13 aprile, Gorizia
postato il 12 Aprile 2012Ore 18.15 -Hotel Entourage (P.zza S. Antonio, 2 )
Incontro pubblico in vista delle prossime amministrative
Incontro pubblico in vista delle prossime amministrative
Visita al luogo simbolo del terremoto
Come ripartire dalle ceneri dell’antipolitica. (Federico Geremicca, La Stampa)
Niente tagli subito, rinvii, controlli. (Il Foglio)
Partiti, una task-force controllerà i conti. (Angelo Picariello, Avvenire)
I partiti scaricano su Palazzo Chigi le tensioni elettorali. (Massimo Franco, Corriere della Sera)
Trattativa a oltranza. (Errico Novi, Liberal)
«Gli esodati? 130 mila in uscita in 4 anni». (Corriere della Sera)
Toniolo, al cuore della politica. (Lorenzo Ornaghi, Avvenire)
I politici si dividono in due: quelli che fanno promesse demagogiche sul fisco e quelli che capiscono, di fronte alla situazione, che se continuano a fare promesse il Paese va nel baratro. Possiamo in coscienza fare una promessa ai cittadini senza prenderli in giro o facciamo il bis dell’abolizione dell’Ici?
Oggi gli italiani devono avere una certezza tra le tante incertezze: questi sacrifici che stanno facendo non sono sacrifici inutili e ci hanno già evitato di cadere nel baratro.
Partecipa a Roma alla cerimonia di consegna dell’opera di Maria Cristina Finucci
premetto che anch’io, come lei, sono convinto della necessità dei partiti per l’esercizio corretto di una forma di governo repubblicano. In linea di massima sono anche dell’idea che per garantire a chiunque una concreta possbilità di accedere alla vita politica attiva del Paese, è indispensabile mantenere una qualche forma di finanziamento pubblico.
Tuttavia, dati i fatti di cronaca giudiziaria che senza soluzione di continuità ormai da anni ci restituiscono con cadenza quasi quotidiana scandali più o meno gravi “tipo Lusi o Belsito”, mi lasci esprimere un minimo di scetticismo sul fatto che uno strumento normativo, per quanto ben congegnato, possa da solo risolvere il problema.
Inoltre ho letto con attenzione ciò che lei scrive nel post di oggi e sono andato anche a leggere la proposta depositata dall’UDC nel mese di febbraio.
Devo dire che a mio parere manca un dato importante: mettete un tetto, un limite di rimborso spese esigibile.
Senza questo, tutto il resto, pur valido nell’impianto e nella sostanza, potrà facilmente essere aggirato o addomesticato dal furbetto di turno.
La saluto cordialmente.
Finanziamenti, oggi la riforma. Monti: sì al decreto se c’è l’intesa. (Corriere della Sera)
Rispunta la legge mancia, ma l’Udc: non ci stiamo. (Mario Stanganelli, il Messaggero)
Ora date un taglio alle troppe spese. (Francesco Giavazzi – Alberto Alesina, Corriere della Sera)
Esodati, soluzione ancora lontana. (Valentina Conte, la Repubblica)
Frequenze, ora Mediaset cerca la trattativa col governo. (Goffredo De Marchis, la Repubblica)
“Riceviamo e pubblichiamo” di Luisella
Scusate se puntualizzo una cosa: non voglio che i partiti “estremi”, a meno che incitino alla violenza, vengano messi a tacere. In alcuni casi sono gli unici che parlano ancora a favore delle minoranze ( Rom, immigrati, disoccupati, ecc..) e danno voce a chi non ce l’ha più. Inoltre chiedono, con forza, più giustizia e più onestà. Sono anche quelli che non si vergognano a manifestare in piazza o sulle gru. Noi benpensanti spesso non lo facciamo!!
Via alla riforma dei finanziamenti. (Corriere della Sera)
Chi alimenta l’antipolitica. (Angelo Panebianco, Corriere della Sera)
Libè: «Seguiamo le mosse di Bobo, ma serve discontinuità». (Marco Iasevoli, Avvenire)
Tv, svolta del governo- all’asta le frequenze. (Goffredo De Marchis, la Repubblica)
Spending review, mano alle forbici (Marco Nicolai, MF)
Monti, la diplomazia della bilancia (Ugo Magri, La Stampa)
Giarda: “La spesa pubblica è in calo ma non taglieremo le tasse” (Carlo Bertini, La Stampa)
Fisco agevolato nelle zone arretrate (Stefano Garelli, Sole24Ore)
“Riceviamo e pubblichiamo” di Pasqualino Filoni
On. Casini è un suo elettore che le parla, siamo ad una svolta storica per la crescita dell’Italia. Ora le aziende non hanno più alibi per non investire nel nostro gran bel Paese. La ringrazio per la giusta intesa raggiunta sulla riforma del lavoro e più specificatamente sull’articolo 18, ristabilendo il giusto equilibrio tra imprese e lavoratori, ma è chiaro che non possono essere accettate altre modifiche al ribasso sull’articolo 18. E’ un giusto compromesso tra aziende e parti sociali, simile a molte altre realtà in Europa se non addirittura migliore. Un’intesa c’è stata e si deve rispettare per il bene del paese, quindi bisogna andare avanti, è scaduto il tempo delle consultazioni ed è giunto quello delle decisioni. On. Casini auguri di buona Pasqua a lei e alla sua famiglia.