Archivio per Ottobre 2012

Il patto con i contribuenti non può essere cambiato retroattivamente

postato il 14 Ottobre 2012

Monti ha segnato una discontinuità con i governi del passato, imperniata sulla serietà e sulla correttezza. Per questo il patto con i contribuenti non può essere cambiato retroattivamente.
Modificheremo in parlamento la legge di stabilità affinché venga cancellata la riduzione retroattiva delle agevolazioni fiscali.

Pier Ferdinando

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Legge di stabilità va rivista, salvaguardare diritti dei contribuenti

postato il 13 Ottobre 2012

Crediamo che questa legge di stabilità vada rivista, “montismo” non è mutismo. Il governo ha fatto una rivoluzione di serietà e introdotto principi di rigore, non possiamo e non vogliamo violare questa rivoluzione ancora una volta dimenticandoci del contribuente e dei suoi diritti: detrazioni e deduzioni non possono essere cambiate retroattivamente in corso d’opera.

Pier Ferdinando

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Primarie Pd: ipoteca di Vendola superiore a quella di Renzi

postato il 13 Ottobre 2012

L’ipoteca di Vendola sulle primarie del centrosinistra rischia di essere superiore a quella di Renzi: il sindaco di Firenze mi pare faccia un discorso legittimo di carattere generazionale, mentre il governatore della Puglia fa un discorso politico e lo fa dicendo “sotterriamo l’agenda Monti”: questo francamente mi preoccupa come italiano e come uomo politico.

Pier Ferdinando

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Le modifiche del pagamento IVA agevoleranno i commercianti e i piccoli imprenditori

postato il 12 Ottobre 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

Nell’ottica di agevolare le piccole imprese e i commercianti per alleggerire la crisi, il governo ha giustamente modificato il regime di IVA per cassa.

Si tratta di un provvedimento perché va incontro a circa il 95% delle imprese e degli autonomi in Italia.

Cosa significa nel concreto avere modificato questo regime? Per comprendere bene la portata di tale modifica, facciamo un salto indietro all’art. 6 del D.P.R. n. 633/72 che disciplina, in materia di IVA, il momento dell’effettuazione dell’operazione e dunque il momento rilevante ai fini dell’esigibilità dell’imposta.

Il primo comma del suddetto art. 6 stabilisce, come principio generale, che la cessione dei beni si considera effettuata per i beni mobili all’atto della consegna o spedizione, per i beni immobili all’atto traslativo della proprietà (stipula contratto e consegna chiavi). Il terzo comma, invece, stabilisce che le prestazioni di servizi si considerano effettuate all’atto del pagamento.

Però a questi principi generali si oppongono delle eccezioni, di cui la più rilevante è contenuta nel comma 5 del medesimo art. 6 quando prevede il differimento dell’esigibilità dell’IVA per le operazioni effettuate nei confronti di specifici soggetti, quali Stato ed Enti Statali, Camere di Commercio, Istituti Universitari, Unità Sanitarie Locali, ecc. In sostanza, i cedenti e/o prestatori possono posticipare l’esigibilità dell’IVA dovuta sulle fatture relative alla cessione dei beni o alla prestazione di servizi al momento dell’effettivo incasso, evitando in tal modo di impiegare risorse finanziarie per anticipare l’IVA su vendite o prestazioni non ancora incassate.

Il principio generale stabilisce quando una vendita si considera conclusa e nasce l’obbligo di versare l’IVA allo Stato, anche se non vi è ancora stato trasferimento di denaro. Ovviamente a questo punto abbiamo che, una azienda o un commerciante che vende della merce, anche se non ha incassato il denaro, si trova a pagare l’IVA e questo può presentare un problema.

A questo principio generale c’è una eccezione importante, il cosiddetto regime di “IVA per Cassa”, con il quale il commerciante può posticipare il pagamento dell’IVA al momento dell’effettivo incasso.

Questa eccezione era stata introdotta nel 2010 con la direttiva comunitaria 2010/45, cui era seguito, nell’aprile 2011, il pieno recepimento nell’ordinamento italiano, ma con alcuni vincoli importanti (come quello che le operazioni per i differimento dell’IVA, doveva prevedere la cessione di beni e servizi non a privati), in particolare quello del volume d’affari che non poteva essere superiore ai 200.000 euro annui.

Questo limite era stato osteggiato da C.N.A. e da Rete Imprese, e il governo Monti ha deciso di elevare questo limite, portandolo da 200.000 euro a 2 milioni d ieuro.

In pratica il differimento dell’IVA con il decreto Sviluppo Italia 2 dei giorni scorsi, si applica a tutte quelle aziende e commercianti che hanno realizzato un fatturato minore di 2 milioni di euro nell’anno precedente.

Questa modifica permette di allargare tale agevoalzione alla maggior parte delle aziende e commercianti italiani, ma soprattutto va incontro alle esigenze di cassa dei piccoli commercianti e artigiani che, più di altre attività produttive, possono avere problemi di liquidità.

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Perché è l’Italia ad avere bisogno di questa stagione politica

postato il 12 Ottobre 2012

di Vincenzo Pezzuto

Con il governo Monti in poco meno di un anno si è dato il via a Spending review, agenda digitale, liberalizzazioni, è stato riconsegnato all’Italia potere decisionale in ambito comunitario. Eppure c’è chi ad oggi sostiene un Premier, osannandone la spinta riformatrice, ma al contempo gli chiede di farsi da parte. Come se Monti fosse solo una piccola parentesi, un bisogno momentaneo. Per cosa poi? Qualcuno risponde per la democrazia. Si badi, non si parla di democrazia nel senso etimologico di “governo del popolo”, ma di ritorno allo scontro urlato ed aspro delle primarie, delle alleanze fallite, del fantomatico ritorno in campo del Cavaliere rottamatore dell’euro. Proprio quello che serve al Paese in un momento di forte instabilità finanziaria. C’è chi chiede, tralasciando un dato cruciale, di andare oltre la seconda repubblica, di aprire una fase tutta nuova nella storia repubblicana. La vita delle fasi repubblicane coincide con dati ben precisi e non con vicende giudiziarie od altro. Ogni periodo corrisponde alle rispettive stagioni delle riforme. Soprattutto perchè ad oggi paghiamo le conseguenze di quelle scelte scellerate. Basti pensare al federalismo fiscale leghista (fummo gli unici a votare contro) approvato senza il completamento di quello istituzionale, alla riforma del Titolo V, approvata dalla sinistra senza stabilire con precisione “chi fa cosa”, con dei costi insostenibili per la collettività (la spesa regionale è aumentata di 90 mld). Se le varie fasi hanno fallito è perchè le relative stagioni di riforme hanno deluso. Ma ce n’è una (quella Monti) che in controtendenza, non ha portato al fallimento (o meglio al default) e per questo motivo merita di proseguire nel segno della crescita. Merita perchè si è, in poco tempo, aperta a riforme mai affrontate ed imprescindibili per la vita del Paese. I principali sostenitori di questo Governo si espongono quotidianamente alla luce del sole, senza timori e ripensamenti e, con la stessa chiarezza di questi mesi, sosterranno il Monti-bis ed il piano di riforme avviato, perchè è l’Italia ad averne bisogno.

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15 ottobre, Milano

postato il 11 Ottobre 2012

Ore 17.00 – Sala degli affreschi – Palazzo Isimbardi (Corso Monforte, 35 )

Partecipa alla presentazione del libro di Ferdinando Adornato: “Sos Italia. Come uscire dalla notte della politica e dare continuità al ‘montismo’.”

 

 

 

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