«Un nuovo partito di centro vale più del 10%. Renzi? È in grado di parlare ai moderati»
postato il 4 Giugno 2019C’è uno spazio enorme, non lasciamo l’Italia in mano a irresponsabili estremisti anti-UE. A Calenda dico: non ha senso chiedere l’autorizzazione a Zingaretti. Dentro FI c’è chi non vuole morire salviniano.
L’intervista di Fabrizio Nicotra pubblicata sul Messaggero
«Se vogliamo evitare che gli irresponsabili al governo portino l’Italia verso la rovina e che l’ondata di demagogia e pressappochismo travolga tutto, noi dobbiamo coprire lo spazio immenso che si è creato al centro». Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera e oggi senatore del gruppo delle Autonomie, è uno che di centro se ne intende e secondo lui è arrivata (o ritornata) l’ora che i «moderati si mettano al lavoro per occupare questo spazio. Che nel Paese vale più del 10%». E gli interlocutori possono essere tanti: da Matteo Renzi a Carlo Calenda fino a chi, dentro Forza Italia, non vuole morire salviniano.
Presidente davvero ritiene che in una fase di tripolarismo Lega, Pd, M5S ci sia la possibilità di un nuovo soggetto di centro?
«C’è uno spazio immenso, che è un delitto non coprire se non vogliamo che l’Italia resti vittima degli estremismi, dell’antieuropeismo e dei populismi. Per arrestare l’ondata di demagogia e di pressappochismo, dobbiamo capire che al centro ci sono praterie che vanno colmate. Gli italiani non possono essere lasciati nelle mani di irresponsabili che, senza alcuna cognizione di economia e di finanza, ci stanno portando a una guerra con l’Europa che per i nostri interessi sarà letale».
Quali segnali le danno questa convinzione?
«Io giro l’Italia e c’è tanta gente che chiede ai moderati di rimettersi in marcia. FI ondeggia ormai tra il vassallaggio a Salvini e la voglia di rinascere facendo qualcosa di più decoroso. Nel Pd Zingaretti sta facendo un lavoro serio, che non sottovaluto. Ma ci sono tanti elettori che il Pd non lo votano: alle Europee il Pd ha preso il 22% e, se pensiamo che Leu non ha presentato la lista, la somma è quella delle Politiche. Anche con qualche alleato, ma senza una massa critica diversa, i dem sono condannati alla testimonianza». [Continua a leggere]