16 marzo, Monza
postato il 14 Marzo 2012Ore 12.45 – c/o sede UDC (via Pennati, 10)
Presentazione del candidato sindaco
Presentazione del candidato sindaco
Commemorazione per l’anniversario del rapimento di Aldo Moro
Partecipa al convegno: ‘La cultura è sviluppo, la cultura è progresso’, organizzato dall’On. Gabriella Carlucci con l’Università Luiss Guido Carli e il patrocinio della Camera dei deputati
Casini al centro della politica. (Paolo Zappitelli, Il Tempo)
Anche la Rai nel vertice con i leader. (Francesco Semprini, La Stampa)
Buttiglione: Pdl e Pd non perdano la testa. (Ettore Colombo, il Messaggero)
Palermo e il riavvicinamento Pdl-Udc. (Barbara Fiammeri, il Sole 24 Ore)
II Pdl toma con il Terzo Polo per strappare Verona alla Lega. (Il Tempo)
Da Palermo a Verona grande disordine e cantieri aperti a destra. (Stefano Folli, il Sole 24 Ore)
Rizzotto, Dell’Utri e la giustizia. (Emanuele Macaluso, il Riformista)
Severino: “Avanti sulla corruzione”. (Liana Milella, la Repubblica)
La premessa per ogni intesa futura è sostenere questo governo, dargli forza e coraggio ed evitare piccoli espedienti per complicare la vita a Monti perché la gente è stanca della vecchia politica, di un teatrino che abbiamo vissuto per anni e di cui nessuno ha nostalgia. Una nuova stagione e’ iniziata con un governo serio che ha rimesso l’Italia in piedi con tanta fatica a livello internazionale e che deve fare ancora tante cose.
Pier Ferdinando
L’unico modo serio per non fare fumogeni e rispondere alla questione morale e’ di fare al più presto una legge contro la corruzione scritta in modo chiaro e con norme penali.
Pier Ferdinando
“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera
Il Governo Monti è la novità politica più importante della tormentata storia della Seconda Repubblica. Una maggioranza ampia e qualificata, che ha unito forze politiche distanti e alternative, ha scelto di sostenere in modo comune un unico esecutivo, che per semplificazione giornalistica è stato definito “tecnico”, ma che nella mia opinione è sempre stato “politico”, nel senso più ampio del termine: del resto, risolvere i problemi non è forse la prerogativa primaria della politica?
Il Premier Monti ha saputo vincere alcune sfide importanti, dalla riforma del sistema previdenziale alla battaglia dello spread, passando per il rilancio dell’autorevolezza del nostro Paese: non è stato semplice e non renderemmo onore alla verità, sostenendo che è stato tutto un tripudio di rose e fiori. Ma siamo orgogliosi di essere arrivati fin qui e di esserci arrivati in forze, facendoci spesso garanti – anche a nostre spese – dell’unità della coalizione, che alcuni (sbagliando) si rifiutano di ritenere tale, limitandosi a definirla come un “patto d’azione”. L’ABC, che speriamo non torni ad essere un semplice incipit grammaticale, è stato il pilastro su cui costruire la vita del Governo, che non è un agente altro o patogeno rispetto alla politica: gli uomini e le donne che lo compongono provengono da storie “tecniche”, ok, ma è indubbio che abbiano dimostrato delle sensibilità “politiche” straordinarie. Basti citare l’esperienza dei ministri Fornero o Severino, che si sono trovate a gestire materie difficili, ma che hanno già elaborato soluzioni interessanti: il loro lavoro sarebbe nullo, o non giungerebbe a pieno compimento, se il Parlamento non scegliesse di sostenerle. I tempi sono stretti, strettissimi: ma ci vuole coraggio. Ce n’è voluto tanto per creare questa situazione, ce ne vorrà ancora di più per far sì che non si perda tutto.
Lo scopo del Governo doveva essere – nei disegni iniziali di alcuni – solo quello di superare, magari promuovendo scelte politiche dolorose e indigeste, la stringente crisi economica. Secondo noi, invece, questo Governo può fare molto di più: può rimettere sui giusti binari il treno del nostro Paese. Può – anzi, deve – risolvere le gravi storture sistematiche che scontiamo da troppo tempo (e che non si chiamano solo articolo 18, per dire: sono altre e spesso ben nascoste); deve contribuire a ridare fiato e orgoglio alla maggioranza silenziosa del popolo italiano, che è stanco di subire i soprusi di una minoranza rumorosa; deve, come auspicò Pigi Battista qualche settimana fa sulle colonne del Corriere, “fare l’Italia”. Ma certo i “tecnici” non possono vincere questa partita da soli: a questo serve la “politica”. Proprio per questo, come del resto ha ben spiegato Casini, chi pensa di indebolire il governo per evitare di mettere mano nelle questioni scottanti sbaglia. La paura, le indecisioni, i giochini di palazzo non ci servono. Serve il coraggio di discutere a viso aperto, di confrontarsi, anche di scontarsi, per carità: senza dimenticarsi, però, di quanto la coesione e la solidarietà nazionale sono riusciti a fare finora. E di quanto, ancora, devono riuscire a fare.
Partecipa ad una riunione regionale del partito
La fase 2 dell’azione del governo Monti, ovvero quella incentrata sulla crescita economica e gli investimenti, vedrà necessariamente protagonista la Cassa Depositi e Prestiti e le azioni sul digital divide come si desume da una recente intervista fatta al ministro Passera.
Per quanto riguarda la CdP, abbiamo avuto modo di parlarne a proposito di un nuovo fondo che ha lanciato, ovvero il Fondo Kyoto, dedicato agli investimenti pubblici e privati per l’efficienza energetica nel settore edilizio e industriale, ma è doveroso segnalare come nelle prossime settimane sarà coinvolta nelle strategie del governo, a cominciare dalla separazione della rete gas (per intenderci, la rete “fisica”) dall’ENI, per garantire la massima accessibilità al mercato del gas in Italia ad ogni azienda e nell’ottica del massimo vantaggio per il consumatore
Cosa significa questo? L’ENI possiede il gruppo Snam e quindi l’azienda SNAM Rete Gas che gestisce la struttura fisica della distribuzione del gas; ebbene nell’ottica del programma di liberalizzazioni, il governo vuole fare uscire l’ENI dalla società SNAM Rete Gas. Ovviamente questa scelta non dovrà né ledere i consumatori, né gli azionisti e qui entra in gioco la CdP che è l’azionista di maggioranza relativa del colosso italiano del gas e che quindi sarà uno degli interlocutori con cui decidere i passi da fare entro maggio 2012 per dare il via alla completa liberalizzazione del mercato del gas in Italia (per la separazione della rete gas, vi saranno poi 18 mesi di tempo per rendere operative le decisioni del governo).
Altro punto che vedrà la partecipazione della CdP (assieme alla SACE) è la politica per l’internazionalizzazione delle imprese italiane: in questo campo il governo si sta già muovendo e grazie ai nuovi accordi raggiunti con questi due interlocutori, lo Stato italiano potrà garantire maggiore sostegno finanziario all’internazionalizzazione delle imprese italiane che così potranno competere meglio sui mercati esteri.
Infine sul digital divide, segnaliamo che, dopo l’inattività dei precedenti governi, Monti si sta dimostrando incredibilmente attivo e in questi giorni. Si è saputo che il ministro Barca ha destinato 700 milioni di euro per risolvere i primi problemi legati al digital divide e potenziare le infrastrutture di internet e della banda larga con l’obiettivo di fornire a tutti i cittadini la possibilità di connettersi alla velocità di 2 megabit (minimo) e stimolare la nascita di nuove imprese, soprattutto di giovani e migliorare l’accesso alla pubblica amministrazione snellendo la burocrazia e accorciando i tempi, grazie ad un utilizzo più invasivo di internet.
Intervista pubblicata su ‘Il Corriere della Sera’ di Paola Di Caro
Il momento è delicato, e Pier Ferdinando Casini lancia l’allarme: «È in atto un tentativo di indebolire il governo. È un errore molto grave, perché l’esecutivo ha dimostrato di aver adempiuto all’impegno più importante che gli avevamo commissionato, il risanamento dell’economia. Lo dimostra non solo il calo dello spread, ma soprattutto il sorpasso stabile sulla Spagna: la credibilità è il valore aggiunto che Monti da al Paese».
Ce l’ha con Alfano, per un vertice che ha fatto saltare, per l’indurimento dei toni?
«Ho sempre espresso solo stima per Alfano, ma aver mandato all’aria il vertice con una scusa palese mi fa pensare ad una nevrosi da campagna elettorale che non mi scandalizza ma che non porterà da nessuna parte».
Sembra che gli elettori del Pdl gradiscano.
«Per recuperare credibilità fra i cittadini i partiti che sostengono il governo devono fare ben altro, e cioè evitare di tornare ai giochini del teatrino della politica. Come quello di attaccare il governo per le difficoltà che abbiamo sulla scena internazionale, dalla Nigeria ai marò; sono gli stessi deficit che abbiamo registrato nei mesi scorsi sul caso Battisti». [Continua a leggere]