Se i modelli sono questi…
postato il 12 Agosto 2010“Riceviamo e pubblichiamo” di Chiara Cudini.
Di fronte al crescente numero di scandali che coinvolgono la politica nasce spontanea una riflessione. Se si guarda l’intero sistema in cui la politica si inserisce, la società, si nota che la questione moralità colpisce molto altro, allo sport, al mondo dello spettacolo… praticamente tutte le organizzazioni sociali e le istituzioni in vista ad un certo punto danno motivo di parlare di sé.
Prendiamo quindi il recente “caso Belen”, coinvolta nell’inchiesta che ha fatto chiudere due famose discoteche di Milano, l’Hollywood e The Club, per spaccio di droga. La testimonianza di Belen Rodriguez (“Ho fatto uso di cocaina insieme a Francesca Lodo, a casa sua, solo due volte nei primi giorni di gennaio 2007”), insieme a quella di altre due donne, era stata raccolta nell’ambito dell’inchiesta “Vallettopoli” del 2007 e ha suscitato ora lo scandalo. A febbraio un parlamentare è risultato positivo al test antidroga a cui si sono sottoposti volontariamente 232 parlamentari. Nello stesso mese il famoso personaggio dello spettacolo Morgan dichiara: “Io non uso la cocaina per lo sballo, a me lo sballo non interessa. Lo uso come antidepressivo. Gli psichiatri mi hanno sempre prescritto medicine potenti, che mi facevano star male. Avercene invece di antidepressivi come la cocaina. Fa bene. E Freud la prescriveva. Io la fumo in basi perché non ho voglia di tirare su l’intonaco dalle narici. Me ne faccio di meno, ma almeno è pura”.
Questi sono esempi recenti del comportamento di alcune persone in vista, alle quali si richiede una certa attenzione nel condurre la loro vita, visto che vengono facilmente prese come esempi e modelli di riferimento specie dalle generazioni più giovani. Ma la lista di questi fatti potrebbe andare ben oltre.
Ora, bisogna riconoscere che l’“alta società” è fatta di uomini comuni, che non sono estranei a dubbi, a errori, a indecisioni, e che se agiscono in modo sbagliato spesso è perché loro ritenevano fosse quello giusto o più appropriato. Mi spiego. Ognuno nella vita di tutti i giorni ha davanti delle scelte, che vengono prese in base a ciò che uno ritiene il “bene” per se stesso e che alle volte può non essere il bene comune (es: per poter godere di una vita serena e senza problemi finanziari, scelgo di arricchirmi in tutti i modi, anche illegali). Altre volte capita che una persona agisca in un determinato modo pensando di fare del bene per una certa persona, in realtà finisce però per danneggiarla (es: la madre, iperprotettiva verso il figlio, non gli lascia i suoi spazi, le sue responsabilità e le sue libertà). Detto con le parole di Hegel, noto filosofo tedesco (1770-1831): “La coscienza che propone la legge del suo cuore avverte dunque la resistenza da parte di altri, perché essa contraddice alle leggi altrettanto singole del cuore loro” (Fenomenologia, vol.1).
Ammesso quindi che persone comuni, come noi, possono sbagliare, non si può comunque non stupirsi di fronte agli scandali che di giorno in giorno vengono sollevati: corruzione, droga, pedofilia, risse in parlamento e via dicendo. Infatti, resta il fatto che certi errori non danneggiano solo la reputazione di una persona, ma sono sbagli che si riflettono sulla massa. Come possiamo infatti noi “spettatori” reagire di fronte a tutto ciò? Molti saranno portati a pensare “se possono farlo loro, lo posso fare anche io”, prendendo a modello queste persone; altri perderanno ogni fiducia; altri ancora impareranno l’indifferenza per non procurarsi più tanti dispiaceri e delusioni, rifiutandosi quindi di andare a votare, di accendere la tv, di andare in Chiesa… di credere in qualcosa. Personalmente, penso che ogni mestiere, ogni ruolo abbia una sua importanza e comporti le sue responsabilità. Ad un medico viene richiesta la cura fisica, ma dovrebbe impegnarsi nel curare anche l’anima delle persone sofferenti.
Ad una maestra viene richiesta una buona preparazione, ma sarebbe bene che sapesse rapportarsi in modo costruttivo con i bambini. Ad un politico vengono richieste delle capacità nel gestire lo Stato, ma si sa che prima di tutto dovrebbe occuparsi delle persone. Ad una showgirl e alle persone molto seguite in tv viene richiesto un buon spettacolo, ma dovrebbero stare attente anche al messaggio che trasmettono. In generale, ognuno, indipendentemente dal ruolo che riveste all’interno della società, nella sua vita dovrebbe mantenere una visione generale, tenendo presente di non essere solo ma di vivere circondato da persone con le quali deve convivere, crescere, rapportarsi. Dalle quali riceve qualcosa e alle quali magari offre qualcosa (non mi riferisco all’aspetto materiale).
Ritornando ad Hegel, la soluzione all’antitesi che nasce dalla contrapposizione fra i vari progetti di ogni individuo di realizzare il proprio ideale di vero e di bene, sembra essere proprio quella di uscire dalla propria individualità, giungendo alla consapevolezza di far parte di un’universalità e conferendo quindi alla legge il compito di indicare il vero e il bene universali, riconoscendo a ciascuno tanta libertà quanta questi è disposto a riconoscerne agli altri. Egli era quindi convinto che per una rigenerazione politica, fosse necessaria prima una rigenerazione morale dell’uomo. Ecco allora, che ognuno ridimensionerebbe alcune delle proprie convinzioni, prestando attenzione agli altri e scegliendo che tipo di persona essere. Quest’ultima, a questo punto, può anche diventare modello per qualcun altro.