Archivio per Aprile 2012

La lettera con cui mi dimetto da Presidente del gruppo parlamentare UDC

postato il 22 Aprile 2012

Cari Colleghi,

anzitutto grazie per la collaborazione preziosa che mi avete assicurato in questi quattro anni difficili: prima come opposizione responsabile al governo Berlusconi, poi come sostegno decisivo al Governo Monti, il Gruppo parlamentare dell’UDC ha dimostrato che anche imprese difficili si possono concretizzare se c’è coraggio di cantare fuori dal coro e serietà programmatica.

Con la presente vi rassegno le mie dimissioni da Presidente del gruppo parlamentare.

Intendo rafforzare il mio impegno alla guida dell’Internazionale Democratico – Cristiana e assicurare ogni sforzo ed energia all’impegno che insieme abbiamo assunto: assicurare ai moderati italiani una nuova proposta politica imperniata sul rifiuto di ogni demagogia e populismo, che parli il linguaggio della verità e della serietà.

Un’impresa plurale da condividere con altri, per dare all’Italia, dopo la scadenza di questa legislatura una prospettiva di governo stabile e forte, capace di farsi sentire in un’Europa troppo spesso incerta, di ascoltare le fasce deboli della nostra popolazione e di modernizzare un Paese che merita di più di quanto abbiamo saputo fare.

Grazie a tutti voi, ai membri del direttivo, e in particolare al segretario Lorenzo Cesa.

Pier Ferdinando

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La novità del nostro progetto sono le nostre idee

postato il 22 Aprile 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera

Se qualcuno credeva che il Governo Monti rappresentasse la morte della politica, beh è sicuro che avrà cambiato idea in questi ultimi giorni. Prima l’affollata discussione sui rimborsi elettorali e il finanziamento pubblico ai partiti (in cui, in un mare di populismo e demagogia, c’è stato pure chi è stato in grado di elaborare delle proposte serie e convincenti), poi alcuni importanti riposizionamenti all’interno dell’area moderata, a partire dall’annuncio dell’azzeramento dell’Udc e della “novità pazzesca” annunciata da Alfano riguardo ai destini del Pdl.

Sono stati due fatti politici che hanno subito scatenato i fan dei retroscena da palazzo, da tempo digiuni; i giornali hanno momentaneamente messo da parte tutte quelle schede tecniche e i dossier sulle manovre del Governo, e sono tornati a riempirsi di scenari e di commenti, di interviste agli esperti del settore: che fa Casini, si candida a premier o a Presidente della Repubblica, ci saranno anche Passera e Pisanu con lui? e Berlusconi, sosterrà Alfano o scioglierà il Pdl per fare una grande lista civica nazionale? I soliti, infiniti, noiosi discorsi. Ora, se per ovvie ragioni soprassediamo su cosa abbia intenzione di fare da grande il Pdl, possiamo anche provare a ragionare su cosa faremo noi, dei nostri destini politici e della nostra forma partito. Qualche giorno fa, all’Auditorium della Conciliazione a Roma, le cariche politiche del partito sono state azzerate e per l’autunno è stato convocato un congresso per ufficializzare lo scioglimento del partito e la confluenza in un qualcosa di più grande, in qualcosa a cui – del resto – lavoriamo da tempo. Questo è il fatto, la cronaca. Onestamente, dei retro-scena non sappiamo bene che farcene: sono gli “avan-scena” che ci interessano; i mille patemi d’animo su quello che accade dietro le quinte, li lasciamo volentieri ad altri. Casini lo ha spiegato con molta chiarezza, su La Stampa di ieri: «a forza di stare intrappolati nelle casacche del ventesimo secolo, non ci siamo accorti che il mondo è andato avanti». Il solco da seguire è quello che abbiamo tracciato fino ad oggi, e che non ha certo il suo punto d’inizio nella nascita del Governo Monti: che questo sistema bipolare fosse giunto a un punto di non ritorno, non lo sosteniamo certo da quando è nato #ABC; lo avevamo detto già nel 2006, lo abbiamo ribadito nel 2008, lo abbiamo dimostrato adesso. I fatti sono testardi.

Cosa succede, quindi? Succede che abbiamo scelto di slegare le vele e di rimetterci in mare aperto, ridiscutendo quella rendita di posizione che ci veniva dall’aver previsto tutti gli ultimi avvenimenti politici. Succede che, come hanno giustamente scritto Piercamillo Falasca sul Futurista e Carmelo Palma su Libertiamo, sta nascendo una “cosa nuova”: nuova non perché maquillage di idee vecchie, nuova perché fondata su idee nuove; nuova perché è nata nel Paese, prima che nel Palazzo, permettendo l’incontro tra tanti volenterosi (ma forse anche pazzi!) che non ne possono più di vedersi appiccicate addosso etichette vecchie e superate, che sono stanchi di dover ragionare con gli schemi del passato. Personalmente, so che c’è un filo che mi lega alla gran parte degli aderenti degli altri partiti del Terzo Polo, come pure a molti del Pdl o del Pd. Abbiamo valori comuni e visioni affini, siamo noi a costituire il nerbo dell’Italia moderata e liberale. Quell’Italia prima sovra-eccitata a forza di promesse e rivoluzioni e poi tradita e delusa, a cui bisogna necessariamente ridare subito voce.

Per questo chi ci accusa di fare marketing elettorale e basta, sbaglia. Perché la nostra novità non sono né Casini, né Fini, né Pisanu, né chiunque altro (a partire da chi magari è ancora fermo ai muretti del box ad aspettare comodo di scendere in pista). La nostra novità sono le nostre idee, sono gli Italiani con cui costruiremo il partito nuovo.

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«Nel 2013 c’è Monti, non è una parentesi. Saremo alleati solo con chi lo sostiene»

postato il 22 Aprile 2012

Pubblichiamo da “La Repubblica” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Carmelo Lopapa

ROMA – Monti dovrebbe «continuare a servire il Paese». E le future alleanze elettorali non potranno prescindere «dall’esperienza di questo governo». Pier Ferdinando Casini getta le basi del nuovo partito dei moderati, calamita per i centristi di Pd e Pdl e per quel che si muove fuori dalla politica. Quasi in un capovolgimento dei ruoli adesso è lui a dettare le condizioni ai potenziali alleati. E se Montezemolo critica il progetto e va a trovare Berlusconi, pazienza, «sono amici da vecchia data».

Ieri lo scioglimento dei vertici Udc. E domani, presidente Casini? Cosa accadrà dopo le amministrative?
«Il segretario Cesa ha compiuto un atto tutt’altro che scontato, nei confronti dei dirigenti Udc abbiamo un debito morale forte: ci hanno consentito di fare la marcia nel deserto mentre tutti ci ritenevano velleitari. Non ci siamo arruolati da una parte o dall’altra. Ma oggi comprendiamo che non possiamo essere solo noi artefici del nostro destino politico. Dobbiamo costruire con altri, con gli elettori moderati innanzitutto, un progetto senza predellini».

Chi sono gli “altri”?
«Si avvicinerà a noi chi ha voglia di condividere la nuova avventura. Sono quel che si definisce un professionista della politica, ma al pari di altri mi sento in dovere di fare ancora la mia parte. Insieme a professionisti, sindacalisti, imprenditori».

Anche perché il discredito che travolge politici e partiti è senza precedenti.
«La ragione dell’antipolitica è nella cattiva prova che abbiamo dato in questi anni: tra demagogie, promesse di predicatori e populisimi. Oggi il mosaico va cambiato». [Continua a leggere]

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“Unire laici e cattolici nel solco di Monti”

postato il 21 Aprile 2012

Casini: il nuovo partito con le personalità più illustri

Pubblichiamo da ‘La Stampa’ il colloquio di Carlo Bertini con Pier Ferdinando Casini

ROMA – II punto fermo è il sostegno a Monti «senza se e senza ma», preparandosi al voto «che sarà nel 2013» con l’ambizione di «unire laici e cattolici». Senza restare imprigionati nella definizione un pò stantia di «centristi». Perché «io mi colloco avanti, a forza di stare intrappolati nelle casacche del ventesimo secolo, non ci siamo accorti che il mondo è andato avanti», va ripetendo Pierferdinando Casini. Dopo aver archiviato l’Udc con l’azzeramento delle cariche proclamato ieri mattina da Cesa in una sala a due passi dal «Cupolone», Casini ora si metterà alla ricerca – con Fini, Rutelli e non solo – di un nuovo simbolo, mandando in soffitta lo Scudocrociato di democristiana memoria; e di un nome nuovo per il cosiddetto Partito della Nazione che vedrà la luce da qui a qualche mese. Con un’accelerazione entro l’autunno, se dovesse maturare un voto anticipato non certo auspicato; o entro fine anno, se si andrà a votare a maggio 2013. [Continua a leggere]

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23 aprile, Como

postato il 20 Aprile 2012

Ore 21 – Hotel Como – Via Per Cernobbio 41/A- Tavernola

Incontro pubblico

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23 aprile,Monza

postato il 20 Aprile 2012

Ore 19 – Sala Maddalena – Via Santa Maddalena

Incontro pubblico

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23 aprile, Piacenza

postato il 20 Aprile 2012

Ore 16.30 – c/o Auditorium S. Ilario – Via Garibaldi, 17

Incontro pubblico

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23 aprile, Parma

postato il 20 Aprile 2012

Ore 13.00 – Hotel Villa Ducale – Via Moletolo, 53

Incontro UDC

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