postato il 15 Settembre 2010 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Scuola e università"

Adro, quella scuola con il marchio della Lega

‘Riceviamo e pubblichiamo’
di Andrea Santacaterina
Che una scuola nuova venga costruita senza che l’amministrazione comunale sborsi i soldi necessari è sicuramente una notizia nuova a molte persone. Il sindaco di Adro, Oscar Lancini, è il protagonista della vicenda, già famoso nei mesi scorsi per aver negato il cibo a dei bambini i cui genitori non pagavano la retta per la mensa scolastica.
Il primo cittadino è riuscito a trovare un accordo con una ditta privata, barattando i vecchi edifici scolastici in cambio della costruzione della nuova struttura; al mobilio invece ci ha pensato la cittadinanza, con un contributo volontario che ha permesso degli strumenti d’avanguardia per le classi.

Se la notizia fosse stata solo questa, oggettivamente il sindaco Lancini avrebbe avuto tutti i meriti di una gestione intelligente e responsabile, oltre che la fortuna di guidare una comunità evidentemente coesa e solidale.
Invece un primo particolare è già evidente a chi entra nell’edificio: la rosa celtica, o Sole delle Alpi, è quasi una costante visiva fra tavoli incisi, la lettera “o” sostituita all’interno delle parole, zerbini e disegni di bambini stilizzati, dove invece di tenersi per mano uno con l’altro curiosamente tengono fra loro il simbolo. Una coincidenza, forse comoda, che sia anche il simbolo della Lega ma parliamo pur sempre di una decorazione di origine celtica che è presente in diverse parti dell’Europa e in Eurasia. Nulla di strano, insomma.

Una seconda coincidenza, tuttavia, potremmo trovarla nella massiccia presenza del colore verde o all’assenza della bandiera italiana all’inaugurazione. Che l’edificio sia intitolato a Gianfranco Miglio è poi solo l’ennesima coincidenza che battezza la struttura d’avanguardia.

Bisogna però rendersi conto che se una coincidenza da sola rimane tale, due fanno un indizio e tre irrimediabilmente una prova.
Non è necessario fare un grosso sforzo per immaginare come sia singolare che tanti segnali riferiti al partito della Lega, di cui casualmente fa parte il sindaco e la giunta, siano potuti finire in un edificio scolastico. E’ più difficile immaginare come sia stato possibile inserire tutto questo in una realtà, quella di una scuola, dove non dovrebbe esistere nel modo più assoluto.

Nelle parole dello stesso sindaco Lancini, che giustifica il Sole delle Alpi come un simbolo storico e tradizionale, è possibile immaginare l’inquietante parallelo con il fascio littorio, utilizzato in epoca romana come in un passato ben più recente e oscuro dell’Italia. Non appare davvero una giustificazione quella del primo cittadino, bensì un invito all’accondiscendenza e all’ingenuità nei confronti della strumentalizzazione della storia di allora e di adesso.

Il tricolore invece è l’unico simbolo che viene a mancare all’inaugurazione, icona di uno stato ritenuto poco presente e da cui non è possibile ricevere aiuto. Il fatto che esso non sia il simbolo di una realtà politica ma dell’identità di una nazione che prossimamente compirà i suoi 150 anni curiosamente non sembra aver turbato nessuno dei presenti, che forse ne ignorano il reale significato.
Una nota a margine merita chi dice che i simboli riconducibili ad un partito non sono nuovi né strani all’interno di una scuola, riferendosi a ben altro partito politico e rifiutandosi così di intervenire. In questo caso mi sembra di vedere il bambino che, colto dalla maestra nel fare qualcosa di male, punta il dito verso un compagno di classe accusandolo della stessa colpa per giustificarsi. A queste persone si può semplicemente rispondere che il detto “mal comune, mezzo gaudio” sembra più un tentativo di chiudere gli occhi e andare oltre che porre rimedio ai possibili problemi.

2 Commenti
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14 anni fa

[…] Adro, quella scuola con il marchio della Lega | Pier Ferdinando Casini,  UDC, Unione di Centro Adro, quella scuola con il marchio della Lega | Pier Ferdinando Casini,  UDC, Unione di Centro. […]

prati enzo
prati enzo
14 anni fa

continua ancora a non essere chiara la procedura della costruzione della scuola che per essere gestita da comune doveva esseregli donata dai costruttori. Anche gli arredi dovevano essere donati al comune e quindi entravano a far perte del patrimonio dello stesso. Poichè credo che il gli elettori della lega non siano il 100% dei cittadini il sindaco Lancini ha utilizzato beni pubblici per scopi privati! Qualche avvocato si vuol cimentare sul quesito?



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