Caro Babbo Natale, spiegagli che internet non è la televisione
Natale si avvicina, e come ogni anno ti scrivo per farti avere la lista delle cose che mi piacerebbe poter trovare sotto l’Albero. Avrei tante cose da chiederti, ma mi sa che in questo periodo di crisi così profonda (a proposito, risolta la vertenza sindacale con gli elfi?) dovrò limitare le mie richieste. Avevo già abbozzato qualcosina, ma purtroppo ho dovuto stracciare tutto, perché – temo – ci sono cose più importanti di quelle che avevo pensato. E sai perché? Perché il mio pomeriggio è stato guastato dalla consapevolezza che vivo in un’Italia per certi versi ancora così medioevale e retrograda da sembrare fissata ancora negli eterni e gloriosi anni 60. Non voglio tediarti con le mie lamentale, ma vista la tua millenaria saggezza, sono sicuro che saprai darmi una mano. Ti espongo, per rapidi punti, i fatti (qualora lì da te le notizie non siano già arrivate): è da un’Estate che si combatte, con tanta pazienza e decisione, per la difesa di alcuni elementari diritti liberali e per la modernizzazione di questo Paese. Da parte mia, con molta ma molta umiltà, ho cercato di offrire un piccolo contributo alla causa, che reputo nobile e alta, collezionando – di rimando – cocenti delusioni o profonde disillusioni. Ti faccio un esempio: qualche settimana fa ho esultato (povero illuso) sentendo che il Governo si era finalmente deciso, dopo mesi di tentennamenti inutili, ad abolire l’odioso e superato Decreto Pisanu, uno di quelle perle legislative tutte italiane che ha avuto il grande pregio di impedire alla nostra nazione di mettersi al pari con quelle sorelle. Grazie a questo decreto, in Italia abbiamo detto addio molto tempo fa al Wi-Fi libero e probabilmente non daremo mai il buongiorno al Wi-Max. Ma tant’è. L’annuncio del ministro Maroni (stop al Decreto Pisanu) mi aveva restituito una flebile speranza: forse, finalmente, si poteva mettere la parola fine a un tale abominio. E invece, come volevasi dimostrare, dopo più di un mese stiamo ancora aspettando questa paventata abrogazione che si è persa nei meandri del parlamentarismo e nella ben più importante (sic!) questione di (s)fiducia al Governo. Avevano voglia i sostenitori della libertà di Internet a sgolarsi: in Italia, in troppi si preoccupano ancora di mettere il giogo allo sviluppo di Internet, altroché. E nonostante gli annunci del Ministro Maroni, siamo ancora punto e accapo.
Al peggio non c’è mai fine, mi ripete sempre mia madre, caro Babbo Natale: avrai sentito sicuramente della vicenda di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks. La situazione, secondo me, è assai paradossale: allora, c’è un uomo che un bel giorno entra in possesso di documenti riservatissimi che gli vengono passati da qualche gola profonda dell’amministrazione Usa; quest’uomo che – casualmente, sempre casualmente – ha un’agenzia che da sempre si occupa di liberalizzare i Segreti di Stato (diffondendoli via Internet) decide di fare quello che ha sempre fatto: pubblicarli. I Grandi della diplomazia mondiale si risentono, giudicando inaccettabile e addirittura pericoloso per gli equilibri del Pianeta il fatto che i molti conoscano ciò che i pochi pensano e decidono. Sarò un irresponsabile, ma io non ci vedo nulla di male (ma poi i fascicoli riservati sul tuo conto li hanno più pubblicati?): purtroppo il mio Governo (sì, sempre lui) non la pensa come me (non è un caso e me ne vanto) e per bocca del Ministro degli Esteri ha espresso una ferma condanna (e fin qui, ci poteva anche stare), arrivando però a definire questo Assange un “criminale”. E non contento di ciò, oggi era così soddisfatto dell’arresto del pericoloso bandito, da arrivare a dire che “per fortuna l’accerchiamento internazionale ha avuto successo”. Ma che bello, ti rendi conto?! Chi se ne frega di Bin Laden (ma tu che lo sai, esiste veramente? O è solo una bufala?), così vecchio e superato, ormai? I suoi messaggi di morte a milioni di cittadini fanno solo un baffo alle pericolosissime video-chat di Assange.
Al peggio non c’è mai fine: e infatti l’assoluta incomprensione e incompetenza del nostro Ministro sono solo funzionali a completare il grazioso quadretto di utilizzo di Internet da parte di vaste fasce di questo Centrodestra tutto italiano: altro che medioevale, qui siamo tornati ai temi del Soviet (ah, amata retorica del grande partito liberale di massa). Non ci credi, Babbo? Qualche tempo fa passavo dalle parti del sito internet del deputato Pdl Antonio Palmieri, responsabile internet e nuove tecnologie di questo partito. Un bel sito, non c’è che dire. Sai che mi sono detto? Quasi quasi glieli scrivo pure i miei complimenti. Vado quindi per commentare e che mi trovo davanti: Per fare in modo che la conversazione sia utile e proficua, tutti i commenti saranno letti ma saranno pubblicati quelli che porteranno un contributo effettivo al tema proposto dal post. Oddio, ma stiamo scherzando? La netiquette dei blog insegna che tutti i commenti, anche quelli più duri e meno graditi, vengano pubblicati, purché non siano gratuitamente volgari. In questo blog, la concezione è ribaltata: da una parte si assicura la lettura di tutti i commenti, ma dall’altra si mette in chiaro che il blogger si arrogherà il diritto di scegliere ciò che è buono e ciò che è sbagliato, ad esclusivo diritto delle sue convinzioni. Ognuno sia padrone nelle sue cose, va bene: ma a tutto c’è un limite. Chissà se a casa sua funziona pure così: tutti invitati, tutti ascoltati, ma possono parlare solo gli interpellati dal padrone di casa. Bene, molto bene.
Al peggio non c’è mai fine: mai parole furono più profetiche. E infatti, mio caro Babbo Natale, abbiamo la chicca della giornata. Qui in Italia esistono dei cosiddetti Promotori della Libertà (bel nome, eh?) che hanno il compito di difendere la grande rivoluzione liberale portata avanti da Berlusconi in 16 anni di politica (beati loro che riescono a vederla!). Ebbene, sappi che grazie a un amico ho avuto modo di leggere una lettera che la Presidente di questi Promotori, il ministro Michela Brambilla, ha inviato ai suoi soldati . Dopo tante formalità, il ministro annuncia che il Premier ha intenzione di diffondere un messaggio audio in occasione di una manifestazione di sostengo e chiede quindi “di tener conto della necessità di dotare le strutture di un impianto audio, proporzionato all’iniziativa, che possa efficacemente diffondere il messaggio del nostro Presidente Berlusconi”. Stop. Internet – nella sua visione – è solo un supporto efficace per veicolare un messaggio in modo esclusivamente verticale e acritico. Ora, dimmi tu se questi hanno capito cosa vuol dire usare correttamente la Rete. Negazione del confronto orizzontale, i metodi della tv portati su Internet, obbligo di diffondere pedissequamente il messaggio del leader, affinché “la sua voce e le sue argomentazioni possano arrivare direttamente alla gente”. Senza inutili intermediari o ancora più inutili dialoganti.
Caro Babbo Natale, ti avrò annoiato fin troppo, scusami. Purtroppo le cose da dire sarebbero ancora tante ma io non ti ho ancora chiesto cos’è che voglio per Natale. Per me non chiedo nulla: chiedo solo che la notte del cenone, gli esponenti del governo ricevano un manuale semplice semplice che gli spieghi che Internet non è male e che non è nemmeno la Televisione. Internet è libertà, è partecipazione, è il nostro patrimonio più prezioso. Ma se proprio riterrai questo impossibile, allora portami via con te: lavorerò come elfo o come folletto, mi va bene tutto. Accetto anche la paga minima salariale. Lo prometto.
“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera
[…] Ho scritto a Babbo Natale. E’ un po’ lunga come lettera, ok. Ma al Babbo più vecchio del mondo si scrive una sola volta all’anno e poi potevo mica scontentare gli amici del Pdl? […]
Carissimo Giuseppe
Mi devo complimentare per la tua lettera a Babbo Natale.
Ne condivido il contenuto e la sottoscrivo.
Però, a tutti noi sfugge un qualcosa che è palesemente visibile, coè la mancanza di una vera alternativa a Berlusconi ed il Berlusconismo.
L’ UDC che apparentemente fa da traino per fondare un partito di Centro, di fatto si comporta in modo che tutte le volte che si parla di GRANDE (OGGI TERZO POLO), si sfalda qualcosa, ci sono fuori uscite. L’elenco diventerebbe lunghissimo da trascrivere.
Negli ultimi giorni perfino L’avv. Taormina insieme a un ex Sen. (ec DC, ex UDEUR,ex ex ecc. ha fondato l’ennesimo partito di centro).
Con tutto il rispetto er Casini, dico che deve smetterla di continuare a fare la politica degli annunci, gli elettori di centro sono stufi, piuttosto questi si astengono, ormai i sondaggi parlano di oltre il 50%.
Concludo con un appello: Te con tutti quei giovani che militano i questa area chiedete un Grongresso Fondativo che parte dalla base e non dal vertice, dove in qualche salotto hanno già deciso chi come e quando avrà incarchi.
Buon Natale
Giuseppe Castellano
Giuseppe il tuo commento sembra postato tanto per contestare qualcosa.
La linea di Casini è sempre quella, forse da diventare “noioso”, i deputati UDC sono stati eletti per stare all’opposizione di questo Governo e mi sembra, ad oggi, che non ci siano elementi per apprezzare il Governo Berlusconi, mi sbaglio?
Congresso? c’eravamo avviati a farli, ma con le possibili elezioni alle porte la macchina si è fermata… ma i meritevoli sono valorizzati, vuoi provare?!?
[…] via https://www.pierferdinandocasini.it/2010/12/08/caro-babbo-natale-spiegagli-che-internet-non-e-la-tele… AKPC_IDS += "23529,";Popularity: unranked [?] Posted by admin on dicembre 9th, 2010 Tags: News, Politica Share | […]