In Italia c’è una situazione molto preoccupante e tanti ragazzi che oggi lasciano il nostro Paese non ci torneranno più. Stiamo vivendo una situazione epocale drammatica: dalla situazione demografica al debito pubblico ci sono dati esplosivi, per non parlare dell’arretratezza del processo di modernizzazione. C’è una situazione di disagio sempre maggiore che tutti i genitori sentono nei confronti dei propri figli. L’avverto io stesso per le mie figlie. [Continua a leggere]
Mai tramontato nei discorsi tra i giovani, dopo le dichiarazioni del ministro Tremonti torna di attualità anche nella cronaca politica il dibattito sul posto fisso. Facciamo un passo indietro al giugno del 2003, quando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commentava il maxidecreto di attuazione della cosiddetta “legge Biagi” (30/2003) dicendo: “Con questa riforma il mercato del lavoro in Italia è tra i più flessibili d’Europa”. [Continua a leggere]
Scuola e innovazione. Wired lancia l’iSchool Manifesto, un invito a ripensare la scuola, a investire nella tecnologia, a credere nell’istruzione, nel futuro.
A volte le parole non bastano, servono fatti: dimostrare concretamente di crederci, alla scuola. Quando abbiamo redatto l’iSchool Manifesto, mi è tornato in mente quella campagna di un mattino di dieci anni fa e il sogno di una scuola diversa. E mi sono chiesto: ma quanto costerebbe davvero dare un laptop a tutti gli studenti delle elementari?
Circa 400 milioni, credo. E quanti sono 400 milioni? Dipende.
[…] Sono quello che volete, a patto di volerlo davvero.
Sono soprattutto la speranza, concreta, di avere domani degli italiani migliori,un paese migliore.
Alcol e giovani. Un binomio che negli ultimi anni si è rafforzato, tanto da diventare un fenomeno preoccupante. Si inizia a bere molto presto e, nel nostro Paese come nel resto d’Europa, alzare il gomito oltre il limite non è più un comportamento occasionale, ma volontario e d’abitudine. A dare l’input ai giovanissimi sarebbe la curiosità di sperimentare su se stessi gli effetti dell’alcol. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Iss, il consumo medio per i ragazzi è di 4 bicchieri e mezzo in una serata di “movida”. Bevono anche di più le ragazze, che arrivano a 6 bicchieri. [Continua a leggere]
E’ tradizione del nostro partito dire di no a droghe, stupefacenti e abuso di alcol. Il fenomeno dell’abuso di sostanze alcoliche da parte dei minori è in forte crescita. Occorre sensibilizzare maggiormente le famiglie su questo problema, diventato una piaga sociale, ed intensificare le campagne di sensibilizzazione da parte delle istituzioni. [Continua a leggere]
Sono un ragazzo siciliano che vive e ha vissuto sulla sua sua pelle cosaa vuol dire fuggire da una terra lavorativamente parlando troppo arida.
Ho scritto che vivo perchè ho un fratello di 28 anni (giovanissimo) che specializzatosi in ingegneria elettonica con 110 e lode e pubblicazione è stato costretto a “emigrare” a Roma. [Continua a leggere]
Il provvedimento della Moratti che vieta il consumo di alcol ai minori di 16 anni è di grande buon senso. Noi lo condividiamo ma perché non rimanga lettera morta e soprattutto per evitare che i minorenni si spostino alla ricerca degli alcolici tra comuni limitrofi, è necessaria una legge dello Stato che renda omogenea la decisione sul territorio nazionale. Se il presidente Berlusconi condivide, come ha detto, questa scelta penso non ci saranno difficoltà a realizzare già prima dell’estate un provvedimento legislativo in tal senso. Il Parlamento quando vuole sa correre. In questo caso ci sono di mezzo le vite dei nostri figli e non si può indugiare.
Dal Sud si continua a fuggire in cerca di un lavoro, e ad andare via sono soprattutto i giovani “cervelli”. Fotografa un’Italia spaccata in due il rapporto Svimez: in poco più di dieci anni, tra il 1997 e il 2008, hanno abbandonato il Mezzogiorno 700 mila persone.
A lasciare casa sono soprattutto i laureati, in cerca di un futuro al centro e al nord Italia, quando non scelgono di trasferirsi all’estero. Se nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti, tre anni più tardi la percentuale è balzata a quasi il 38%. [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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