Casini a Uno Mattina: in Germania accorpano i Lander, in Italia si rafforzano le province
Ho letto stamani che la Merkel si pone il problema di accorpare i Lander, storica ossatura della Germania Federale. In Italia in risposta prima si volevano abolire 10 province, poi cinque, poi zero e per ultimo ieri il Parlamento italiano ha addirittura discusso come aumentarne le competenze.
Questa manovra deve essere fatta, e se possibile sostenuta, ma che sia il momento delle scelte importanti se vogliamo essere certi di ricollocare il debito. Il mio timore è che si tratti di una “spazzolatina” quando altrove hanno compiuto e compiono scelte molto più consistenti.
C’è ancora una grande confusione, ma io non mi stancherò di parlare il linguaggio della riconciliazione nazionale.
‘La manovra’ che non piace a nessuno!
Questo governo non lo vuole più nessuno, neanche chi l’ha votato! Questa manovra finanziaria non và proprio giù a nessuno. Ai magistrati, agli insegnanti, agli statali, alle regioni e ai medici legati a doppia mandata allo stesso “cappio”! Insomma, ad eccezione del tandem “Marcegaglia – Berlusconi” l’operato del governo non piace proprio a nessuno! Difficile digerire l’ennesima purga somministrata solo ed esclusivamente ai soliti noti, mentre ‘loro’ continuano ad abbuffarsi! Mobilitazione, Assemblee e Scioperi in tutti i luoghi di lavoro! I medici, ma anche i veterinari, i sanitari e gli amministrativi del Servizio sanitario nazionale si mobilitano contro la manovra economica messa a punto dal governo e scendono in piazza per protestare contro i tagli che, spiegano le organizzazioni sindacali di riferimento, rappresentano “un attacco alla categoria iniquo, grave e inaccettabile perché ci colpisce su tutti i fronti, quello economico, quello organizzativo e quello professionale peggiorando le condizioni del nostro lavoro”. Tra i punti contestati in particolare il blocco del turn over e il dimezzamento dei precari, che rischia di far diminuire il numeri dei medici di 20 mila unità in 4 anni, a fronte di turnazioni ai limiti della sopportazione, e il taglio di 10 miliardi delle risorse delle Regioni, con “inevitabili ricadute sulla sanita”. In tal senso le organizzazioni sindacali hanno già proclamato due giorni di sciopero generale, lunedì 12 luglio e lunedì 19 luglio.
GASPARRI A REGIONI, VEDREMO QUALI SPAZI POSSIBILI – “Le Regioni ci hanno illustrato le loro posizioni, che sono ben note, e ci hanno consegnato il documento da loro redatto. Ritengono eccessivi i tagli e chiedono una rimodulazione della manovra. Vedremo, nel confronto con il Governo, quali spazi ci siano”: così si è espresso il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, subito dopo l’incontro con una delegazione delle Regioni guidata dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Vasco Errani. “Le Regioni sono consapevoli che la manovra va fatta – ha proseguito Gasparri – e che i saldi sono quelli. E’ chiaro che le Regioni hanno una particolare rilevanza perché gestiscono capitoli importanti, dalla sanità ai trasporti”.
FORMIGONI, MANOVRA A RISCHIO INCOSTITUZIONALITA’ – Alle Regioni “vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C’é dunque un rischio di incostituzionalità della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio”. Così si è espresso il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, parlando nel corso della conferenza stampa indetta dalle Regioni. “La manovra è stata costruita dal Governo senza condivisione né sulle misure né sull’entità del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto”: è quanto si legge in un documento approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. I governatori sottolineano anche come “sostanzialmente si riducono i margini della riforma del federalismo fiscale” e questo, scrivono, “é un problema gravissimo”. “Se qualcuno ha il sospetto che ci siano i falsi invalidi, vada a vedere i dati. Siamo contro alla demagogia a buon mercato, siamo pronti a squadernare i nostri libri”: il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ha risposto così alle critiche avanzate la scorsa settimana dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti che aveva accusato le Regioni di non aver controllato l’esplosione delle invalidità. Su questo punto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, nel corso di una conferenza stampa che le Regioni hanno appena concluso, ha spiegato che “é vero che c’é stato un aumento delle invalidità ma le Regioni hanno dovuto affrontare un contenzioso gigantesco”, contenzioso che nel 64,7% dei casi si è risolto a favore di chi aveva promosso il ricorso. Inoltre, Errani ha ricordato che questa competenza, delle Regioni dal 2003, è stata esercitata, fino al 2007, anche da una commissione del Ministero dell’Economia che ha vagliato l’assegnazione delle invalidità e che questo compito è passato da allora all’Inps. “La competenza delle Regioni è solo gestionale – ha concluso Errani – è troppo facile raccontarla come è stato detto”.
L’Italia è l’unico stato europeo che ha quattro gradi istituzionali (Parlamento, Regione, province e comune), ormai è diverso tempo che si sente parlare di questo taglio ma se il governo nazionale non ci riesce vuol dire che ci sono problemi politici interni.
l’italia e’ l’unico paese europeo che ruba a 100mila cittadini italiani i risparmi per darli a uno solo. colaninno.
[…] interessante, Pierferdinando Casini ha ripreso poi quegli stessi spunti che avevamo lanciato (qui e qui, qualche esempio) per le sue battaglie parlamentari. La riprova più evidente che da un rapporto […]