13 dicembre, Roma
postato il 13 Dicembre 2011Ore 14.00 – Sala dei Gruppi Parlamentari – Camera dei Deputati (via di Campo Marzio 78 )
Partecipa all’incontro “Insieme per il Tibet” organizzato dalla fondazione Liberal
Partecipa all’incontro “Insieme per il Tibet” organizzato dalla fondazione Liberal
“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati
Le banche, nel sistema economico sono fondamentali: tramite loro, le imprese e le famiglie possono finanziarsi, e soprattutto per le prime è fondamentale avere accesso al credito per potere proseguire la propria attività. Con un paragone semplicistico potremmo dire che le banche sono il sistema venoso che porta ossigeno e nutrimento (i soldi) ai muscoli (le imprese). Se la circolazione sanguigna si blocca, il corpo muore.
Premesso quanto sopra, può capitare che le banche vadano in crisi, come rischia di accadere in Germania. In questi giorni, si è anche affacciata l’ipotesi di una nazionalizzazione della Commerzbank, dato che l’istituto bancario tedesco ha grossi problemi di tenuta e anzi c’è chi parla apertamente di un possibile crack finanziario di questo istituto, cui seguirebbe quello di Deutsche Bank, Deutsche Post, Credit Suisse e Societe Generale.
Questa situazione ha generato una conseguenza importante: con l’esclusione dell’overnight o di scadenze brevissime, il mercato bancario è svanito, più o meno come accadde nel 2009 subito dopo Lehman. Che significa in concreto? Che le banche non si fidano tra loro o comunque preferiscono tenersi in casa il cash necessario per far quadrare a fine giornata i flussi finanziari. Inoltre, finora si poteva bussare (e lo si è fatto in modo massiccio) alla Bce per ottenere liquidità con una sorta di pronti contro termine, ma per scadenze anch’esse brevissime. Di più la Bce sembrava non poter fare, ma ora, come abbiamo detto, la situazione è cambiata e adesso vi è la possibilità per le banche di portare alla Bce “carta” con scadenze più lunghe, ma provvista di garanzia statale. Questo vuol dire che in astratto le banche potrebbero indebitarsi fino al patrimonio di vigilanza (è un’esagerazione, ma dà l’idea) per ottenere liquidità preziosa fino a quando sul mercato non si saranno ristabilite le normali condizioni di funzionamento. Pare che sia un meccanismo che le banche irlandesi stanno già sfruttando. Nel frattempo il fondo EFSF (il fondo salvastati) vedrà la luce nell’estate del 2012 con una capienza di 500 miliardi. Questa decisione è molto importante, perché ad oggi se il fondo Efsf andava sul mercato a chiedere soldi, rischiava un mezzo fiasco e comunque non avrebbe risolto il problema, perché molti gestori avrebbero sottoscritto bond dell’Efsf e per finanziarsi avrebbero venduto Btp e Bonos spagnoli, aumentando le tensioni sul mercato. Adesso, con il commitment, ovvero l’impegno degli Stati Ue a contribuire per 500 miliardi che è all’origine del fondo stesso, il fondo EFSF può ottenere dalla BCE una ulteriore riserva di 1.000 miliardi di euro. A questo punto, il fondo salvastati ha le dimensioni necessarie per mettere paura al mercato ribassista e dare tempo a Italia e Spagna di mettere a punto le loro manovre e riforme fiscali per risanare i conti.
Come si vede, ci siamo ricollegati alla situazione italiana, la quale ha un altro punto importante: l’articolo 6 della manovra voluta da Monti che è quello riguardante la possibilità da parte dello Stato di concedere la propria garanzia alle passività delle banche di durata da tre mesi fino a cinque o addirittura sette anni. E’ una garanzia sottoposta al vaglio preventivo della Banca d’Italia circa l’adeguata patrimonializzazione e solvibilità della banca stessa. E sarà ovviamente una garanzia a pagamento, con fee variabili a seconda della natura della passività. Perché questa garanzia è così importante? Le banche italiane sono patrimonialmente solide (più di molte banceh tedesche e francesi per capirci), ma hanno poca disponibilità liquida da concedere in prestito e al mercato secondario un bond a cinque anni di una banca italiana, sia pure con garanzia dello Stato, oggi interessa assai poco. La garanzia è invece importante se è possibile da parte delle banche emettere un bond a cinque anni, comprare dallo Stato la garanzia, presentarsi dalla Bce e utilizzare quel bond garantito dallo Stato come collateral (garanzia) per ottenere liquidità per un periodo pari a quello del bond stesso. Questa possibilità cambia di colpo lo scenario per tutte le banche e potrebbe permettere loro di superare l’attuale impasse della assoluta mancanza di liquidità interbancaria, soprattutto per le scadenze medio-lunghe. E l’effetto di questa mancanza di liquidità, per l’economia italiana è pericolosissimo: da più di un mese tutte le migliori medie e piccole aziende sono chiamate dalle banche per riavere indietro soldi o per comunicare loro di non voler concedere altre, determinando ulteriori effetti restrittivi per le imprese e l’economia italiana. Invece, i soldi ottenuti dalle banche italiane nel modo sopra detto, devono, per legge, essere destinati a crediti verso le PMI con tassi di interesse più bassi di quelli attuali, dando così ossigeno all’economia italiana.
C’è la necessità di rendere la manovra più equa senza disperderne la forza. Dobbiamo andare avanti per non arrivare alla catastrofe ma è necessario che anche l’Unione europea faccia la sua parte perché è fondamentale per far riprendere la crescita. Noi siamo per aumentare la tassazione sui capitali scudati e per rivedere le soglie di deindicizzazione delle pensioni minime.
Ma oggi c’è anche il problema di giovani che si trovano di fronte a una riforma previdenziale che non capiscono e non accettano. Per troppo tempo, su questo tema, non c’e’ stata chiarezza e non e’ stata detta la verità.
Pier Ferdinando
“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano
Mettiamo subito in chiaro alcune cose: tagliare gli stipendi dei parlamentari non é la panacea di tutti mali. Dire che la crescita riprenderà dopo questi tagli é assolutamente demagogico.
Detto questo, il punto é un altro: non si può chiedere agli altri, siano essi operai, dipendenti pubblici, lavoratori e imprenditori, di fare sacrifici su sacrifici senza pensare prima a se stessi.
Quella varata da Monti é una manovra impegnativa che toccherà le pensioni e reintrodurrà l’ICI, ma é necessaria. E’ necessaria per uscire fuori dalle difficoltà causate da anni di malgoverno, dalle conseguenze di questo bipolarismo malato e dagli ultimi anni caratterizzati dalla contrapposizione netta tra le due fazioni, tra “berlusconiani” e “antiberlusconiani”. La manovra serve; questa manovra serve.
Tuttavia, c’é un dato di fatto: un personal trainer grasso non può chiedere ad una persona ridotta già pelle e ossa di continuare a correre sul tapis roulant, o prima o poi il meccanismo si incepperà e la palestra sarà destinata ad un misero fallimento. Ora immaginiamo che i parlamentari siano tanti personal trainer, a cui si chiede di fare una dieta, di ridurre i carboidrati per dare l’esempio, per recuperare un po’ di credibilità agli occhi dei suoi allievi: non sarà la soluzione al problema dell’obesità, ma i soci della palestra ricominceranno a correre sul tapis roulant con più spirito.
Per questo non si può tornare indietro, né i parlamentari possono opporsi a questa scelta, né tanto meno cadere in stupidi vittimismi. E se qualcuno tra loro si chiederà il perché di tagli proprio alla propria categoria di appartenenza, qualcuno potrà consolarli dicendo che questa domanda se la pongono da anni piccoli e medi imprenditori, e non sono ancora riusciti a trovarvi una risposta.
Partecipa a Roma all’incontro: “Le parole che mancano alla politica”
Il Prof a capo di una nuova Dc. È scontro tra Pdl e Terzo polo. (il Giornale)
Indennità parlamentari, Fini e Schifani: «I tagli saranno immediati». (l’Unità)
Parlamentari, Fini e Schifani: «Tagliamo subito gli stipendi». (il Messaggero)
Barometro – Ora lo stress si sposta all’interno dei partiti. (Lina Palmerini, il Sole 24 Ore)
Stato d’eccezione ma non se ne parla. ( Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della Sera)
I cerchi dell’impotenza. (Massimo Gramellini, La Stampa)
Stipendi dei parlamentari. Scoppia il caso dei tagli (Paola Di Caro, Corriere della Sera)
Rai, verso il cambio al Tg1. Il dg Lei: interim a Maccari (Alberto Guarnieri, Il Messaggero)
Maccari al tg1, torna lo scontro (La Stampa)
Le scelte da fare e i pericoli reali (Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, Corriere)
L’intervista pubblicata su QN di Andrea Cangini
Onorevole Casini, sembra che i gruppi parlamentari abbiano margini ristretti nell’intervenire sulla manovra del governo…
«Non c’è dubbio, i margini saranno molto, molto ristretti. Sono lieto si sia trovato il modo per pagare cash le pensioni erogate dalla pubblica amministrazione, confido ci sia la possibilità di alzare la soglia della rivalutazione di quelle medio-basse e dare un segnale alle famiglie introducendo almeno il concetto di quoziente familiare».
Tutto qui?
«Siamo ormai rassegnati al fatto che una manovra nata sulla scia dell’emergenza sia più che altro un’imposta sui prelievi, ma…».
Ma?
«Ma da gennaio il governo dovrà mettersi al lavoro sulla spesa pubblica per individuare, attraverso una scrupolosa spending review, i tagli necessari a finanziare la crescita. E mi auguro che non si trascuri il capitolo giustizia».
E’ anch’esso finalizzato alla crescita economica, in fondo.
«Certo, una giustizia civile così lenta tiene alla larga gli investitori stranieri. Ma occorre anche risolvere l’affollamento carcerario, rivedere le circoscrizioni giudiziarie, varare una legge per riportare lo strumento delle intercettazioni nel solco dello stato di diritto». [Continua a leggere]
Decreto, emendamenti a quota 1.400 (Roberto Bagnoli, Corriere della Sera)
La lezione del Preside, alla politica non passerà in fretta, e Casini lo sa (Il Foglio)
Casini: Monti è un ottimo politico (Marco Bertoncini, ItaliaOggi)
Sky conto Auditel “Troppi ritardi sistema inadeguato” (Leandro Palestini, La Repubblica)
Bagnasco: l’Ici? Legge giusta basta confusione (Umberto Folena, Avvenire)
Pier Ferdinando Casini ospite a La Crisi in 1/2h: Manovra e Partiti.