo periodo, che sarà suggellato dalla nascita del primo governo di larghe intese di questa Seconda Repubblica. Proprio in queste ore, infatti, al Quirinale si stanno svolgendo le consultazioni per la formazione del nuovo governo, al fine di poter incaricare il Sen. Mario Monti, che lo guiderà probabilmente già stasera : ecco, perché, come ci racconta Marzio Breda dal Corriere, Napolitano ha scelto di tenere queste consultazioni a tappe forzate, tutte in un unico giorno. La sfida di Monti sarà impari, e per questo avrà bisogno del sostegno di tutti, non certo di scadenze o ricatti (leggete Zingales sul Sole e Scalfari su Repubblica). Il Terzo Polo sta con lui, in modo incondizionato e sui giornali, infatti, trovate la centralità della nostra posizione e delle nostre ragioni: sono anni che invocavamo un largo governo di emergenza e vedere che ora tutti (o quasi) hanno sposato questa opzione ci permettete un sano moto di orgoglio politico. E non date credito a quanti sostengono che questo sia un abdicazione della politica o una cessione di sovranità nazionale: come infatti sostiene Casini, lo trovate sul Corsera, dei nostri problemi ci occuperemo noi (l’Italia può farcela, come spiega bene Emmot su La Stampa). Perché, ora che questa fase si è chiusa, tocca a noi aprirne una nuova, investendo sul futuro: abbiamo messo in fila alcuni bei pezzi, cartacei e non, sull’argomento (e rilanciamo lo spunto di De Martin, un ministro per il digitale sarebbe una santa cosa). Infine, leggete i pezzi che abbiamo scelto per voi per raccontare l’uscita di scena di Berlusconi. Triste, solitaria y final.

Le consultazioni per il dopo Berlusconi, la sfida di Monti.

Consultazioni a tappe forzate: Colle contro il rischio incidente (Marzio Breda, Corriere)

«Non siamo a sovranità limitata». Casini invita la Francia a occuparsi dei suoi problemi (Lorenzo Salvia, Corriere della Sera)

Pd e Terzo Polo esultano: giorno di festa, basta giochi (Nino Bertoloni Meli, Il Messaggero)

Il professore incontra Casini. Poi telefonata con Fini e Rutelli (Alberto Di Majo, Il Tempo)

Silvio chiede il voto a maggio ma il neo senatore lo gela “lo punto a finire legislatura” (Francesco Bei, La Repubblica)

Il timore leghista: nuovo asse Pdl-Udc (Sole24Ore)

Mezzo Pd insegue la via centrista. Pure Di Pietro contempla la fiducia (Ettore Maria Colombo, Il Riformista)

Bassetti: “Per Monti la sfida sarà tenere assieme il Nord con il Sud” (Alessandro Da Rold, Il Riformista)

Per Monti un mandato da curatore fallimentare (Luigi Zingales, Sole24Ore)

Un cittadino al servizio del Paese (Eugenio Scalfari, La Repubblica)

Silvio è #maipiù. Ora facciamo il futuro.

Anche i sacrifici pretendono un futuro. Ci vuole un ministro per il digitale (Juan Carlos De Martin, La Stampa)

Superare lo ‘spread’ digitale (Fabio Chiusi, Il Nichilista)

Berlusconi Presidente del Consiglio #maipiù (Arianna Ciccone, Storify)

SocialPolìtik, Twitter e Fb riscrivono la grammatica della politica (Filippo Sensi, LaLettura del Corriere)

Emmott – Perchè l’Italia può farcela (Bill Emmott, La Stampa)

Quelli che nel ’94 ci avevano creduto. Recuperare la speranza di allora (Franco Morganti, Corriere)

Così è uscito di scena. Triste, solitario y final.

Una triste uscita di scena (Michele Brambilla, La Stampa)

Ma la rivoluzione liberale è rimasta un sogno (Giuseppe Turani, QN)

Il capitale di fiducia perso in mille giorni (Pierluigi Battista, Corriere)

Due Milano a confronto (Marco Garzonio, Corriere)

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Nassiryia, dalle famiglie dei caduti esempio di dignità

postato il 12 Novembre 2011

Non dimenticherò mai una delle pagine più tristi della nostra storia.

Oggi ricorre l’anniversario di una delle pagine più tristi della nostra storia: la strage di Nassiriya, che ha sottratto 19 italiani ai loro cari. Ho vissuto quella giornata da Presidente della Camera e non potrò mai dimenticare l’esempio di dignità e di attaccamento alla Patria che ci hanno dato le famiglie dei caduti. Il loro ricordo mi accompagnerà sempre.

Pier Ferdinando

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Fare presto, non c’e’ tempo per fare giochini

postato il 12 Novembre 2011

Monti è la persona giusta

Non perdere tempo, non c’è spazio per furberie o giochini. Dobbiamo al più presto dare vita al nuovo governo. La politica è chiamata ad assumersi una responsabilità enorme e Monti è la persona giusta. La politica non può guardare ai propri interessi e fare calcoli elettorali. Chi parla di sconfitta della politica non ha capito che la sconfitta arriva quando i governi non riescono a risolvere i problemi. E ora l’emergenza è l’ economia. Tutti gli altri problemi, a partire dalle riforme istituzionali e naturalmente della legge elettorale vengono dopo.

Pier Ferdinando

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Voci dalla rete, i nostri lettori chiedono il governo Monti

postato il 12 Novembre 2011

L’ipotesi di governo tecnico presieduto da Mario Monti trova il sostegno del popolo della rete. Un riflesso di questo riconoscimento è possibile coglierlo anche nei commenti dei lettori del blog di Pier Ferdinando Casini. L’idea più diffusa è che la difficile congiuntura politica obblighi ad una presa di responsabilità collettiva della classe politica. Francesco dice senza mezzi termini:

“Era ora, che si smettesse di pensare solo agli interessi personali e di partito, mandando a rotoli l’Italia!”

mentre Leo ricorda che

“andare a votare ora sarebbe un disastro per il nostro Paese”,

sintetica ed efficace l’immagine di Attilio:

“Pdl e Pd mi ricordano Peppone ed il Cagnola nel film “Il ritorno di don Camillo”. Ai contrasti d’interesse tra i due, si sommano quelli personali e la lite, drammatica, tra i figli. Ci vorrà l’alluvione del Po ed il dramma degli sfollati per far ritrovare ai due “nemici” le ragioni di una convivenza umana e solidale. Ci vorrà il fallimento della nazione italiana per farli ragionare”?

Per molti lettori il passo successivo alla scelta della responsabilità nazionale è l’incarico a Mario Monti e quindi la costituzione di un governo tecnico.

Scrive Anna:

“serve un governo tecnico con anche il 70% del Parlamento. Certo, a questo Governo spetterebbero decisioni impopolari, quali il taglio delle pensioni o la patrimoniale…misure necessarie ai fini del superamento della crisi. Ma son necessarie larghe intese, va fatto un piano d’emergenza”.

Nelle parole di Patrizia si coglie invece un invito pressante a fare presto:

“abbiamo bisogno di certezze per favore cercate di arrivare il prima possibile ad un governo Monti, se c’è qualche compromesso da fare con il PDL, per favore fatelo, certo Berlusconi lo sappiamo tutti quello che è, ma il tempo è esaurito, e guardi nel nostro paese non c’è solo il pericolo di uscire dall’Europa ma rischiamo di far scoppiare una rivolta civile, andare subito alle urne è un suicidio di massa”.

Ci sono anche i riconoscimenti per il ruolo svolto da Pier Ferdinando Casini, che giungono anche da un elettore del Pd come Cristian:

“Grazie per la sua grande responsabilità nei confronti del nostro paese che sta dimostrando in questo momento, non tutti si rendono conto di quello abbiamo rischiato mercoledi, e che ancora rischiamo purtroppo se non si forma un governo credibile.
Meno male che in politica ci sono anche persone competenti e responsabili come Lei”.

Infine una sottolineatura che viene da Luisella:

”Il Centro non viene invitato nei dibattiti perché è troppo serio (in senso positivo) e non urla, non litiga, si dimostra tollerante e rispettoso di chiunque”.

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Se sarà governo tecnico l’appoggio esterno sarà di tutti

postato il 11 Novembre 2011

Ma non esiste distinzione tra governi tecnici e politici

Mi auguro che ci sia un governo con il consenso più ampio possibile ma se non ci saranno politici l’appoggio esterno sarà da parte di tutti. L’importante è che sia un appoggio convinto, leale e responsabile, all’altezza delle sfide che il Paese ha di fronte. Margini per scherzetti e ambiguità non ce ne sono. In ogni caso non esistono distinzioni tra governi tecnici e politici: quando un Paese va a rotoli, c’è bisogno di politici e di tecnici. Qualsiasi governo approvato dal Parlamento è politico. C’è bisogno che tutti noi facciamo un passo indietro per farne fare uno avanti al Paese altrimenti finiamo tutti nel baratro.

Pier Ferdinando

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