Archivio per Novembre 2012

La politica non vanifichi i sacrifici degli italiani

postato il 14 Novembre 2012

Decennale visita Giovanni Paolo II alla Camera

Tra pochi mesi spetterà di nuovo alla politica dare prova di aver compreso fino in fondo la gravità del momento, per non rendere vani i sacrifici imposti agli italiani. C’è un punto su cui in questi dieci anni la distanza tra le parole pronunciate dal Papa e la realtà italiana ha incominciato timidamente a ridursi: Giovanni Paolo II si era detto certo che l’Italia avrebbe potuto affrontare anche le prove più dolorose, facendo ricorso a tutte le risorse morali di cui dispone, ma che avrebbe potuto farlo solo se fosse rimasta unita. Questo processo di avvicinamento è iniziato proprio in questa sede, nel Parlamento, dove le forze politiche che hanno dato luogo a scontri e divisioni apparentemente inconciliabili per anni ma, sospinte dall’asprezza della crisi, hanno saputo trovare punti di intesa importanti per fronteggiarla. E come ha più volte sottolineato il presidente del Consiglio Mario Monti gli italiani hanno offerto una volta di più dimostrazione di straordinaria maturità, compostezza e dignità nell’accettare i sacrifici imposti dalla realtà.
Speriamo che le parole del Santo Padre continuino a ispirare l’azione di chiunque sarà chiamato in futuro a rappresentare l’Italia.

Pier Ferdinando

L’intervento integrale [Continua a leggere]

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14 novembre, Roma

postato il 13 Novembre 2012

Ore 11.00 – Sala della Regina – Camera dei Deputati

Interviene alla cerimonia in ricordo della visita al Parlamento italiano di Papa Giovanni Paolo II

 

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Confermata la necessità di una Lista per l’Italia

postato il 13 Novembre 2012

Dare continuità a Monti o sacrifici sono vani

Dai toni e dagli accenti del confronto tra i candidati alle primarie del centrosinistra di ieri traggo motivi di preoccupazione e meditazione. Non possiamo rendere vani i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi, dobbiamo continuare in profondità il lavoro del governo Monti e solo l’esistenza di una forte Lista per l’Italia, che si allarghi alla societa’ civile, puo’ rendere possibile questo.

Pier Ferdinando

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Finalmente il taglio delle provincie!

postato il 13 Novembre 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Jonathan

Finalmente le provincie sono state dimezzate, un altro passo verso la vera riforma istituzionale italiana. Certamente ad un governo tecnico che ha da governare non più di due anni, non potevamo chiedere miracoli e di aggiustare tutti gli sbagli che ci hanno attanagliato nell’ultimo ventennio, ma ha fatto fare all’Italia grandi passi in avanti per il recupero della credibilità internazionale ( importantissimo per i mercati e per lo sviluppo del paese, dato che senza risorse un paese non può progredire ) e sul riassetto della burrascosa macchina statale .

Negli ultimi anni le provincie sono diventate un organo superfluo, dove si insediavano scarti della politica per dare degli accontentini a qualche forza politico-sociale, con pochi compitini da svolgere riguardanti per la maggiore settori come caccia, pesca, territorio e viabilità provinciale, compiti che possono essere svolti da organi maggiori, per questo sicuramente era meglio la cancellazione totale delle provincie e lasciare solo le metropoli, ma nessuno chiede tutto e subito.

Per riassumere il taglio delle provincie è un punto fondamentale per migliorare la burocrazia, per portare notevoli risparmi nelle casse statali e per avvalorare ancora di più che questo è un governo dei fatti e non delle parole.

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365 giorni per non dimenticare la lezione di Monti

postato il 13 Novembre 2012

di Adriano Frinchi

Esattamente un anno fa, a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi, Mario Monti riceveva dal Capo dello Stato l’incarico di formare un nuovo governo.

Con l’arrivo del Professore a Palazzo Chigi si è aperta una nuova era, non solo perché in tempi record si sono presi provvedimenti necessari che si attendevano da anni, ma perché il Premier e i suoi ministri sono riusciti a imporre uno stile nuovo a questo Paese. Una vera e propria ‘rieducazione’ della classe politica e della società stessa. All’estero del nuovo ‘stile Monti’ si sono accorti subito, quasi avessero riconosciuto qualcosa a loro familiare. In Italia abbiamo fatto, e probabilmente facciamo un po’ fatica, ad accettare la rivoluzione montiana: dopo i primi facili entusiasmi, dovuti più che altro all’uscita di scena di uno dei governi peggiori della storia repubblicana, sono cominciate le prime timidezze, fino a quando dolorosi ma inevitabili provvedimenti hanno incrinato l’idillio.

La satira e i mal di pancia popolari hanno dipinto di volta in volta Monti come un robot, un massone e un affamatore degli italiani, ma sono cose che chi governa seriamente mette in conto. C’è tuttavia un’immagine nata con intento ironico dalla vivace intelligenza di Giuliano Ferrara che rende bene l’idea di ciò che è Monti e il suo governo. All’inizio dell’avventura del governo Monti, Ferrara, che non era assolutamente convinto della scelta di Monti, ha chiamato il Premier ‘il Preside’ e ha paragonato il suo esecutivo tecnico ad un collegio docenti. Forse mai immagine fu più azzeccata, soprattutto considerato che lo stesso direttore de ‘il Foglio’ si è dovuto ricredere su Monti.

L’immagine del Preside è bella perché è una metafora efficace: Monti è salito in cattedra per annunciarci che la lunga ricreazione di 20 anni era finita e che bisognava seriamente mettersi a fare i compiti, a lavorare sodo per la promozione. Il rigore del Preside e dei professori, come avviene a scuola, probabilmente nel momento presente non viene compreso, forse occorreranno anni agli italiani per capire l’importanza di questi 365 giorni .

L’importante tuttavia è che classe politica e società imparino la lezione di impegno civile di Monti e del suo governo. Quando si dice “dopo Monti, Monti” non si invoca certo l’inciucio, l’ingovernabilità o altre strategie politiche. Si spera solamente che il nuovo corso inaugurato dal Premier abbia seguito, che non si torni indietro a una stagione fallimentare. Si chiede solamente al Paese di non dimenticare la lezione del Professor Monti.

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Il voto di protesta è comprensibile ma non risolve i problemi

postato il 13 Novembre 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco

Certo che è difficile governare gli italiani. Non gliene và mai bene una, qualsiasi cosa fai hanno sempre da ridire, non sono mai soddisfatti di niente e di nessuno. Però alle ultime politiche Berlusconi ha stravinto, si sperava nell’uomo che non veniva dalla politica, ma che con la politica ci aveva saputo fare ai tempi di Craxi, e che ora assumeva più l’atteggiamento del padrone dell’Italia piuttosto che di presidente del Consiglio.

Altra speranza, delusa già dalla tardiva nascita, Di Pietro, si dichiara vittima di killeraggio politico! Ed ora Grillo, che in linguaggio maleducato supera Bossi, ed in atteggiamenti da despota, supera Berlusconi e Di Pietro messi insieme. Con le sue apprezzabili imprese sportive, riesce anche a superare Putin ed il Duce.

Gli elettori, in via di estinzione, e senza più speranze, come hanno votato Berlusconi così possono votare Grillo. Di fronte ad un parlamento così indegno e tracotante, la tentazione del fuoco catartico è forte.

Ma non è così che si risolvono i problemi. I problemi si risolvono con serietà, lavoro, impegno, tenacia e tutto il tempo che necessita. Non sono solo i parlamentari che creano i problemi, c’è tutta una organizzazione sociale e del lavoro che và rivoluzionata, ci sono i “cani da guardia dei privilegi” che vanno neutralizzati, c’è tanto da fare anche nel piccolo per arrivare ad un nuovo “sistema Italia” più efficiente, equo e solidale.

Certo che se mai si comincia, mai ci si arriva, se chi dovrebbe guidarci verso il miglioramento generale, verso un moderno “sistema Italia” dà invece solo cattivi esempi, e vi si oppone, ci impiegheremo 100 anni!

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Crisi, continuare il lavoro intrapreso da Monti

postato il 12 Novembre 2012

Per anni la politica ha preferito evitare scelte impopolari: l’Italia aveva problemi che né il centrosinistra né il centrodestra hanno affrontato, perché si dovevano fare scelte costose in termini di consenso, e non abbiamo avuto il coraggio di farle. Ma quando eravamo nella condizione di vedere dietro l’angolo la Grecia i partiti, con uno scatto di virtuosità, hanno dato vita al governo Monti, un governo che ha avuto il merito di rivoluzionare l’impostazione della politica italiana. Oggi siamo consapevoli di aver fatto solo una piccolissima parte del nostro compito, e che dobbiamo continuare il lavoro: l’emergenza non è finita e nessuno può assumersi la responsabilità di dire che il peggio è alle nostre spalle.

Pier Ferdinando

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Una lista per l’Italia per far scendere la “febbre Grillo”

postato il 12 Novembre 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Eleonora

Ritengo che la Lista per l’Italia debba essere solo il primo passo verso una riforma profonda della politica attuale.

Grillo ed il suo movimento in questo momento rappresentano la febbre del nostro paese che, ahimè, non accenna a scendere ed a questo punto devono essere apportate modifiche consistenti partendo proprio da questa opportunità chiamata Lista per l’Italia!

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