postato il 31 Luglio 2014
Ma serve missione Onu
Nonostante i rischi, il nostro ambasciatore in Libia Giuseppe Buccino e tutto il personale sono presenti e continuano a svolgere un ottimo lavoro. L’ambasciata d’Italia a Tripoli resta aperta, mentre tutti gli altri Paesi scappano: all’apprezzamento del ministro Mogherini, vogliamo associare quello della Commissione Affari esteri del Senato. È il segno che in quel Paese noi ci siamo e ci vogliamo rimanere. Ma è chiaro che l’Onu deve prendere immediatamente l’iniziativa di una missione internazionale.
Pier Ferdinando
postato il 25 Luglio 2014
L’intervista di Alessandro Farruggia a Pier Ferdinando Casini pubblicata su QN
«E adesso riportiamo a casa i marò». Il presidente della commissione Esteri del Senato Pierferdinando Casini nei giorni scorsi ha visto il segretario generale dell’Onu, con il quale ha parlato della questione dei nostri fanti di Marina prigionieri in India. «Il silenzio del governo, e lo dico perche parlo spesso con Renzi e con la Mogherini — dice — è un silenzio operoso, non una dimenticanza o una trascuratezza. Come gli stessi marò hanno sollecitato il 2 giugno nel collegamento con le commissioni congiunte, vogliamo tenere ben distinte le due questioni: l’arbitrato internazionale al quale l’Italia ha deciso di adire e gli spazi di possibile mediazione politico diplomatica che si devono tenere aperti».
Con che margini?
«Il fatto che in India ci sia stato un cambio di governo non è un fatto negativo. Perché è vero che il premier Narendra Modi può essere più lontano da noi, ma la sua storia personale è molto diversa da quella di una italiana che è poi diventata una preminente figura politica in India. E quindi certi pregiudizi dell’opinione pubblica che impedivano la piena libertà di manovra di Sonia Ghandi oggi non esistono più. Per cui, sono in corso contatti che è bene che restino riservati». [Continua a leggere]
postato il 19 Luglio 2014
E il tema del Mediterraneo deve essere centrale, Mare Nostrum risposta d’emergenza

Ho ricordato al segretario generale dell’Onu il precedente pericoloso che si e’ creato con il trattenimento dei nostri due maro’ in India, i quali erano imbarcati sulla base di una missione internazionale e che dopo due anni non hanno ancora un capo di imputazione preciso.
E’ un precedente pericoloso non solo perche’ dopo due anni non hanno un’imputazione, ma anche perche’ rischia di mettere a repentaglio un principio fondamentale che e’ quello di una copertura funzionale per i militari impegnati nelle missioni di pace. Ban Ki-moon ne e’ perfettamente consapevole, ritiene fondamentale arrivare al piu’ presto ad una soluzione non piu’ prorogabile di questa vicenda, ed e’ convinto che ci siano condizioni nuove: il fatto che ci sia un nuovo governo in India crea le condizioni per avere una fiducia inedita.
Ho espresso al segretario generale dell’Onu anche la convinzione che il tema del Mediterraneo e’ la centralita’ su cui ci dovremo confrontare nei prossimi anni a causa della situazione in Siria, in Libano, in Medio Oriente con la Palestina e per l’esito delle primavere arabe abbastanza infausto, che ha portato all’esplosione statuale della Libia. Stiamo facendo un’opera straordinaria, ma si tratta di una risposta di emergenza, non puo’ diventare la normalita’.
Nel corso dell’incontro Ban Ki-moon ha fatto un lungo elogio del lavoro italiano su Mare Nostrum, e ha detto che e’ fondamentale il supporto che gli potremo dare in futuro quando faremo passi dei piu’ concreti sulla Libia.
postato il 4 Luglio 2014
La Germania non può fare solo i propri interessi
Per anni abbiamo fatto i compiti a casa, imponendo sacrifici agli italiani. E’ arrivato il momento di dire basta alla politica economica e monetaria della Germania che in tutta Europa fa solo i suoi interessi. Noi non solo non approviamo questa linea politica, così come è stata annunciata da Manfred Weber al Parlamento Europeo, ma si corre il rischio di aprire un serio problema all’interno del Ppe che apprezza la Merkel che è il maggior leader del Ppe, ma non può fare, da sola, la politica del Ppe.
Pier Ferdinando
postato il 5 Giugno 2014
Internazionalizzare il caso. Ma anche far ripartire il dialogo fra i due governi
L’intervista di Daniele Passeri a Pier Ferdinando Casini pubblicata su QN
«Comprensione totale, per l’esasperazione dei nostri ragazzi che conosco da vicino per averli visitati». Il presidente della commissione Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini racconta così la prima, impulsiva, reazione al grido di soccorso lanciato da Salvatore Girone in videoconferenza dall’India il 2 giugno, con le Commissioni Difesa ed Esteri delle Camere. «Abbiamo ubbidito ad un ordine, abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta, e oggi siamo ancora qui», sono state le parole giunte da Nuova Delhi con dignità e durezza, all’orecchio di ministri e deputati.
Il fuciliere di Marina è detenuto ormai da 809 giorni assieme al collega Massimiliano Latorre, vittime di un affare internazionale che non riesce a sbloccarsi. Tre governi dopo in Italia, due in India, e i marò sono sempre lì, rinchiusi in un compound militare a migliaia di chilometri da casa con l’accusa di aver ucciso due pescatori.
Casini, il governo Renzi punta forte sulla internazionalizzazione del caso con un arbitrato. La strada giusta?
«Dobbiamo lavorare su un doppio binario. Da un lato internazionalizzare il caso è opportuno, considerato il tempo intollerabile che è passato con Latorre e Girone ancora lì, e per la profonda sfiducia sul sistema giudiziario indiano. Dall’altro, bisogna ripartire col dialogo politico tra due nuovi esecutivi: speriamo nell’avvento del neo presidente Modi».
Quando andrete in India? Da quelle parti hanno sbattuto in faccia la porta anche agli americani.
«Non faremo i turisti, certamente. Andremo in India quando sarà utile, cioè quando si saranno formate le commissioni parlamentari e quando avremo appuntamenti con il parlamento indiano. L’ultima volta non è andata bene, ci vuole grande tenacia e pazienza».
Presidente, è stato un errore farli ritornare in detenzione dopo averli avuti qui in Italia a Natale del 2012?
«Di errori ne sono stati fatti tanti, il primo fu quello di attraccare in India la nave dei due marò, dalle acque internazionali. Questi ragazzi sono finiti in un ingranaggio più grande di loro e di tutti noi».
postato il 14 Maggio 2014
Triplicano gli arrivi dei migranti e il budget di Frontex non viene adeguato: è un insulto all’Italia e alle migliaia di vittime del Mediterraneo. Se l’Europa continua così non meravigliamoci se proliferano i populismi anti-europei.
Pier Ferdinando
postato il 24 Aprile 2014
Mi sembra che la strada intrapresa dal governo sia quella giusta. La scelta di chiedere la risoluzione internazionale della controversia tra Italia e India è stata sollecitata dal Parlamento che ha espresso più volte la completa sfiducia del sistema giudiziario indiano che, dopo due anni, non è ancora riuscito a fornire nemmeno un capo d’imputazione per i nostri militari. Perciò, credo che questo cambio di strategia, sia un atto dovuto e giusto. Le elezioni politiche in programma in maggio in India sono state e sono tuttora condizionanti. Sono certo che, dal giorno dopo le elezioni, si avrà maggiore realismo da parte di tutti.
Pier Ferdinando
postato il 16 Aprile 2014
L’Italia, anche in virtù dei forti legami storici, è uno dei partner principali della Somalia. Il consolidamento del Paese, che abbiamo cercato di sostenere anche negli anni più difficili della guerra civile, è necessario non solo per consentire la ricostruzione civile ed economica, ma anche per favorire la stabilizzazione del Corno d’Africa, da cui hanno origine fenomeni come terrorismo, pirateria e traffico di essere umani.
Pier Ferdinando
postato il 4 Aprile 2014
Oggi al Senato l’incontro tra le delegazioni parlamentari di Italia e Russia
Un potenziale campo di scontro può diventare di collaborazione. L’incontro con i senatori russi è stato importante: bisogna guardare avanti e tenere in piedi il dialogo tra la Russia e la comunità occidentale.
L’Ucraina deve diventare terreno d’incontro tra Russia ed Europa perché non vogliamo tornare al passato, all’epoca della guerra fredda. Così come la collaborazione tra Nato e Russia, varata da Berlusconi a Pratica di mare, non può interrompersi definitivamente.La diplomazia parlamentare ha il vantaggio di interloquire con maggiore libertà rispetto a quanto possano fare i governi. È stato uno scambio molto positivo che dobbiamo continuare.
Pier Ferdinando
postato il 4 Marzo 2014
La linea del governo è ineccepibile. In Ucraina ci sono interessi vitali della Russia, interessi energetici nostri, ci sarà bisogno di un grande supporto finanziario a un Paese disastrato. La via della collaborazione tra Russia, Ue e Usa non ha alternative, tantomeno le armi.
Pier Ferdinando