Archivio per Settembre 2012

Ci siamo, #Chianciano è il meeting di chi vuole governare

postato il 6 Settembre 2012

di Giuseppe Portonera

Ci siamo. Il 7 settembre ricomincia il nostro tradizionale appuntamento di partito, come sempre a Chianciano: saranno tre giorni, fino a domenica, ricchi di incontri e dibattiti, con moltissimi ospiti e protagonisti di primo piano. Il via, ufficialmente, alle 17 di venerdì, con i saluti istituzionali e l’intervento d’apertura del nostro segretario, Lorenzo Cesa; ma si entrerà subito nel clou dell’evento, con gli interventi di Bonnani (CISL), Riccardi (Ministro della Cooperazione), Ornaghi (Ministro dei Beni Culturali), Vietti (Vice presidente CSM) e Martone (sottosegretario al Lavoro). Sabato 8 giornata fittissima: la mattinata sarà occupata infatti dagli interventi di diversi big, da Marcegaglia (ex Presidente di Confindustria) a Olivero (ACLI), passando per De Vicenti (sottosegretario allo sviluppo), arrivando a Petrucci (Presidente CONI, che sarà accompagnato dai campioni olimpionici) e Catania (Ministro dell’Agricoltura). Grandi ospiti anche nel pomeriggio: alle 15.00 apre le danze Patroni Griffi (Ministro della Funzione Pubblica), seguito da Dellai (Presidente Trentino Alto Adige), Clini (Ministro dell’Ambiente), Rossi (Italia Futura, firmatario del manifesto Fermareildeclino). Star del pomeriggio saranno Corrado Passera (ministro Sviluppo economico) che si confronterà con le domande dei giovani presenti in sala e Gianfranco Fini (Presidente della Camera), che sarà intervistato da Carlo Fusi (Il Messaggero). Domenica, infine, dopo gli interventi programmati di alcuni deputati, il nostro leader Pier Ferdinando Casini chiuderà ufficialmente la festa.

Come potete ben vedere, leggendo il programma, il nostro meeting annuale si annuncia diverso dalle edizioni precedenti. In tutti questi anni, infatti, Chianciano è stata l’occasione per fare il punto della situazione sull’anno appena trascorso, per tirare il nostro personale bilancio dell’attività di un anno. Questa volta, invece, Chianciano sarà molto di più: per la prima volta offriremo il palco della nostra festa a ospiti nuovi, che non fanno parte del nostro partito, ma che sono attori a cui guardiamo con enorme interesse, nel processo di costruzione di una nuova casa che sia pronta ad accogliere tutti coloro che vogliono trasformare questo Paese, per restituirlo finalmente alla dignità che gli spetta. Saranno presenti molti ministri del Governo Monti, che in questi ultimi 9 mesi ha rappresentato la conquista più alta del nostro lavoro e impegno, con cui interagiremo e ci confronteremo, spiegando cosa è stato fatto e cosa bisogna ancora fare, meglio di quanto sia stato già fatto. Ci saranno anche esponenti della cosiddetta società civile, di quei mondi ai quali ci siamo aperti e di cui ci sentiamo ormai parte integrante, uniti come siamo da un comune sentire su rigore e crescita (penso per esempio ai firmatari del manifesto Fermareildeclino).

Chianciano sarà molto di più rispetto agli altri anni, anche perché stavolta ci sarà la possibilità per chiunque vorrà, presente in sala o collegato da casa, di interagire con i nostri ospiti. Oltre la diretta sulla web tv, infatti, potrete seguire l’hashtag #Chianciano, su twitter, insieme ai nostri profili @estremocentro e @udctw, tutti gli aggiornamenti: inoltre, usando sempre #Chianciano potrete inviarci i vostri suggerimenti, i vostri consigli, le vostre intuizioni, le domande che vorreste porremmo agli ospiti sul palco. Tutti i tweet, in più, faranno da sfondo ad ogni intervento. Potete seguirci pure su Fb, postando le vostre foto: le migliori andranno sul profilo personale di Pier Ferdinando Casini (ah, e se siete pure su Instagram non esitate a usarlo: l’hashtag è sempre #Chianciano). Tutto questo sarà la nostra festa e faremo di tutto perché sia, soprattutto, la vostra festa: di tutti quelli che, come noi, sono pronti a mettere animo e cuore in una nuova avventura. Perché in tutti questi anni abbiamo tenuto fermo il punto e presidiato il campo: ora è arrivato il momento di osare, di vincere e di governare. Seguiteci, ripartiamo da qui.

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Legge elettorale: fare la riforma o andare in Aula

postato il 6 Settembre 2012

La riforma della legge elettorale va fatta, e se i conciliaboli non portano a niente ciascuno si deve assumere la responsabilità davanti agli italiani in Parlamento. In Aula si vedrà chi difende la legge attuale e chi vuole invece restituire agli elettori la possibilità di scegliere con le preferenze i propri parlamentari. Noi siamo per le preferenze.

Pier Ferdinando

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7-8-9 settembre, Chianciano

postato il 5 Settembre 2012

Dalle ore 17.00 divenerdì alle 0re 13.00 di domenica – Parco Fucoli

“Le primarie delle idee”

 

 

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Alcoa, salvare impresa e lavoro

postato il 4 Settembre 2012

La politica risponda unita per trovare soluzioni

Se non si arriva ad un salvataggio dell’Alcoa si deve cercare un’alternativa, un piano B, perché i lavoratori non vogliono gli ammortizzatori sociali, vogliono, comprensibilmente, lavoro. Speriamo che nelle prossime ore si materializzino manifestazioni di interesse per l’azienda da parte di altre forze produttive. Il Sulcis non puo’ essere abbandonato: la politica deve rispondere unita e impegnare il governo a trovare soluzioni.

Pier Ferdinando

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Senza Monti l’Europa parlerebbe un’altra lingua

postato il 4 Settembre 2012

Dopo debito affrontare questione crescita e produttività

In questi mesi il governo italiano si è concentrato per evitare la deriva finanziaria italiana: la politica economica nazionale ed europea è cambiata grazie all’iniziativa del governo Monti: se non ci fosse stato Monti in Europa non si parlerebbe oggi la lingua che stiamo parlando, e la stessa cancelliera tedesca Merkel non sarebbe mai arrivata a denunciare, come fa ora, i danni della finanza speculativa.
Non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione verso i problemi del debito ma, allo stesso tempo, dobbiamo affrontare ora il tema della crescita e della produttività: è questa la grande questione che abbiamo davanti nei prossimi mesi.

Pier Ferdinando

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Ecco il nuovo ISEE

postato il 4 Settembre 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è stato creato nel 2002 per calcolare la situazione economica di un individuo o di un nucleo familiare, prendendo in considerazione reddito, patrimonio e caratteristiche della famiglia. Questo indicatore, fondamentalmente, permette al cittadino di accedere o meno a determinati servizi, esenzioni e agevolazioni statali o locali.

I criteri del suo calcolo stanno per essere modificati dal governo Monti per renderlo più equo e permettere che solo le famiglie realmente disagiate possano accedere ai servizi e alle agevolazioni garantite dall’ISEE.

Prima di tutto, si procederà ad una rivalutazione del valore degli immobili (come per l’IMU) e di conseguenza l’abitazione principale andrà a incidere per un 60% in più rispetto ad ora; a questo bisogna aggiungere che, probabilmente, verrà eliminata anche l’esenzione che copre attualmente quelle fino a 51mila euro di rendita catastale, a fronte però del fatto che questa stessa rendita sarà conteggiata solo al 75% e sarà al netto dell’eventuale mutuo ancora da pagare. Quindi se da un lato si procede alla rivalutazione degli immobili, questa rivalutazione rientrerà solo per ¾ e solo per la parte eccedente il mutuo da pagare. Facciamo un esempio pratico: la mia abitazione viene rivalutata e da un valore ipotetico di 100, passa a 160; ai fini ISEE dovrò calcolare prima il 75% di 160 (e quindi 120), e al valore dovrò togliere il mutuo da pagare (supponiamo che il mutuo sia pari a 70) e quindi dovrò inserire il valore di 50 (dato da 120 – 70) nell’ISEE. Questa modifica, se da un lato appesantisce il valore degli immobili nel calcolo ISEE, dall’altro permette di conteggiare i mutui e quindi di venire incontro soprattutto alle giovani coppie.

Per quanto riguarda la parte reddituale, invece, ai redditi Irpef si sommeranno anche i redditi esenti e le entrate tassate in altro modo, quindi nel calcolo rientreranno anche la cedolare sugli affitti, i premi di produttività, l’indennità di accompagnamento. Risultano esclusi dal conteggio la social card e i voucher.

Indubbiamente con queste inclusioni, il reddito lievita notevolmente, ma il governo ha pensato ad una serie di misure compensative tramite alcune detrazioni (quasi tutte con un limite massimo): si sottrarranno gli assegni al coniuge e ai figli, le spese per i disabili, il 20% del reddito da lavoro dipendente o della pensione, una quota degli affitti e una franchigia sull’abitazione di proprietà. Gli interessi maturati sugli investimenti finanziari avranno un tetto: finora erano parametrati al rendimento del Btp a 10 anni, ma senza alcun vincolo. Per i conti correnti non si dovrà più indicare il saldo al 31 dicembre, ma sarà presa in considerazione la situazione di un giorno scelto a caso negli ultimi tre mesi dell’anno (per aggirare provvidenziali “svuotamenti” dei conti stessi in prossimità della data di controllo). Cambieranno anche le metodologie per calcolare le altre rendite finanziarie e i patrimoni all’estero ai fini della definizione del valore ISEE.

Infine, verrà modificata la modalità stessa della compilazione della dichiarazione, che non verrà più redatta dal cittadino, ma saranno INPS e Agenzia delle Entrate a certificare i dati reddituali e patrimoniali già in loro possesso e il contribuente dovrà solo presentare le eventuali spese da sottrarre o correggere gli errori che dovesse riscontrare.
Queste modifiche, contrariamente a quanto affermato da certe strumentalizzazioni, non servono a “risparmiare” tagliando il Welfare agli italiani, ma servono, semmai, a fare emergere chi ha realmente bisogno, da chi invece usa questi servizi senza averne bisogno e quindi permettere una più attenta distribuzione dei servizi dello stato sociale, senza diminuirne l’entità.

Se, ad esempio, io non ho reddito da lavoro, ma ho delle rendite finanziarie per 100.000 euro annui, con il vecchio sistema, sarei stato ritenuto più meritevole di chi magari lavora per 1000 euro al mese e ha un conto corrente a 0. Invece con il nuovo sistema, viene giustamente preferito il lavoratore da 1000 euro al mese e conto corrente a 0.

Il risultato, sperato, è quello di scoprire i “falsi poveri”, o di chi aggira la legge: supponiamo una donna non sposata con due figli, che convive stabilmente con un uomo, attualmente ai fini ISEE risulta come ragazza madre monoreddito, con la quasi certezza di poter accedere a tutta una serie di risorse (come ad esempio la possibilità di mandare i suddetti figli a un asilo nido pubblico al costo minimo) a prescindere dal contributo che porta il convivente al reddito familiare (che può essere anche molto alto), di fatto “rubando” il servizio ad altre famiglie, magari più bisognose ma anche più oneste.

Sono esempi di casi limite che però sfociano nell’ingiustizia e nello spreco di risorse; lo scopo delle modifiche di questo governo è proprio evitare queste ingiustizie e dare i servizi a chi ne ha realmente bisogno.

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Rassegna stampa, 4 Settembre ’12

postato il 4 Settembre 2012
Mentre il Governo Monti lavora alla fase 2 (leggete, in fondo, il dossier di articoli sulla crescita che vi abbiamo selezionato), i partiti cominciano a fare i conti con gli “scenari di primavera” (come spiega Massimo Franco sul Corriere), a partire dalla riforma della legge elettorale (ancora per aria, da segnalare il richiamo, forte, di Casini sulla necessità di fare gli “accordi alla luce del sole”): su questo punto da leggere anche La Mattina, su La Stampa, che spiega come lo spettro dello stallo (lo stesso che condusse alla fine al Porcellum) sembra pronto a rimaterializzarsi sulla scena. Ma la legge elettorale non è l’unica riforma che “conta”: prima di tutto viene quella sulla Giustizia; oggi, sul Messaggero, intervista a Roberto Rao che spiega bene quali sono i punti sul tavolo e qual è la nostra ricetta: bisogna portare tutto in Aula (anticorruzione, intercettazioni, responsabilità civile e carceri) e trovare una mediazione – alta – direttamente sul campo.

Gli scenari di primavera devono fare i conti con la riforma che non c’è. (Massimo Franco, Corriere della Sera)

Riecco lo spettro dello stallo. Legge elettorale nel caos i partiti fermi al Porcellum. (Amedeo La Mattina, La Stampa)

Rao: L’accordo è possibile se si affrontano tutte le riforme. (il Messaggero)

Ogni promessa non sia debito. (Francesco Giavazzi, Corriere della Sera)

Produttività e crescita. La strada a ostacoli tra le diverse ricette. (Antonella Baccaro, Corriere della Sera)

I giovani e il lavoro che forse c’è. (Giuliano Cazzola, il Sole 24 Ore)

Pronta Todi 2 tra dubbi e attese. E nel programma non c’è Bagnasco. (M. Antonietta Calabrò, Corriere della Sera)

Dagli insulti alla paura il cortocircuito di Grillo. (Francesco Merlo, la Repubblica)

Perché Napolitano è nel mirino. (Federico Orlando, Europa)

La ricerca di vie di riconciliazione. Il grande lascito del cardinale Martini. (Angelo Scola, Corriere della Sera)

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