postato il 17 Maggio 2010 | in "In evidenza, Spunti di riflessione"

Crisi economica: cresce l’usura, emergenza al Sud

Crisi economica, cresce l'usuradi  Daniele Coloca
La crisi economica, con le famiglie e le PMI in difficoltà per l’aumento dei prezzi e la pressione fiscale, contribuisce ad alimentare l’usura. E al Sud il fenomeno è al livello di allarme.

In base all’Indice di rischio usura (Iru) l’Eurispes ha stilato la classifica delle città più esposte al fenomeno: la Calabria è in testa con tutte le province, prima fra tutte Vibo Valentia, vulnerabile al 100%, seguita da Catanzaro testata al 99,3 ; Reggio Calabria al 97,1; Crotone con il 95,0; chiude Cosenza, al sesto posto, con il 93,9.

D’altra parte, in un contesto socio-economico di difficoltà, come è quello attuale, i fenomeni di “sofferenza” delle famiglie italiane tendono ad aumentare: il 28,6% delle famiglie non ha un reddito mensile tale da consentire di arrivare alla fine del mese; il 42,9% può sostenere economicamente le proprie esigenze di consumo solo utilizzando i propri risparmi; il 23,3% e il 18,1% delle famiglie, rispettivamente, dichiarano difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo e del canone di affitto.

La particolarità di questa mappatura sta nel fatto che l’Indice non si fonda sulle denunce e sui reati assicurati alla giustizia , ma su queste variabili di contesto socio-economico che confermano la fragilità del territorio. Il ricorso al mercato illegale del credito, a prescindere dalle categorie che lo praticano è sempre generato da una situazione di bisogno o dalla necessità di risorse finanziarie, qualunque ne sia l’origine. Per Eurispes, fra tutte le vittime spiccano i commercianti, anche se il raggio d’azione del fenomeno interessa numerosi altri soggetti. L’indagine allarga il campo fino a coinvolgere famiglie bisognose, gli anziani, i piccoli commercianti e piccoli imprenditori, insomma le fasce più deboli della popolazione.

A lucrare è sempre la criminalità organizzata che attraverso la concessione di prestiti ad usura agli imprenditori riesce meglio ad infiltrarsi, riciclando proventi illeciti, nel sistema economico legale. Una pratica favorita dal “bisogno” e dalla inadeguatezza del sistema bancario che diventa una sorta di moltiplicatore della criminalità e dell’inquinamento della economia, perché favorisce, consolidando la presenza malavitosa, un sempre più accurato e diversificato controllo dell’economia e del territorio.

L’usura è un fenomeno complesso, che riguarda la società , le sue istituzioni, il sistema economico, è un fenomeno nascosto dall’omertà e dalla paura, ma comunque conosciuto. Ad un campione di persone è stato chiesto se fosse o meno a conoscenza di persone che si rivolgono ad usurai: nel 25,2% dei casi la risposta è stata affermativa. «Da notare – afferma l’Eurispes – come la percentuale di quanti sono a conoscenza di persone che hanno fatto ricorso a prestiti usurai sia più elevata, e addirittura sopra la media nazionale, nelle regioni del Mezzogiorno (30,7%) seguite da quelle del Centro-Italia (29,1%).

L’allarme è serio e preoccupante, bisogna intervenire energicamente, a sostegno di tutti quei cittadini che in questo momento si trovano in seria difficoltà, cittadini sotto ricatto, in preda alla paura ed al terrore. Non lasciamoli soli.

Ricordiamo ai cittadini: (Cliccate sul link) Le strutture a cui rivolgersi per ricevere sostegno ed aiuto; Elenco associazioni Antiraket e Antiusura;Elenco organizzazioni Antiraket e Antiusura.

3 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
gaspare
gaspare
14 anni fa

l’usura sembra un aiuto, ma alla fine strangola….
bisogna reagire e combatterla…e questo avviene anche tramite un corretto sistema bancario

Gianluca Enzo
Gianluca Enzo
14 anni fa

in un passaggio solo ti sbagli, l’usura non è un’emergenza del sud, o meglio, non è solo del sud

trackback
14 anni fa

[…] E se per il sud si parla di emergenza usura, anche il Nord non sta meglio, anzi molto più spesso si sentono di problemi legati alle famiglie e alle piccolissime imprese artigiane del Nord che sono vittime di truffe. Quale è una delle cause più comuni? La mancanza di regole per il settore della riscossione dei crediti. Il rischio connaturato alle imprese e agli artigiani è l’insolvenza del debitore, in questo caso quali sono le strade che possono essere perseguite? Se la situazione non si sblocca, parte l’azione legale e il pignoramento. Ovviamente tutto ciò si scontra con i ritardi della giustizia italiana e con una logica di base: banche e finanziarie non scatenano guerre legali per crediti di poche migliaia di euro, preferendo agire velocemente e in via stragiudiziale, incaricando del recupero società esterne specializzate (609 in Italia di cui 152 iscritte a Unirec), che attuano una politica di stressare i tempi, in quanto più il debito è fresco, più alte sono le probabilità di recupero.E qui arriviamo ad una debolezza sistemica che mi lascia molto perplesso. Le aziende di recupero credito, operano in un ambito scarsamente regolamentato, o per meglio dire, in un ambito dove le regole pur essendoci sono confuse, si prestano a molteplici interpretazioni e spesso vengono disattese grazie ai ritardi della giustizia italiana di cui sopra. In pratica, lo scopo di queste aziende è quello di recuperare i crediti vantati dai clienti, molto spesso piccole aziende e artigiani. […]



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram