A chi gioverà la depenalizzazione del reato di banda armata
Tra pochi giorni Berlusconi potrà ringraziare in maniera tangibile i suoi alleati leghisti tramite la depenalizzazione del reato di banda armata, un provvedimento che diverrà operativo il 9 ottobre.
Andiamo con ordine.
Intanto cosa è il reato di banda armata? Citiamo testualmente da Edizioni Giuridiche De Simone: “il reato di banda armata (che figura nel codice penale) è figura criminosa, consistente nel formare o partecipare ad una particolare associazione a delinquere con lo scopo di commettere uno o più tra i più gravi dei delitti contro la personalità dello Stato (art. 306 c.p.). Il reato si differenzia dall’associazione per delinquere per il diverso fine (la commissione di reati contro la personalità dello Stato) e per la presenza di armi che, a differenza della circostanza aggravante di scorrere in armi le campagne o le pubbliche vie prevista dall’art. 416 c.p., nel delitto di banda armata è elemento costitutivo del reato.
Il codice non definisce il concetto di banda armata in senso stretto, che viene pertanto rimesso all’interpretazione giurisprudenziale, secondo la quale consiste in un raggruppamento di persone dotato di un armamento idoneo al raggiungimento di specifici scopi delittuosi.
Il codice punisce tanto chi costituisce una banda armata, quanto chi vi partecipa, prevedendo, peraltro, una pena diversa. E la pena quale è? Per la costituzione di Banda armata la pena è la reclusione da 5 a 15 anni. Per la partecipazione la pena è la reclusione da 3 a 9 anni.”
Questa è la legge fino ad ora.
Cosa accade dal 9 ottobre? Che questo reato, di fatto, scompare. Come è possibile che nessuno se ne accorge?
Il governo è ricorso al solito trucco, che avevamo visto per il lodo Mondadori inserire provvedimenti “pesanti” o discutibili in mezzo a tanti altri di cui non importa nessuno. In questo caso, si tratta del Dl 15.3.2010 n. 66 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 maggio col titolo “Codice dell’Ordinamento Militare”, un provvedimento comprendente l’abrogazione di ben 1085 norme tra cui la numero 297, che abolisce il “Dl 14.2.1948 n. 43”: quello che puniva col carcere da 1 a 10 anni “chiunque promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni di carattere militare, le quali perseguono, anche indirettamente, scopi politici” e si organizzano per compiere “azioni di violenza o minaccia”.
Capito il trucco? Si aboliscono migliaia di norme utili e in mezzo si aboliscono reati penali “pesanti”, soprattutto alla luce degli arresti di questi mesi per le BR e soprattutto della denuncia unanime del clima “pesante” che ormai si respira tra le fazioni più estremiste (un esempio è l’attentato, su cui tanto si discute, subito dal giornalista Belpietro) e che anzi fa paventare il ritorno al terrorismo come dice lo stesso ministro Maroni.
Ma su tutto questo, cosa c’entra la Lega? Perchè parlo esplicitamente di regalo alla Lega?
Perchè l’1 ottobre si doveva aprire un processo per il reato di banda armata, processo che si trascina dal 1996 e vede coinvolti 36 membri della Lega per la costituzione della struttura paramilitare denominata “Guardia Nazionale Padana” per la quale si parlava di tre reati gravissimi: attentato alla Costituzione, attentato all’unità e all’integrità dello Stato italiano, e la costituzione di Banda Armata. I primi due reati sono stati depenalizzati nel 2004, restava in ballo il terzo per il quale si attende il processo che vede imputati: il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo e altri 35 esponenti della Lega nord, tra cui il deputato Matteo Bragantini, dell’ex primo cittadino di Milano Marco Formentini e del consigliere comunale di Verona Enzo Flego.
Perchè si attende ancora l’inizio del processo dopo 14 anni? Perché il procedimento è stato rallentato da richieste di autorizzazioni a procedere rivolte alla Camera e al Senato, perchè in questo processo, erano imputati anche Mario Borghezio, Umberto Bossi, Enrico Cavaliere, Giacomo Chiappori, Giancarlo Pagliarini, Luigino Vascon, Roberto Maroni e Roberto Calderoli, usciti di scena a fine dicembre 2009 in virtù della dichiarazione di inammissibilità, pronunciata lo scorso luglio 2009 dalla Corte Costituzionale. Per gli otto, così come già avvenuto nell’aprile 2009 per i senatori Vito Gnutti e Francesco Speroni, il gup Caccamo ha quindi decretato a distanza di 13 anni e 2 mesi dai fatti contestati «il non luogo a procedere» motivandolo con la «mancanza della condizione di procedibilità» e quindi finalmente si era stabilita la data di 1 ottobre per l’inizio del processo.
Però nell’udienza preliminare svoltasi la settimana scorsa, l’avvocatessa Patrizia Esposito ha fatto rilevare che anche l’ultimo reato, dal 9 ottobre, cessava di esistere, con la conseguenza che il Tribunale non ha potuto fare altro che prenderne atto e aggiornarsi al 19 Novembre, data in cui il reato non sarà più esistente e quindi automaticamente i leader leghisti verranno salvati.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Gaspare Compagno
Mi verrebbe da dire che è una gran porcata, e che, come al solito, questo sporco stratagemma di inserire le “pietre grandi nella sabbia” dimostra la totale inaffidabilità di questo governo e la sua incapacità non solo di rispondere alle esigenze dei cittadini, ma anche solo di comportarsi con onestà e trasparenza, gli stessi valori con cui questi “signori” che ancora ci governano si riempiono la bocca ogni giorno.
il consigliere del ministro. La Russa: «Il decreto del 1948 non sarà più annullato». Era a rischio il processo alle 36 camicie verdi, accusate di aver partecipato ad un’associazione con divisa, gradi e comandanti
allora, avevamo detto che si voleva depenalizzare il reato di banda armata…
ora La Russa, dice che è tutto un errore, il reato non sarà depenalizzato e il processo si farà:
link: http://www.larena.it/stories/380_in_piazza/188880_gruppi_a_struttura_militare_divieto_cancellato_per_errore/
ora, non so voi, ma a me sembra incredibile.
ma quanti errori fanno al governo? Le province che si devono cancellare, poi non si cancellano, poi si, poi no…e così via….
Il taglio delle auto blu che si fa, non si fa, forse si, forse no….
Le limitazioni alla pensione erano state inserite per errore…
ora questo ennesimo errore: delle due l’una, o sono incompetenti (ed è grave), o sono distratti sul lavoro (e visto che il loro lavoro è governare una nazione, direi che è pure grave).
per come la vedo io, il governo non è distratto… prima fa una cosa… se nessuno se ne accorge, bene… se tutti si accorgono della schifezza, allora dicono che è un errore… una svista e così via…