postato il 3 Ottobre 2011 | in "Elezioni, Riforme"

Con qualunque legge elettorale il Terzo Polo è decisivo

Con estremismi si vince ma non si governa

Una legge elettorale diversa è fondamentale ma con tutte le leggi elettorali che possiamo fare, il terzo polo è determinante. In qualsiasi scenario noi siamo decisivi. Senza gente con la testa sulle spalle, il governo non si tiene in piedi. Con gli estremismi si vince ma non si governa.

Pier Ferdinando

2 Commenti
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Stefano Tassinari
Stefano Tassinari
13 anni fa

Onorevole a sinistra ancor più che a destra sono bipolaristi. Veltroni e Parisi per dirne due, ma ce ne sono a frotte. Sarà durissima per il Terzo Polo attaccato da tutti compreso i media. Ma non ho perso la speranza perchè si sono mossi tardi e ormai comincia ad avere una certa consistenza. Mi dia retta: inizi a parlare di … tripolarismo.

Natan Uncas
13 anni fa

Da wikipedia

La legge n. 270 del 21 dicembre 2005 è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata ideata principalmente dal ministro Roberto Calderoli, ma poi definita dallo stesso in un’intervista «una porcata».[1] Proprio per questo tale legge venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori.[2] Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.

Voluta da Silvio Berlusconi, che il 4 ottobre 2005 “minaccia la crisi di governo nel caso in cui non venisse approvata la riforma elettorale proporzionale”,[3] la legge fu approvata a pochi mesi dalle elezioni politiche con i voti della maggioranza parlamentare della Casa delle Libertà (principalmente Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani, Lega Nord), senza il consenso dell’opposizione (principalmente Italia dei Valori, Democratici di Sinistra, Margherita, Rifondazione comunista), che l’ha duramente criticata e contrastata.[4] Ha modificato il precedente meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze.

Ma nell’ “Unione dei Democratici Cristiani” c’era anche lei Casini?
Sempre coerenti, almeno fino a quando non si cambi idea! ah ah ah



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