Berlusconi offre posti a tavola, noi non abbiamo fame
L’intervista ai microfoni del Tg3
Noi siamo stati da soli alle elezioni, ci siamo assunti la responsabilità di spiegare che questa maggioranza è un imbroglio e i fatti ci stanno dando ragione. Tutti vedono che il governo è paralizzato. Al Presidente del Consiglio dico: il problema non è aggiungere un posto a tavola, tantomeno per gente che non ha fame. Perché direi che lui di posti a tavola ne ha aggiunti tanti per gente che aveva fame e che gli consente di avere una maggioranza in Parlamento. Il problema è risolvere i problemi del Paese: i precari, la scuola, le pensioni sociali. Queste sono le questioni dell’Italia che vanno affrontate pensando allo sviluppo senza proporre ipotesi strampalate.
Le tre aliquote sul fisco? È una cosa bellissima ma oggi con questa situazione economica noi rischiamo il crack. Per cui il primo compito è dire la verità agli italiani e usare senso di responsabilità. Tutto il resto sono escamotage per cercare di tirare a campare.
Bossi apre a una possibile riforma della legge elettorale? Credo non alla sua buona fede ma al suo interesse a farla. Il leader della Lega ne ha assolutamente se non vuole definitivamente essere schiacciato nel pantano romano che lui denuncia.
Per cui io credo che l’opposizione debba prendere sul serio Bossi per la legge elettorale: ridare lo scettro ai cittadini che si devono scegliere i propri parlamentari, sedersi a un tavolo per vedere se è possibile riformare la legge elettorale.