postato il 8 Luglio 2009 | in "Spunti di riflessione"

Casini: Caritas in veritate coglie segni del nostro tempo

Dobbiamo essere grati al Santo Padre per l’enciclica ‘Caritas in veritate’ che ci guida nel sentiero difficile ma denso di opportunità della globalizzazione. Il richiamo a cogliere l’occasione di questa crisi per ritrovare nuove regole capaci di imperniare il sistema della finanza globale sull’etica della responsabilità, la richiesta di una più ampia ‘responsabilità sociale’ dell’impresa, la necessità di governare la migrazione degli esseri umani e la solidale coesistenza tra i Paesi ricchi e i Paesi in via di sviluppo sono solo alcuni dei tanti riferimenti che si potranno cogliere solo dopo una attenta lettura.
Auspico che il Parlamento italiano, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni pubbliche analizzi con serietà questo straordinario documento rivolto a tutti gli uomini del nostro tempo, nelle loro quotidiane responsabilità, e non solo a chi ha il dono della fede.

Pier Ferdinando

Dalla redazione
Blog che parlano dell’enciclica:
Etica e microcredito
Caritas in veritate: anche un evento editoriale
Letter enciclica Caritas in veritate

7 Commenti
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giovanni pelliccia
giovanni pelliccia
15 anni fa

Il nostro paese sta attraversando, insieme all’Europa ed al resto del mondo, un momento di crisi molto intenso e preoccupante.

L’Enciclica del Santo Padre, ci ricorda, come fedeli ed anche come non credenti che dobbiamo essere sempre e comunque aperti al prossimo.

Questo dato non sfugga: la crisi esiste e perdurerà ma la politica e le istituzioni non solo Italiane hanno il dovere di non emarginare i piu’ deboli che rischiano di essere trascinati via da questo tsunami economico che rischia di schiacciare i valori della persona sempre piu’ strumentalizzata come consumatore e come cellula produttiva e meno tutelata nei suoi aspetti umani.

L’Italia deve difendere questi valori, che sono universali.

Se altri paesi non dovessero attuare queste regole di rispetto, noi abbiamo la responsabilità di allinearci con i principi sani della chiesa ed essere portatori, in coscienza, di questi valori come uomini aldilà del credo e dell’appartenenza religiosa.

Marta Romano
Marta Romano
15 anni fa

L’Enciclica del Santo Padre ci riporta con i piedi per terra, alla realtà. Oggi il Papa invita tutti i politici del mondo a cambiare il modo di fare economia e di fare sicurezza.C’è la necessità di un Governo che si occupi dei più deboli, che aiuti le famiglie e che difenda gli onesti. Bisogna sgominare la teoria dell’arroganza, del pesce più grande che mangia quello più piccolo: c’è bisogno di più uguaglianza fra tutti. Soltanto così si potrà uscire da questa crisi che, purtroppo, c’è ancora e pesa sulle spalle degli Italiani.
La politica deve lavorare fornendo idee concrete, mossi dalle parole del Santo Padre e noi, dell’UDC, siamo pronti a farlo.
Marta

Valentina Ottobre
Valentina Ottobre
15 anni fa

Un invito, quello del presidente, a ritornare a guardare a quelli che sono i valori essenziali dell’esistenza umana così come ci è stato indicato dall’enciclica sociale del Santo Padre: accesso al lavoro, economia etica, rispetto per gli immigrati, ingiustizie in campo bioetico, temi su cui tutta la politica, senza distinzioni, deve riflettere e darsi da fare per attuare scelte che davvero possano dirsi responsabili.

Michele Coscia
Michele Coscia
15 anni fa

La valenza di questa enciclica e` enorme: invita la societa` ed i cittadini, credenti ed anche non credenti, ad operare per il bene comune,seguendo pricipi etici ed umani.Inoltre questa Lettera Enciclica in un momento di cosi grande crisi non solo economica costituisce un monito perche`tutti cooperino per un futuro migliore, che si puo` avere se le societa` seguissero i validi ed universali insegnamenti della Chiesa,sempre nel rispetto della laicita`.Noi dell`Udc,ispirandoci alla dottrina sociale della Chiesa, dobbiamo per primi fare tesoro delle parole del Papa ed attuarle nella nostra vita personale, sociale e politica.

Ahmed Aly
Ahmed Aly
15 anni fa

Sabato 4 luglio tg1 delle 13,30, un giornalista Rai rileva l’accusa dell’attivista e contante Irlandese Bob Geldof al governo Italiano di aver promesso e non mantenuto gli impegni sugli aiuti alle nazioni povere.
Berlusconi dichiara: ” non ha potuto mantenere le promesse d’aiuto, in quanto il governo Prodi ci ha lasciato in eredità un debito pubblico pari al 110% mai così alto nella storia di questo paese e che quindi suo dovere era innanzitutto abbassarlo quindi non c’è stata la possibilità di rispettare gli impegni.”
E’ inutile dire che il governo Prodi aveva iniziato il risanamento e che il deficit era al 104% in discesa. Ma tanto chi lo può contradire? forse i giornalisti Rai? ma per favore!!
Le cavolate vengono date a raffica ..e c’è ancora gente che gli crede.
Basta, poi si parla di immigrati e clandistini, dicono che I clandestini sono delinquenti. Bene. anche gli evasori fiscali sono delinquenti, percio’ come si chiede ai medici ai presidi di scuola e ai cittadini tutti, di denunciare la presenza dei clandestini di cui si e’ a conoscenza, allo stesso modo bisogna che questo governo dica chiaramente ai commercialisti agli avoccati ai dipendenti e cittadini tutti, che denuncino gli imprenditori evasori di cui sono a conoscenza. si otterebbe cosi un doppio risultato: uno che l’evasione fiscale diminuirebbe, due che questo governo dimostrerebbe che non e’ solo forte con i deboli e debole con i forti.

Ahmed Aly
Ahmed Aly
15 anni fa

Il fine dell’uomo:
Il fine dell’uomo non è di ripetersi nel tempo : è di agire sull’istante e di formare l’avvenire.
Gli obiettivi, sia a breve che a lungo termine, si possono raggiungere sia inconsciamente che consapevolmente.
I fini coscienti appartengono a quattro categorie :
1) Appoggiarsi a un potere : Dio, il Paese, un sistema politico, la famiglia, un codice d’onore (mafia ecc.)
2) Essere potenti : il potere per se stesso, la fama e la sicurezza.
3) Dare gioia : le creazioni artistiche o scientifiche, la dedizione ai bambini, l’amore per gli animali, il bisogno di curare, il desiderio di aiutare gli altri senza motivazione.
4) Ricevere gioia : l’autentico edonismo che cerca solo di compiacere se stesso, il vivere giorno per giorno, facendo le cose che al momento danno più piacere attraverso il sesso, il cibo, il bere, il viaggiare, il godimento passivo dell’arte o l’esibizione di potere o essere potenti rappresentano fini a lungo termine ; per il meglio o per il peggio possono fungere una guida per tutta la vita. dare e ricevere gioia offre una soddisfazione immediata.
Il fine ultimo consiste nell’esprimersi il più pienamente possibile e nel conquistare un senso di sicurezza.
Però l’ultimo fine dell’uomo non è rappresentato da obiettivi a breve nè a lungo termine.
Dovremmo sempre combattere per quello che a noi sembra più degno e meritevole.
Però dobbiamo, a ogni costo, evitare la frustrazione, l’umiliazione del fallimento ; non dobbiamo mirare troppo in alto e intraprendere iniziative più grandi di noi : ognuno ha i suoi limiti.
E poi qualunque situazione ci troviamo ad affrontare, esaminiamo in primo luogo se realmente meriti di combattere per lei.



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