postato il 4 Giugno 2015
L’intervento pubblicato su “Il Messaggero”
Le frasi di circostanza e le dichiarazioni ottimistiche non possono occultare la verità: il vertice di Parigi della coalizione anti-Isis è stato deludente. Al di là delle questioni di strategia militare, pure importanti, appare oggi chiaro che senza sciogliere i nodi geopolitici di fondo non c’è possibilità di vittoria nel contrasto all’estremismo terroristico che minaccia la nostra civiltà.
Nel Mediterraneo il progressivo disimpegno americano, favorito dall’auto-sufficienza energetica, ha consentito che tra i paesi dell’area si aprisse una lotta senza esclusione di colpi per l’egemonia regionale. Nello scacchiere più vasto, che va dallo Yemen alla Siria, senza più un quadro di riferimento consolidato, nessuno ha remore a giocare in proprio, anche a costo di finanziare l’estremismo religioso o tirare le fila di sanguinose guerre per procura.
Così la coalizione anti-Isis, senza una forte guida, è in realtà straordinariamente divisa, ostaggio di visioni strategiche antitetiche e di interessi contrastanti, come sono oggi quelli della Turchia e dell’Egitto, dell’Iran, dell’Arabia Saudita e degli altri Stati del Golfo.
E’ un “grande gioco” che si intreccia alle divisioni religiose (la frattura tra sunniti e sciiti ma anche quella interna al mondo sunnita), spesso estremizzate ad arte ed usate a fini puramente politici.
Di fronte a questo scontro, la strategia di contenimento del Daesh passa in secondo piano. E infatti sta fallendo, in Siria come in Iraq. Potrà dipendere dalla limitata efficacia dei raid aerei, dalle divisioni etniche e dalle tante decisioni sbagliate del recente passato (come la dissoluzione dell’esercito baathista dopo la caduta di Saddam), ma anche dal fatto che ci sono governi a cui la caduta di Damasco e l’indebolimento dell’Iran interessano molto di più del destino di Palmira, dei suoi abitanti e dei suoi monumenti. [Continua a leggere]
postato il 26 Maggio 2015
Nello spazio di approfondimento politico di Rai1, rispondo alle domande di Franco Di Mare
postato il 25 Aprile 2015
L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata sul Corriere della Sera
“La memoria della tragedia armena e delle responsabilità turco-ottomane non può paralizzarci nel passato. Ma serva anche da sprone per il dialogo tra Europa e Ankara”; sostiene il Presidente della Commissione Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, che guida la delegazione italiana a Yerevan.
Anche per l’Italia quello armeno 100 anni fa fu chiaramente un genocidio?
“Non abbiamo problemi a sostenerlo. Venne testimoniato con una risoluzione del parlamento italiano agli inizi degli anno Duemila. E oggi lo ripetiamo con forza in un mondo in cui le persecuzioni e i genocidi si moltiplicano. Penso al Boko Haram in Africa, ai cristiani perseguitati in Medio Oriente. Voglio essere chiaro: in Italia non c’è spazio per il negazionismo. Ma il nostro Paese per cultura e vocazione vuole il dialogo, incluso quello tra armeni e turchi, nella convinzione che la ricerca della verità storica non sia da impedimento e cancelli piuttosto i peccati di omissione”. [Continua a leggere]
postato il 17 Aprile 2015
L’intervista di Alessandro Farruggia a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “QN”
«Serve una doppia via per uscire dalla crisi che dalla Libia si riverbera sul Mediterraneo. Dialogo politico per giungere ad un governo di unità nazionale a Tripoli e interventi decisi contro i trafficanti di esseri umani, che vanno parificati al terrorismo». E’ netta la posizione di Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato.
Presidente Casini, come si può pacificare la Libia se tutti non collaborano al successo dei negoziati di Rabat?
«I negoziati sponsorizzati dall’Onu non hanno alternativa. E tutte le parti devono farsene una ragione. Abbiamo bisogno di un governo di unità nazionale in Libia per poter avere uno Stato con cui fare accordi per stroncare il terrorismo jihadista da un lato e il traffico di esseri umani dall’altro. Noi non crediamo affatto alla possibilità di una prevalenza delle forze di Tobruk o del governo islamista di Tripoli. L’idea che a volte gli egiziani esprimono che la Libia possa essere normalizzata da Tobruk è fuori dalla realtà. Senza un accordo con le forze islamiste di Tripoli e con le principali tribù la Libia non avrà pace».
Il premier di Tobruk, Al Thani, visto il nostro no ad armarlo, si è rivolto a Mosca.
«Le armi possono essere date ma solo dopo un accordo tra le fazioni in lotta e a quel punto la creazione di un esercito unitario può servire a combattere il jihadismo che si annida tra Derna e Sirte. Non si può prescindere da un governo di unità nazionale. E credo che questo sia chiaro anche a Mosca».
Con un governo si potrebbe pensare, su mandato Onu, all’invio di un contingente militare con truppe anche italiane? [Continua a leggere]
postato il 15 Aprile 2015
Il presidente della commissione Esteri del Senato: l’incoerenza di Bruxelles ha frustrato la Turchia
L’intervista di Anna Maria Greco a Pier Ferdinando Casini pubblicata su “Il Giornale”
Il Papa condanna il genocidio armeno e la Turchia lo accusa di discriminazione, mentre il governo italiano parla con voci discordanti.
«Credo – risponde Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato – che bisogna fare i conti con la storia degli ultimi 20 anni, prima di parlare di fatti di cent’ anni fa. Nessun Paese come l’Italia può vantare una posizione limpida verso la Turchia. Si sono alternati governi di destra e di sinistra, ci sono stati Prodi e Berlusconi a Palazzo Chigi, ma sempre ha tenuto le porte aperte alla Turchia per favorire le sue prospettive di adesione all’Europa. E questo per tre motivi: perché è un grande Paese della Nato, è un importante bastione contro il terrorismo e l’Isis, e un mercato dove i nostri investitori operano con successo. L’Europa, invece, non ha avuto la stessa coerenza. Francia e Germania hanno appoggiato a intermittenza le richieste d’ integrazione turche, provocando una frustrazione in tutta la classe dirigente di quel Paese. Ciò ha portato a un riflusso, verso la deriva islamica».
Vuol dire che la posizione dura della Turchia nella vicenda armena nasce anche da colpe europee?
«Ricordo il primo Erdogan, che bussava alle porte d’Europa. Solo quando le ha trovate chiuse ha pensato di giocarsi la partita della leadership nel mondo islamico, anche scommettendo sui Fratelli musulmani e sponsorizzando la svolta egiziana di Morsi, finita come sappiamo. Erdogan non ha grandi possibilità, visto che quel mondo è polarizzato, da un lato, su Egitto e Arabia Saudita e, dall’altro, sull’Iran, ma questa sua ambizione ha fatto allentare i rapporti con l’Europa. Oggi l’atteggiamento della Turchia nella lotta all’Isis è assai tiepido e questo non ci giova ». [Continua a leggere]
postato il 31 Marzo 2015
Amoruso e Farina nella delegazione, focus su Partenariato strategico ed Expo
La delegazione italiana guidata da Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, e composta dal Sen. Francesco Amoruso (FI) e dall’On. Gianni Farina (PD), ha incontrato ad Hanoi il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri della Repubblica Socialista del Vietnam, Pham Binh Minh.
Al centro dei colloqui il negoziato in corso per la definizione del nuovo Piano d’Azione 2015-2016 del Partenariato Strategico tra Italia e Vietnam e l’Accordo di partenariato e cooperazione (PCA) in tema di lotta al terrorismo, sviluppo sostenibile e diritti umani, già approvato al Senato e in via di ratifica definitiva alla Camera dei Deputati. Oltre a un focus sul rafforzamento delle relazioni economiche tra i due Paesi, in apertura d’incontro un approfondimento su sviluppo sostenibile, tema al centro della 132° Assemblea dell’Unione Interparlamentare (UIP), e sulla prossima presenza vietnamita all’Expo di Milano.
Precedentemente la delegazione si era recata presso il Dipartimento di Studi Cinesi dell’Accademia Vietnamita di Scienze Sociali per un approfondimento con il Direttore Do Triem Sam sulla situazione nel Mare Cinese Meridionale.
postato il 30 Marzo 2015
Colloqui anche su liberta’ religiosa e necessita’ dialogo tra Assad e forze opposizione

Incontro bilaterale questa mattina ad Hanoi, a margine della 132ª Assemblea dell’Unione Interparlamentare (UIP), tra la delegazione italiana composta da Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato; Francesco Amoruso, presidente onorario dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (PAM) e l’on. Gianni Farina e quella siriana, guidata dal Presidente del Parlamento, Mohamed Jihad Lahham.
Al centro del colloquio la sfida dell’Isis e del terrorismo; la difesa della liberta’ religiosa, con particolare riferimento alle minoranze cristiane dell’area mediorientale, e la necessita’, sottolineata da parte italiana, che il Presidente Assad realizzi un serio dialogo con le forze di opposizione attualmente impegnate nella lotta contro il regime.
postato il 29 Marzo 2015

Questa mattina Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, e il Sen. Francesco Amoruso (FI) hanno incontrato l’Arcivescovo di Hanoi, Card. Pierre Nguyen Van Nhon. Al centro dell’incontro, avvenuto presso l’Arcivescovado della capitale vietnamita, il tema della libertà religiosa, con riferimento a quella educativa e sanitaria.
Il Vietnam è la nazione dove vive la seconda comunità cattolica più numerosa del Sud Est asiatico, dopo le Filippine, e rappresenta il 10% della popolazione del Paese.
postato il 26 Marzo 2015
A Ho Chi Min City incontra Presidente della Municipalità e imprenditori
Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, ha guidato una delegazione all’incontro con il Presidente della Municipalità di Ho Chi Minh City, Le Hoang Quan. Successivamente, presso il Consolato d’Italia, ha partecipato a un confronto con i rappresentanti del mondo produttivo, commerciale e manifatturiero per fare il punto sullo stato della presenza imprenditoriale nazionale in Vietnam e sugli strumenti a supporto della promozione del Made in Italy.
Da sabato 28 marzo, Pier Ferdinando Casini sarà a capo di una delegazione, composta fra gli altri dall’on. Gianni Farina e dal sen. Francesco M. Amoruso, che rappresenterá l’Italia alla 132esima Assemblea dell’Unione Interparlamentare che si svolgerà fino all’1 aprile ad Hanoi.
postato il 25 Marzo 2015

Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, è intervenuto all’Università di Tecnologia ed Ingegneria di Ho Chi Min City (HCMUTE) in occasione della firma del protocollo d’intesa “DAN S.T.A.R.” tra il Centro di ricerca e il Gruppo Danieli. Il memorandum nel settore della collaborazione industriale e accademica è stato siglato alla presenza del Console generale d’Italia, Carlotta Colli, del Direttore dell’Ice, Bruna Santarelli, e del Presidente della Camera di Commercio, Michele D’Ercole, e si inserisce nell’ambito della partnership strategica tra Italia e Vietnam.