«I giovani in piazza? È rischioso inseguirli, si fa il gioco della Lega»
postato il 21 Gennaio 2020Se lavora bene, l’esecutivo andrà avanti
L’intervista di Marco Imarisio pubblicata sul Corriere della Sera
«Bene le Sardine, sono davvero le benvenute, una ventata d’aria purissima nella politica italiana». Quando Pier Ferdinando Casini attacca così una chiacchierata, c’è sempre in arrivo un “ma” grande come una casa. Tanto vale esaurire la premessa e cominciare da qui.
Abbiamo qualche problema con le Sardine?
«Fatemi dire che ho letto tutte le loro interviste non potrei citare una cosa stupida che hanno detto, una sola».
E quando arriva questo “ma”?
«Eccolo. In Emilia-Romagna il voto riguarda la scelta fra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. Negli ultimi mesi chi sostiene il presidente uscente ha fatto di tutto per rimarcare che l’unica scelta da fare è questa, non altre».
Arriviamo al punto?
«Non abbiamo alcun interesse a far passare il messaggio che sia un voto Sardine contro Salvini. Così si fa solo il gioco di quest’ultimo».
Chi sta giocando, in particolare?
«Non accuso nessuno. Ma dico che di buone intenzioni è lastricata non solo la strada che porta all’inferno, ma anche quella verso la sconfitta elettorale di Bonaccini».
Quali buone intenzioni?
«La rappresentazione mediatica che sta passando è quella della sfida tra due piazze, quella delle Sardine e quella di Salvini. Accettando questo schema, si fa il gioco di chi fin dall’inizio della competizione si è sforzato di dimostrare che quella dell’Emilia-Romagna era una partita nazionale».
Lo sta diventando?
«Se il problema e l’oggetto delle attenzioni di tutti è solo Salvini, si rischia di cadere nella trappola di chi sostiene che Bonaccini non conta nulla, proprio come la Borgonzoni. A quattro giorni dalla fine della campagna elettorale. Non mi sembra un gran risultato».
Lei crede che quello delle Sardine sia un bacio della morte?
«Le Sardine fanno le Sardine, agiscono per i loro interessi e le loro battaglie. Tutto legittimo. Ma per gli altri, non è intelligente andare dietro alle novità dimenticandosi i fondamentali di queste elezioni». [Continua a leggere]