Casini, spaccato di corruzione che fa davvero paura
Bersani interlocutore affidabile
L’intervista su ‘Repubblica’ di Francesco Bei
Nella sfera pubblica emerge «uno spaccato di corruzione da far paura»e sbaglia Berlusconi a minimizzare. Pier Ferdinando Casini fa il punto sugli scandali di queste settimane e al Pd lancia un segnale preciso: lasciate perdere l’idea di «rifare l’Unione», guardate piuttosto al «laboratorio politico» delle Marche.
Berlusconi ha spiegato che la casa dei cattolici è il Pdl. Come gli risponde?
«Ma se persino un loro ministro, parlo di Gianfranco Rotondi, dice che nel Pdl chi viene dalla tradizione democristiana non è preso in considerazione, di cosa stiamo parlando? Negli ultimi mesi siamo stati noi il punto di riferimento per tanti cattolici e lo dimostrano le adesioni di Binetti, Carra, Lusetti, Bianchi. Ma certo non aspiriamo a diventare un partito clericale».
Dal Pdl vi accusano di esservi alleati solo con chi vince…
«Siamo indifferenti a questi attacchi. La verità è un’altra: con queste regionali noi ci siamo assunti un rischio enorme. In Veneto e in Lombardia abbiamo lasciato assessorati sicuri e un’alleanza vincente per costruire una diga anti-Lega. Altro che convenienze».
Il ministro Alfano è convinto che Berlusconi con le regionali vivrà un nuovo inizio.
«Rifiuto questa logica, le elezioni non sono un referendum sul governo»
Ma c’è o no un logoramento di Berlusconi? Con l’inchiesta sulla Protezione civile non è andato in crisi anche un modello di governo?
«Certo, in nome dell’ideologia del “fare” il suo governo dimostra insofferenza per le regole, i controlli e la trasparenza. Ma questa abnorme dilatazione del “governo dell’emergenza” non nasce oggi, è stato il governo Prodi ad assegnare i lavori del G8 alla Protezione civile».
Alla luce delle ultime intercettazioni, resta convinto che Bertolaso sia stato all’oscuro di tutto?
«Sono un garantista e sono certo che Bertolaso il suo lavoro lo sappia fare. Probabilmente è stato preso dalla frenesia di accaparrarsi competenze, una frenesia che poi finisce per pagare in prima persona. Il peggior nemico di Bertolaso oggi si chiama Bertolaso».
Berlusconi nega tuttavia si possa parlare di una nuova Tangentopoli. Come stanno le cose?
«Non entro nel merito delle inchieste, ma sta emergendo uno spaccato di corruzione e disinvoltura nella sfera pubblica che fanno paura. Parto dal sindaco di Bologna ovviamente».
Almeno Delbono si è dimesso.
«Sì, ma quello che è emerso resta grave, tanto da far pensare, più che a dimissioni, a una ritirata strategica. Poi abbiamo avuto l’arresto del presidente della provincia di Vercelli, il caso del consigliere comunale di Milano e molti altri. Anche queste intercettazioni sul terremoto non sono edificanti: sarei molto cauto a mettere la mano sul fuoco e dire che non ci sono state irregolarità».
Berlusconi, a caldo, ha detto invece che i pm dovrebbero «vergognarsi».
«Io non ho mai nascosto la mia convinzione che Berlusconi, da quando è sceso in politica, abbia avuto un’attenzione particolare da parte di certe procure. Ma la delegittimazione costante della magistratura è il miglior ricostituente per la corruzione. Se ogni ladro si può dichiarare un perseguitato politico, significa che abbiamo dato ai corrotti la licenza di fare quel chi gli pare».
Bersani, in un’intervista a Repubblica, cita la battaglia contro la Protezione civile Spa come esempio di un terreno comune— il rispetto delle regole—su cui costruire un’alleanza per il futuro. Ci sta?
«Io penso che Bersani stia facendo un buon lavoro. È un interlocutore affidabile. Poi, se son rose fioriranno… ma deve essere chiaro che a noi non interessa rifare l’Unione. E certo gli allettamenti personali mi lasciano del tutto indifferente».
Allora il modello qual è?
«Il vero laboratorio di queste elezioni è quello realizzato nelle Marche. Il presidente Spacca è un cattolico che ha lasciato che alla sua sinistra nascesse una candidatura alternativa della sinistra estrema. Si è alleato con noi e sono sicuro che avrà un grande successo fra i moderati».
Qual è stato l’ingrediente giusto?
«Il fatto è che nelle Marche c’è un segretario del Pd che capisce la politica. L’unico difetto di Palmiro occhielli è che assomiglia troppo a Lenin. Nella vicina Umbria, invece, non si è potuta realizzare un’operazione analoga perché i cattolici del Pd hanno fatto le barricate per non scaricare Rifondazione. Un comportamento davvero incomprensibile. In ogni caso sarà interessante capire se, dalle regionali, pò tra emergere qualche idea nuova per il futuro».
Da ultimo Sanremo. I finiani hanno minacciato il digiuno contro Emanuele Filiberto.Lei invece lo ha persino candidato alle Europee. La canzone l’ha sentita?
«Dal punto di vista canoro condivido le ragioni del digiuno, ma l’aspetto positivo è che questa operazione (un po’ ruffiana) dimostra una cosa vera: l’idea di Italia “tira” ancora, pensiamoci bene prima di disgregarla completamente».
Sempre chiaro, brillante e molto efficace nella comunicazione,
inoltre i fatti gli stanno dando ragione, anche per quanto riguarda la strategia politica del partito, Casini stà emergendo sempre più come il vero leader, e l’unica speranza per il futuro degli italiani.
Mentre la scomposizione del centrodestra continua, adesso tocca alla DC di Rotondi, che nonostante tutto, imperterrito combatterà per Cota, (chissà, magari sono stati gli stessi leghisti, a chiederne l’epurazione!) ma Berlusconi proclama che i cattolici sono con lui. Nonostante il malodore di corruzione, che avvertono gli uomini della chiesa (veramente loro l’hanno definita decomposizione) Berlusconi si stà dando da fare, per risolvere il problema, chiede solo qualche giorno di pazienza, tenendo il naso turato, ed assicura che la corruzione svanirà, non appena cesseranno le intercettazioni.
..speriamo che in tanti aprano gli occhi e si rendano conto che Casini stà faticosamente dando le “ricette” di cui il Paese ha bisogno per andare avanti…
Ho letto con attenzione l’intervista a Casini,ma devo dire che i nostri
elettori solo chi guarda piu’ a sinistra che a destra possono condividere
il laboratorio delle Marche.Ma che cattolici sono quelli che continuano a stare nel Pd?Ma le dichiarazioni della Binetti e Carra non
dicono niente? rimango veramente amareggiato quando sento simili
affermazioni.Facciamo questo benedetto nuovo Partito di centro,con
Rutelli e gli ex PD ed altri che certamente si aggregheranno e poi
vedremo.Scusatemi ma io del PD e dei suoi leaders non mi fido e
tantomeno dei cattocomunisti,come del resto del Cavaliere che ha
portato gli intrallazzi di chi dirige un’azienda nel governo,senza limiti
e con una carica di falsita’ nauseante e pericolosa.
Un’intervista chiara e sincera. Ingredienti che la politica ha perso, da un po’ di tempo!
E’ ora di recuperarli!
Marta
A questo punto visto che diamo spiegazione di come devono essere i politici ci possiamo anche definire l’innovatori anzi e perchè no gli scopritori della vera Politica Italiana.
Ciao a tutti
Essere cattolici e stare con Berlusconi è veramente contradditorio.
Speriamo che Casini abbia sempre più popolarità perchè si dimostra sempre ragionevole ed equilibrato nel parlare. Uscire dal bipolarismo sarebbe veramente una svolta
Oggi ho inviato quresti due post ad un blog di un giornale nazionale:
1) L’on. Formigoni: Francia o Spagna purché se magna! Farebbe bene a non sproloquiare. L’on Formigoni si batte per distruggere il partito di ispirazione cristiana mentre l’Udc, a costo di sparire, lo promuove e lo difende! Tutt’al più il Pdl riesuma il vecchio patto Gentiloni, la difesa di alcuni valori in cambio del voto dei cattolici. Un ritorno cioè agli inizi del novecento. Ma la dottrina sociale della Chiesa (che si rivolge ai cattolici ed a tutti gli uomini di buona volontà) parla non solo di valori come la vita e la famiglia ma anche di solidarietà, di accoglienza di bene comune ed altro ancora. Inoltre invita i politici ad esercitare il principio di autorità tramite il confronto, la partecipazione ed il rispetto del pluralismo. Ed infine il metodo “cattolico” et-et, la sintesi più avanzata possibile tra gli estremi di un problema, non direbbe mai aut-aut o di qui o di là, o con me o contro di me come fa il berlusconismo e l’antiberlusconismo Infine è meglio non abusare, per non creare scandalo, del termine “cattolico” (universale) che appartiene a tutti i battezzati nessuno escluso e pertanto non può qualificare né una corrente né un partito!
1) Le difficoltà del Pd nascono dalla impossibilità di fare una sintesi unitaria di culture diverse. Problemi ideali mentre possono essere gestiti in termini di coalizione più difficilmente possono essere gestiti nell’ambito del medesimo partito. La Chiesa cattolica, madre e maestra, non c’entra niente con la crisi del Pd. Alla Chiesa, credo, non parrebbe vero di avere due forni con cui dialogare. Nella mia regione il clero vota a maggioranza per il Pd che è al potere della regione. La Chiesa Cattolica partecipa liberamente alla definizione del bene comune (afferma le proprie convinzioni) tramite la Dottrina sociale che non è una verità di fede ma una verità conoscibile razionalmente (si può essere d’accordo oppure no) che viene offerta, non imposta, a tutti gli uomini di buona volontà. Oggi quello che è in discussione non è tanto la coerenza personale di questo o di quell’esponente politico ma un sistema, il bipartitismo/il bipolarismo coatto, che è stato costruito INSIEME dai berlusconisti e dagli antiberlusconisti che per la verità sono un po’ curiosi. Prima dicono o di qui o di là e poi si stracciano le vesti se vanno all’opposizione o se qualcuno non li vuole votare perché pensa di scegliere il male minore!!
Comincio a sentire parlare di sospensioni e/o interdizioni, per candidati che hanno subito condanne, anche su questo andiamoci cauti, certi provvedimenti possono facilmente rivelarsi armi a doppio taglio. Chi fà anche se poco qualcosa la sbaglia, non vorrei che si scatenasse la caccia alla pagliuzza, per far fuori avversari politici.
Questo è un rischio che bisogna assolutamente evitare. Sappiamo bene che magari, dal punto di vista giudiziario, chi ha commesso anche fatti gravi, o colluso con la mafia, può farla franca perchè le prove non ci saranno mai, quindi legalmente è innocente, mentre ci si può benissimo beccare una condanna per i motivi più diversi, se si amministra un ente. La corruzione è una predisposizione dell’individuo a perseguire unicamente il proprio interesse, con mezzi illeciti, non facciamo di tutta l’erba un fascio.
Ottima intervista Presidente…ma su Cuffaro e Filiberto faccia retromarcia…prenda le distanze..non possono far parte del nostro Partito!!!
@Mimo d’Amone
Cuffaro su è dimesso dagli incarichi di partito, Emanuele Filiberto si è disinteressato all’Udc subito dopo la macata elezione al Parlamento europeo.
Cordiali saluti,
Redazione
A dire il vero Filiberto dell’UDC non ne ha mai fatto parte, era un indipendente come Magdi Allam, non ha mai preso la tessera. Filiberto si é disinteressato immediatamente dopo le elezioni.
Cuffaro si é dimesso da ogni incarico…su forza, i problemi sono altri e, purtroppo, ancor più seri.