Torna al centro del dibattito politico il tema dell’immigrazione, dopo le tensioni e gli scontri che a Rosarno, in Calabria, hanno avuto per protagonisti centinaia di immigrati. Scontri nati da un atto di aggressione contro la comunità degli immigrati del posto, che a violenza hanno risposto con violenza, mettendo a soqquadro la città.
Da un lato la rabbia di chi, da anni, lavora in condizioni di sfruttamento, prestando le proprie braccia ai campi, spostandosi dove serve e vivendo nell’indigenza totale (anche i silos diventano delle case). Dall’altro la preoccupazione degli abitanti di Rosarno, dopo la rivolta nella quale la città è stata messa sottosopra nonostante, sottolineano, con gli immigrati i cittadini si siano sempre comportati bene, tralasciando l’aggressione compiuta da pochi sconsiderati. [Continua a leggere]
Di fronte a un nuovo straordinario fenomeno come quello dell’immigrazione nel nostro Paese sono necessarie nuove regole sulla cittadinanza. Bisogna potenziare il meccanismo che attribuisce la cittadinanza a coloro che nascono in questo Paese a prescindere dalla nazionalità dei genitori.
La questione demografica ed economica legata all’immigrazione
Agli inizi del ‘900, un secolo fa, gli abitanti dell’Europa occidentale rappresentavano il 17% della popolazione mondiale. Oggi sono il 7%. Nel 2050, scenderanno, anzi scenderemo, al 5%. Questo significa che se già oggi l’Europa conta pochissimo negli equilibri mondiali, nel futuro sarà destinata a contare sempre meno se non saprà modificare i propri tassi di natalità da una parte e accogliere ed integrare i migranti extracomunitari dall’altra.
La debolezza demografica del nostro Continente fa sì che il nostro benessere stesso dipenderà sempre di più dalla capacità di attrarre ed integrare lavoratori stranieri, e non, al contrario, di respingerli. [Continua a leggere]
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Compito della politica è di guidare il Paese, senza sollecitare le paure di fronte all’immigrazione. Dobbiamo incominciare a ragionare per unire, perché una certa politica, a fini elettorali, esaspera le paure degli italiani e instilla veleni.
Sono contento che la Lega abbia ritirato l’emendamento che prevedeva un tetto al periodo massimo di cassa integrazione per gli extracomunitari. Non possiamo insegnare ai nostri figli il valore, il rispetto degli altri e poi avere l’idea di proporre cose del genere. Se fossimo in un Paese serio, una proposta così razzista non avrebbe mai dovuto neanche avere la dignità degli atti parlamentari.
Immigrazione, integrazione, cittadinanza . Sono temi al centro del dibattito politico. Gli immigrati sono parte del tessuto sociale dell’Italia e costituiscono il 6% circa della popolazione, le imprese gestite da stranieri crescono di oltre il 10% annuo, un bimbo su 10 è figlio di immigrati.
Per fotografare l’Italia che cresce, e che è già una realtà multietnica, basta andare nelle scuole, dove gli alunni stranieri rappresentano il 6,4% del totale. Un dato che, qualche mese fa, ha spinto a parlare di “emergenza stranieri” nelle scuole italiane. L’allarme riguarda il rischio di una ghettizzazione, come denunciato dall’istituto Carlo Pisacane di Roma, dove su 180 alunni 165 sono stranieri. Nella scuola una mamma cinese è arrivata a ritirare l’iscrizione della figlia, perché voleva che imparasse bene l’italiano, che si integrasse nella società e non mandarla in una scuola frequentata prevaletemente da stranieri. [Continua a leggere]
Mercoledì pomeriggio è stata presentata alla Camera una proposta di legge sul diritto di cittadinanza: dimezzare i tempi, da 10 a 5 anni, per ottenere lo status di cittadino italiano, la possibilità di acquisire il diritto di cittadinanza anche per chi nasce in Italia da genitori stranieri regolari e, per i minori, l’obbligo di concludere un ciclo scolastico.
Un impegno che potrebbe aiutare a porre un argine agli stereotipi sulla presenza degli immigrati nel nostro Paese. Stereotipi che ormai dilagano anche tra i giovani. Lo dimostra la ricerca “L’altro/a tra noi” promossa dalla Fondazione Intercultura, che ha raccolto i pareri di 1.400 studenti delle scuole secondarie di otto province italiane, da Padova a Lecce.
I risultati? Ragazzi diffidenti, disinformati, ostili. Pensano che gli immigrati nel nostro Paese siano molti di più di quanti realmente sono. [Continua a leggere]
Quella sulla cittadinanza agli immigrati è una legge importante, che riguarda il futuro di tutti gli italiani. Integrazione e sicurezza devono andare di pari passo, amplificare le tensioni non serve. Un classe dirigente seria deve guidare il Paese e affrontare le sfide del futuro senza paura, lavorare con gli altri e non chiudersi in un fortilizio. Pier Ferdinando
Che un ministro del governo Berlusconi come Bossi parta per una campagna d’aggressione contro il Vaticano e contro la Chiesa è offensivo per tutti gli italiani, e anche e soprattutto per i tanti cattolici che hanno votato per il Pdl. Forse Bossi non conosce le straordinarie opere di volontariato che la Chiesa promuove nell’accoglienza ai profughi o forse, più semplicemente, non gli interessa nulla. Il suo unico scopo è eccitare gli animi della gente contro gli extracomunitari, magari dimenticando che grazie a loro si aprono tante fabbriche del nord-est e tante famiglie vengono assistite.
Siamo in presenza di fatti che non possono piu’ essere minimizzati e di un degrado politico istituzionale che nulla ha a che fare con il sacrosanto impegno contro la criminalità. Pier Ferdinando
Nessuna legge può chiuderci gli occhi davanti alla miseria e alla disperazione di chi sfida la morte per sfuggire agli orrori della guerra. Il governo chiarisca in Parlamento le modalità del ritrovamento dei cinque eritrei al largo di Lampedusa. In questo nostro Paese, eccitati dalla demagogia, stiamo perdendo il senso di umanità che ha sempre contraddistinto gli italiani. Si impone un esame di coscienza ed anche, se possibile, meno propaganda. Basti pensare alle promesse libiche, che sembrano svanite in poche settimane.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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