postato il 14 Luglio 2012 | in "app, Interventi"

Bentornato Silvio, i moderati stanno da un’altra parte

L’intervista pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Carlo Fusi
Pier Ferdinando Casini non si tira indietro: «E’ chiaro che la ridiscesa in campo di Berlusconi non farà certo bene all’Italia. Ma ora nessuno ha più alibi». Per i moderati c’è una responsabilità in più: «Il giorno dopo le elezioni politiche l’Italia non è governabile senza una convergenza tra le grandi correnti politiche». E Monti? «Non credo che dopo il 2013 allungherà l’esercito dei senza lavoro».

Presidente, partiamo proprio da qui, dall’azione del governo Monti. Nonostante tutti gli sforzi, lo spread resta altissimo e le agenzie di rating declassano l’Italia. Cos’è che non sta funzionando?
«In mezzo alla tempesta è difficile pensare di navigare in acque placide. C’è una dinamica pesantemente inquinata dalla prevalenza di una finanziarizzazione disinvolta e spregiudicata rispetto a quello che è la produzione di beni e servizi, cioè la funzione nobile dell’imprenditoria. Dinanzi a mutamenti così forti, l’Europa si è fatta trovare impreparata. Questo perché è a metà del guado, è un continente che ha una moneta unica ma non ha condiviso le politiche economiche e fiscali. Continuare così è impossibile, siamo davanti ad un bivio storico».

Questo lo dicono tutti. Ma la soluzione qual è?
«A mio avviso la soluzione è l’Europa federale. Che significa perdere ancora parti della nostra sovranità per definire un comune destino. Devono nascere gli Stati Uniti d’Europa, e devono farlo sui principi della responsabilità e della sussidiarietà. Responsabilità vuol dire che ciascuno deve spendere meglio e meno; solidarietà significa che non si possono abbandonare i Paesi, come il nostro e la Spagna, che si trovano a pagare tassi di interesse insopportabili. Fermo restando che non ci può essere richiesta di solidarietà senza che ci sia un adeguato livello di responsabilità».

Bisogna convincere i mercati. Lo spread…
«È vero che non migliora. Ma è vero anche che non abbiamo la controprova di dove sarebbe oggi se fosse andato avanti Berlusconi con un governo screditato e che per lungo tempo ha negato la crisi. Io sono convinto che saremmo stati travolti né più né meno della Grecia. La cura che è stata intrapresa ha evitato all’Italia di entrare nel girone infernale dei Paesi a sovranità limitata».

Veramente Moody’s in quel girone ci ha già messo, declassandoci.
«Voglio dire una cosa sola: se le agenzie di rating continuano così, tra poco non le prenderà sul serio più nessuno, neanche il mercato. Sono le stesse agenzie che hanno preso topiche micidiali nella valutazione di aziende e realtà che hanno prodotto buchi stratosferici e che oggi declassano l’Italia nel momento in cui tutti gli osservatori internazionali a partire dalla Commissione europea, ci lodano per lo straordinario lavoro di risanamento che stiamo facendo. Tempo fa dissi che le agenzie di rating svolgevano un’azione criminale: non ho cambiato idea».

Dunque ancora con Monti senza se e senza ma. E’ così?
«Parliamoci chiaro: il lavoro di Monti è di quelli destinati a prendere fischi, non applausi. Ma oggi in Italia non esiste una sola persona in buona fede che possa addossare a Monti la responsabilità per la situazione in cui siamo. Del resto, guardi: il Pd e il Pdl non appoggerebbero Monti se non sapessero, al netto della propaganda che continuano a fare, che l’attuale premier è la soluzione migliore per tutti. Perché Bersani, ed è una cosa che gli fa onore, ha fatto un passo indietro invece di andare ad elezioni? Perché ha capito che era utile anche per lui, se in futuro vuole andare a palazzo Chigi, immaginare che ci sia qualcuno che fa il lavoro sporco. E quanto a Berlusconi, seppur a intermittenza si è vantato del suo gesto di responsabilità lasciando la guida del governo: mica l’ha fatto perché è buono, l’ha fatto perché ha capito che stava andando incontro ad una catastrofe. E ancora adesso deve stare attento a distanziarsi troppo da Monti perché contro l’attuale presidente del Consiglio c’è l’Italia del grillismo, non quella perbene della gente responsabile. Ecco perché io credo che non ci possa essere una proposta credibile per i moderati italiani che non parta dalla condivisione dell’azione del governo Monti».

E nel 2013 quali sono le alleanze possibili?
«Se si ritiene di imbarcare in una politica di alleanze partiti e gruppi che della lotta a Monti hanno fatto la loro bandiera, non si è credibili nel chiedere voti ai moderati. E noi che siamo impegnati a costruire qualcosa di più ampio dell’Udc sappiamo che il nostro sostegno a Monti è funzionale per far capire che la politica degli egoismi, di chi non vuole chiudere le Province o gli enti inutili, di chi pretende di alzare le bandiere del corporativismo, è morta. Potrà anche far guadagnare qualche voto ma fa perdere il Paese».

Sta dicendo che il professore deve restare a palazzo Chigi anche dopo il 2013?
«L’area moderata che si presenterà alle elezioni è impegnata esplicitamente a spiegare che lo spirito e il lavoro di questo governo deve proseguire nella prossima legislatura. Poi, poiché vogliamo bene al premier, evitiamo di tirarlo in ballo di qui alle elezioni. Dicendo però una sola cosa, molto semplice: non penso che andrà ad alimentare il numero dei disoccupati. Punto e basta. Ciò che è importante è non disperdere il lavoro di risanamento che è stato intrapreso».

Tuttavia c’è un ostacolo grande come una casa: Silvio Berlusconi che annuncia la sua ricandidatura a premier all’insegna di uno schema schiettamente bipolare. E allora?
«È chiaro che la ridiscesa in campo di Berlusconi non farà bene all’Italia. Basta pensare a quelle che in queste ore sono le reazioni internazionali e i rinnovati dubbi sulla serietà e la credibilità del nostro Paese. Un signore che fino a qualche settimana fa spiegava che non voleva più tornare e un partito che annunciava le primarie ora rovesciano la propria impostazione come se tutto fosse normale, come se non ci fosse nulla di strano: beh, la dice lunga sulla serietà della politica. Sembrano passati anni luce da quando il presidente del Senato, in una riflessione sul Foglio, annunciava che l’unica strada era far decollare Alfano. Francamente sembra di essere su Scherzi a parte. Tuttavia vorrei provare a spersonalizzare la questione Berlusconi. La metto così: mi fa piacere vederlo dimagrito, in forma, vitale come sempre. Sotto il profilo personale, sono contento. Ma ragioniamo in termini politici. Il mondo berlusconiano ha avuto tre momenti topici in cui poteva far evolvere la sua rappresentanza politica nel segno dell’omologazione agli altri partiti popolari europei. A metà degli anni ’90 quando Kohl, anche grazie a noi, aprì la strada a Forza Italia nel Ppe; nel 2006 quando, sconfitto Berlusconi alle elezioni, poteva prendere la strada di un ricambio fisiologico puntando su Fini, Tremonti o altri; e infine oggi con Alfano leader, che di fatto costituiva un messaggio preciso: la nostra storia va avanti con una classe dirigente rinnovata e rispettata. Invece per la terza volta Berlusconi ha scelto di confermare che il suo può essere nient’altro che un partito carismatico, populista, personale».

Scusi, ma il Pdl sostiene che questa svolta avviene per colpa sua: di Casini che non ha voluto riprendere l’alleanza con loro.
«Rispondo che questa cosa, se non fosse pretestuosa, sarebbe infantile e ridicola. Invece è proprio questa svolta che conferma come io ho fatto bene a diffidare di tutti quelli che mi dicevano che la musica era cambiata. Al contrario, la musica è sempre la stessa. Per fortuna che non ho creduto alle sirene. Oggi su di noi pesa una responsabilità ancora più grande per costruire un’area moderata. Noi che abbiamo tenuto botta nel momento in cui tutti andavano con Berlusconi».

Senza svicolare: Berlusconi in campo davvero vi facilita la vita o invece vi schiaccia nelle braccia di Bersani?
«Se per noi sarà più facile o più difficile lo stabiliranno gli elettori. Però le dico una cosa: il ritorno in campo di Berlusconi chiarisce in via definitiva le cose. Nessuno ha più alibi, siamo tutti in campo aperto. Plastiche facciali non sono ammesse, ognuno si presenta al voto con il suo viso, la sua specificità. Chi sceglie il Pdl o come si chiamerà, sceglie Berlusconi. Sceglie il premier che ha governato nel modo che abbiamo visto, e l’ha fatto con cento voti di maggioranza. Chi pensa che ha governato bene, lo voti di nuovo. Ma una cosa è sicura: alle elezioni ci sarà un’area moderata formata da professionisti della politica e da personalità nuove che si propone di continuare il lavoro attuale. E infine ci sarà un’area imperniata sulla sinistra riformista del Pd. Basta con gli alibi. Insisto: il giorno dopo le elezioni non penso che l’Italia sia governabile senza una convergenza tra le grandi correnti politiche del Paese».

Però se una di queste correnti, appunto il Pdl, non ci sta che succede?
«Se non ci sta significa che si autoesclude. Se una di queste correnti non ci sta vuol dire che si mette fuori da quel che accade in tutta Europa, cioè un rapporto tra popolari e socialisti per ricostruire un continente al momento più o meno scassato. Hollande e la Merkel lavorano assieme; in Germania si annuncia una grande coalizione; da noi può capitare la stessa cosa. Se vogliamo salvare l’Italia e la Ue dal disastro non c’è altra strada che la collaborazione tra diversi. Se poi qualcuno prende il 51 per cento dei voti… buon lavoro».

Che modello di legge elettorale serve per favorire questa convergenza tra grandi correnti?
«Un modello semplice. Premio di governabilità alla coalizione o al partito più forte; uno sbarramento che tuttavia consenta a forze come la Lega di essere rappresentate (se ad esempio raggiunge il 10 per cento in due regioni) e la possibilità per i cittadini di scegliere i propri parlamentari, scelta che io individuo nella forma migliore attraverso le preferenze. Vedremo cosa ne pensano Pd e Pdl. Tuttavia a mio avviso le preferenze di genere con un tetto di spesa e circoscrizioni elettorali più piccole non rappresentano il male assoluto, anzi mi paiono la strada maestra».

Napolitano ha detto che è ora di andare in aula.
«Ci andremo a settembre e in un mese si varerà la riforma elettorale. Ho sentito sia Bersani che Alfano: entrambi hanno la consapevolezza che bisogna trovare un’intesa tra le forze che sostengono Monti e preferibilmente anche con le altre».

Capitolo Rai. Dopo l’elezione della Tarantola che succede?
«Anche la Rai va risanata come il Paese. Mi auguro che non si perda tempo, ci si metta al lavoro subito per un pacchetto di persone nuove nelle reti e nei Tg, ovviamente rispettando il pluralismo. Senza farsi condizionare dai partiti. La forza di questi tecnici che sono andati alla Rai è di andare avanti tranquilli. Facciano come Monti: ascoltino tutti e poi decidano. Rapidamente». 

13 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
cittadino
cittadino
12 anni fa

Complimenti, Presidente!
La sua intervista è veramente puntuale e chiara e rende veramente l’idea della situazione politica ed economica in cui l’Italia si trova in questo momento. Ora se i cittadini vogliono interessarsi al loro futuro ed a quello dei loro figli in modo serio e responsabile possono trovare nella sua intervista punti di riferimento validi e realistici. Speriamo veramente che la stagione dei venditori alla Vanni Marchi e dei demagoghi radica-chic si stia esaurendo (evidentemente sarebbe meglio se fosse finita del tutto, ma questo sarebbe chiedere troppo) se vogliamo avere qualche speranza nella ripresa e nello sviluppo del Paese. Un cittadino.

Anna giunchi
12 anni fa

Bella. Mi e’ piaciuta. Parole di chi non torna mai indietro sulle proprie scelte, perché sa che sono giuste.

fernando ventresca
fernando ventresca
12 anni fa

Il problema è sempre il solito di qua o di là, come possiamo pretendere di avere i moderati tutti da un lato del bipolarismo, io penso che proprio la collocazione bipartisan degli ex democristiani, un pò nel centro destra e un pò nel centro sinistra possa dare il meglio alla politica nazionale !
Sarebbe opportuno un ” bipolarismo maturo che si maturi ancor di più con il bipartitismo…” !
Troppe ideologie del passato, sono fuori tempo, illudono solamente noi poveri cittadini qualunque, tra finanziamenti esagerati ai partiti, interessi privati, tra denaro pubblico speso per le cattedrali nel deserto, tra disoccupazione alle stelle, cassaintegrati ormai senza fine, e che vogliamo di più..!
Quindi i cittadini che hanno votato con una percentuale altissima il centro destra, se una certa percentuale di essi elettorali cambiano colorazione, non certo per gli ” ideali di Don Sturzo..e di De Gasperi..”, ma solo per cercare di rosicchiare qualche speranza di sopravvivenza momentanea in più, con l’aria di centro sinistra che tira da qualche collina vicina !
Mentre i cittadini qualunque che non hanno nulla da chiedere alla politica restano dov’erano, e la politica che cambia casacca, e da che parte sta la politica con la P maiuscola ?
Stanno dalla parte del ” gioco dei quattro cantoni “, dove girano…girano i diversi contendenti per poi risedersi allo stesso momento in posti diversi, alla faccia della coerenza..è vero ?
Ma poi tanto chi se ne accorge con lo spred a quota quasi 500…!
W l’Italia che vogliamo…ma poi non ci lamentiamo troppo se non funziona la macchina acquistata a pezzi..!
Buona serata.

fernando ventresca
fernando ventresca
12 anni fa

Il problema è sempre il solito di qua o di là, come possiamo pretendere di avere i moderati tutti da un lato del bipolarismo, io penso che proprio la collocazione bipartisan degli ex democristiani, un pò nel centro destra e un pò nel centro sinistra possa dare il meglio alla politica nazionale !
Sarebbe opportuno un ” bipolarismo maturo che si maturi ancor di più con il bipartitismo…” !
Troppe ideologie del passato, sono fuori tempo, illudono solamente noi poveri cittadini qualunque, tra finanziamenti esagerati ai partiti, interessi privati, tra denaro pubblico speso per le cattedrali nel deserto, tra disoccupazione alle stelle, cassaintegrati ormai senza fine, e che vogliamo di più..!
Quindi i cittadini che hanno votato con una percentuale altissima il centro destra, e se una certa percentuale di essi elettori cambiano colorazione, non certo per gli ” ideali di Don Sturzo..e di De Gasperi..”!
Cambiano casacca solo per cercare di rosicchiare qualche speranza di sopravvivenza momentanea in più, con l’aria di centro sinistra che tira da qualche collina vicina !
Mentre i cittadini qualunque che non hanno nulla da chiedere alla politica restano dov’erano, e la politica che cambia casacca, e da che parte sta la politica con la P maiuscola ?
Stanno dalla parte del ” gioco dei quattro cantoni “, dove girano…girano i diversi contendenti per poi risedersi allo stesso momento in posti diversi, e nessuno resta in piedi, alla faccia della coerenza..è vero ?
Ma poi tanto chi se ne accorge con lo spred a quota quasi 500..!
W l’Italia che vogliamo…ma poi non ci lamentiamo troppo se non funziona la macchina acquistata a pezzi..!
Buona serata a tutti.

citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno, presidente

Ancora una volta lei dà prova di essere un politico di lungo corso. Un po’ sordo “al grido di dolore che da ogni parte si leva”, un po’ compiacente e carezzevole con chi crede di potere attirare nella sua sfera di influenza. Lei sovente parla del partito dei moderati. Che cosa vuol dire il partito dei moderati? Sempre restando nei termini matematici, se è vero che il suo partito può arrivare anche al 10, 15% degli Italiani, ciò vorrebbe dire che il 90, l’85% degli Italiani non sarebbero moderati?
Questo suo modo di parlare mi ricorda tanto l’espressione (uguale e contraria) fatta dal cav. quando disse che in Italia “non ci potevano essere co….ni che non votavano per lui”.
Infatti lei, nella sua intervista, parlando del cav. (ma potrebbe essere lo stesso di qualsiasi altra persona, probabile alleato futuro) dice: “E ancora adesso deve stare attento a distanziarsi troppo da Monti perché contro l’attuale presidente del Consiglio c’è l’Italia del grillismo, non quella perbene della gente responsabile.” Questo starebbe a significare che tutti coloro che simpatizzano con il M5S, attorno al 20% degli Italiani, non sono persone perbene e responsabili? Mi faccia allora dire che il presidente Casini = al cav.
Anche nell’essere moderati ad oltranza ci sono degli estremismi verso coloro che non la pensano alla stessa maniera. Niente di nuovo sotto il sole!
Una citoyenne

cittadino
cittadino
12 anni fa

Anche oggi siamo stati informati, con gentilezza e modi forbiti, che non farsi cooptare nè da Berlusconi, nè da Veltroni & C. significa non rispettare le idee altrui: cosicché dire no grazie, noi rimaniamo nell’Udc sulla linea del PPE, sarebbe come gratificare del titolo di co…ni chi non vota come noi. Chapeau al pensiero rispettoso dell’atrui pensiero della solerte “censora” che interviene sul blog bollando persone perbene, almeno fino a prova contraria, e moderate nei modi di esprimersi e di agire, come estremisti,irrispettosi e sordi ai bisogni dei cittadini. La verità è che invece si è concretizzato quello che il Presidente Casini va sostenendo fin dal 2006 e bene ha fatto a farsi rispettare e non cedere alle pressioni nè della destra, nè della sinistra. Bene ha fatto a sostenere l’insediamento del Governo Monti, che ha impedito fino ad oggi la bancarotta del Paese, bene fa a sostenerlo e lavorare perchè in futuro si continui sulla sua linea. Linea che ci ha riportato ad essere rispettati in Europa e nel mondo e ad avere quella credibilità necessaria per competere con le altre nazioni più sviluppate.
Tutte le altre considerazioni sull’ essere perbene o meno appartenendo al movimento 5 stelle, una riflessione è d’obbligo: è perbene chi ti manda a fanc..o? Chi dice che sei un morto che cammina? Che stai in politica solo per farti i ca..i tuoi? che sei un servo delle banche e dei poteri forti? Ed altre gratificazioni del genere? Se la nostra gentile “censora” pensa che sia così, sarebbe bene che si ripassi il significato di parole quali: rispetto, democrazia, educazione etc.

gabriella
gabriella
12 anni fa

rispetto,democrazia, educazione? ok!
Ma anche meno ipocrisia, ruffianaggine, e meno prepotenza.
Perché non hai mai difeso Berlusconi dagli attacchi demenziali della magistratura e del colle? Adesso speri qualcosa dal robot senatore a vita che non vale un tubo? Buon per te …gentiluomo.

Gattestro
12 anni fa

Nonostante la mia non più tenera età, ammetto che qualcuno riesce ancora a stupirmi. Non pensavo che ci fosse ancora chi crede nonostante tutto e nonostante l’evidenza, che il sistema bipolare qui in Italia possa portare qualcosa di buono al Paese.

Al netto dei frequenti episodi di corruzione che ahimé costellano la nostra storia politica da Tangentopoli in poi, mi pare evidente come il meccanismo ben oliato del bipolarismo abbia avuto come unico scopo quello di garantire la sopravvivenza (anche se, visti i benefit e le prebende, sarebbe più opportuno parlare di agiatezza) dell’attuale classe politica.

Non è un caso se ancora oggi, nel 2012, i nomi dei principali leader politici nostrani sono esattamente gli stessi di 18 anni fa: Berlusconi, La Russa, Bossi, Maroni, Bersani, Veltroni, D’Alema, Di Pietro e chi più ne ha più ne metta, mentre nel resto d’Europa e del mondo si sono alternati nomi e volti diversi.

Ed è proprio grazie a questa classe dirigente e a questo sistema politico se oggi ci ritroviamo dove siamo. Negarlo sarebbe un po’ come dire che il pullmann è finito fuori strada perché i passeggeri si sono distratti. Eh no, se il pulmann esegue una manovra sbagliata la colpa è certamente di chi guida, del conducente.

Cordiali saluti.

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

@ gabriella: forse perchè sono attacchi giustificati da rpove oggettive?? ma soprattutto, sta all’esercito di avvocati difensori pagati da berlusconi difenderlo dai magistrati.
Di solito, se si è innocenti non si ha nulla da temere dalla magistratura.
E quando Berlusconi chiamava “co…ni” gli italiani che non votavano per lui, meritava difesa?

cittadino
cittadino
12 anni fa

@gabriella: quale cittadino sono del tutto disinteressato alla spiritosaggine, all’aspetto ed alla simpatia di chi ci governa. Quello che conta per il Paese è che ci sia benessere e sviluppo economico e civile, che i giovani abbiano la possibilità, impegnandosi, di poter guardare con fiducia al futuro e che i genitori possano vedere i propri figli vivere meglio di loro. Quanto è stato fatto da Berlusconi e dai vari leaders del centro sinistra che ci hanno governato alternativamente in questi ultimi venti anni in questa direzione? Assolutamente nulla, anzi ci hanno fatto tornare indietro di decenni:il debito pubblico è passato dal 105% del 93 al 125% di oggi, il risparmio privato, nostro fiore all’occhiello ha subito un tracollo perchè le famiglie sono state e lo sono ancora il vero ammortizzatore sociale per i nostri giovani che sono ripiombati in una situazione lavorativa più vicina alla condizione di servaggio dell’800 che a quella del lavoratore previsto dalla nostra Costituzione (ora, tranne pochi fortunati, hanno tutti lo stesso cognome: Sperandio!
Il robot senatore a vita, che secondo il suo illuminato giudizio non varrebbe un tubo, ha fatto riacquistare al nostro Paese credibilità internazionale, questo è sotto gli occhi di tutti, ed ha impedito agli Italiani di subire un tracollo economico simile a quello che ha colpito i Greci (scusi se è poco). Credo poi che l’aggettivo “demenziale”, cortese gentildonna, sia molto più appropriato per definire episodi quali il Parlamento costretto da Berlusconi a votare sulla veridicità della parentela di Ruby, marocchina, con l’ egiziano Mubarak. La possibilità che il Governo Monti ci porti fuori dal disastro non è una speranza remota,mentre invece è una assoluta certezza che se non fosse subentrato a Berlusconi ora saremmo veramente rovinati. Questa è la realtà che lei lo voglia o no, cortese gentildonna. Un cittadino.

citoyenne
citoyenne
12 anni fa

Buongiorno, presidente

Pare che il suo difensore d’ufficio ne abbia per tutti, ma è giusto che sia così!
Quello che io desidererei , da lei, è che le parole venissero “interpetrate” nella maniera giusta. Io di solito, facendo riferimento a lei, al cav., a Grillo, a Bersani, a Monti, ecc. parlo sempre di personaggi, che sono ben altra cosa dalle persone vere! “Il personaggio”, anche nel mondo teatrale, è colui che interpetra una parte. Ed è così che io mi riferisco ai “personaggi” della politica. Che il “personaggio” cav., per fare l’esempio più eclatante, dica le solite parolacce, che racconti le barzellette da osteria, che si comporti pubblicamente in maniera poco ortodossa, non vuol dire che la “persona” cav., rientrato a casa e mettendosi le pantofole, risulti lo stesso. Ciò per dire che i personaggi che interpetrano un determinato ruolo e che si rivolgono ad un determinato pubblico (questo sì composto da “persone”), hanno spesse volte ben poco da spartire con le persone che effettivamente sono.
Io trovo deplorevole che qualsiasi “personaggio” pubblico, parlando alle gente, usi, o in forma aggressiva e offensiva o in forma larvata e meno pruriginosa, un linguaggio lesivo per le “persone”. (Per maggiore precisione tra il grillismo “non perbene”, come lei lo definisce, e il M5S, c’è lo stessa distanza che che esiste tra lei ed il suo elettorato… distanze tutte quante incommensurabili).
Questo per me, torno a precisare, è un sottovalutare l’intelligenza della gente, la capacità delle persone di capire il messaggio più o meno celato che si vuole mandare e questa sottovalutazione non mi piace, da qualsiasi parte venga.
Una buona giornata, presidente.
Una citoyenne

cittadino
cittadino
12 anni fa

Augurando una buona giornata a tutti, vorrei segnalare che le azioni degli uomini politici influiscono sulla vita di milioni di cittadini e cittadine e possono migliorarla come invece possono distruggerla. Non si tratta di personaggi che, saliti sul palcoscenico, recitano una parte più o meno drammatica o comica e poi, calato il sipario, si torna tutti alla vita reale. Il palcoscenico dei personaggi politici si chiama Parlamento, Consiglio Regionale, Consiglio Comunale e dagli atti che dai qui consessi scaturiscono dipende la qualità della vita di noi cittadini! Debbo quindi rinnovare l’invito a chi pensa che la vita di tutti i giorni di milioni di persone sia una rappresentazione teatrale al di fuori della realtà di scendere fra noi comuni mortali, guardarsi intorno e poi bacchettare chi di dovere! Per quanto riguarda la valutazione più o meno giusta dell’intelligenza della gente, si rassegnino i discendenti di Catone il censore, dovranno vedere (e leggere, se lo vorranno,) vicino alle loro esternazioni anche quelle di persone dalla discendenza meno nobile ma che in democrazia hanno lo stesso diritto di cittadinanza delle loro! Un cittadino.

Patrizia
12 anni fa

Sbagliare forse è umano ma perseverare è diabolico, berlusconi aldilà di battute e barzellette è questo. Restare il più lontano possibile da berlusconi credo sia vostro dovere Presidente Casini. Se lui è acclamato dal suo popolo, questo si vedrà, la storia ci insegna che anche alcuni dittatori sono stati appoggiati dal popolo, anche se questo è avvenuto solo all’inizio delle dittature, se gli italiani continueranno a votarlo, nonostante il suo bagaglio di rovine, allora credo che saranno gli italiani stessi a volere la rovina, la bancarotta del nostro paese. Una cosa è certa il mondo, l’Europa forse lo conoscono meglio dei suoi elettori,che lo calcolano praticamente niente, non sono i nostri titoli a valere quasi immondizia come vuole far credere Moody, ma è berlusconi stesso, il giorno dopo il suo annuncio di ridiscesa in campo, Moody ha declassato l’ Italia, Moody avrà pure le sue colpe, i suoi interessi nascosti, ma io on oso neanche pensare ad un futuro per l’Italia con Berlusconi. Mi auspico inoltre di non vedere mai come Presidente della Repubblica berlusconi, sarebbe come sputare sul tricolore, sulla nostra storia, sui nostri eroi, sarebbe un offesa per la repubblica, nella sua vita il cavaliere non ha fatto altro che calpestare dignità di uomini donne e quello che più conta del nostro futuro, i nostri giovani. Basta non ne possiamo più del nostro”mr. b.” italiano.



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram