postato il 20 Gennaio 2010 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

Diari di Anna Frank, perché è importante continuare a leggerli a scuola

Il diario di Anna Frank“Riceviamo e pubblichiamo”

L’Educazione e L’Olocausto. « La cava era là, con i suoi 186 gradini irregolari, sassosi, scivolosi. Gli attuali visitatori della cava di Mauthausen non possono rendersi conto, poiché in seguito i gradini sono stati rifatti – veri scalini cementati, piatti e regolari – mentre allora erano semplicemente tagliati col piccone nell’argilla e nella roccia, tenuti da tondelli di legno, ineguali in altezza e larghezza. » (Christian Bernadec)

Io ero là. Ero con Roberto Camerani, ex-deportato, nel campo di concentramento di Mauthausen-Ebensee, pochi mesi prima che morisse. Ricordo la sua voce ancora spezzata, i suoi occhi chinati a terra mentre commosso ci chiedeva di toccare e palpare la fredda superficie delle pietre del muro d’ingresso, rocce che sarebbero state testimoni davanti all’intera umanità, che avrebbero portato per sempre l’impronta delle migliaia di mani che su di esse vi si erano appoggiate prima che i deportati fossero spogliati e portati in una baracca. Io Ero là. A solcare a uno a uno i 186 gradini della Scala della Morte, scavata nella roccia di una collina, dove tu, deportato, dovevi reggere sulle spalle un blocco di granito della cava sotterranea e farla sette, otto, anche nove volte al giorno, spesso su di essi esalando il respiro o sporcandoli del tuo sangue. Eppure c’è ancora qualcuno che non crede a tutto questo, come lo storico David Irving, autorevole membro dell’Institute of Historical Review (Istituto per la Revisione della Storia), chi semplicemente non se ne cura, reputandolo un fatto del passato relativo alla storia ebraica, chi sostiene che” i diari di Anna Frank”, testimonianza diretta dell’Olocausto, sia un racconto hard. Sì, noi non capiamo il fenomeno della Shoah. Lo riteniamo un episodio di una storia millenaria di antisemitismo che facciamo risalire alla diaspora di Gerusalemme con Tito nel 70 d.C, lo stimiamo come una “temporanea deviazione della vita maestra della civilizzazione” (Zygmunt Bauman, Modernità e Olocausto). Sì, erano dei pazzi come Hitler, capo carismatico e instabile, figlio illegittimo frustrato, o malefici gerarchi come Eichmann e Goering a fare tutto questo, noi non c’entriamo niente.

No, l’Olocausto è molto di più! Ben illustra questo fenomeno il sociologo e storico Zygmunt Baumann: egli afferma che l’Olocausto è intrinsecamente connesso alla logica della modernità: non è una malattia sociale, ma è caratterizzato da una forte razionalizzazione e burocratizzazione, “esito dell’incontro fra lo sconvolgimento sociale causato dalla modernizzazione con il suo portato di angosciose insicurezze del primo dopoguerra e i poderosi strumenti di ingegneria sociale creati dalla modernità stessa.” E’ un bivio: è l’apice di un sistema in cui la ragione non aiuta a migliorare le condizioni di vita, ma le altera, e distrugge se stessa. E’ un sistema che nasce in un paese distrutto, affranto, impoverito come una Germania costretta a pagare 269 milioni di marchi oro alla Triplice Intesa e che si era vista umiliata moralmente, economicamente, politicamente dal trattato di Parigi-Versailles del 1919.

La superiorità della razza. In questo clima come si credeva di potersi rialzare? Grazie alla superiorità della propria razza, i puri ariani, i volgenosse, non gli ebrei, stranieri, che detenevano tutto il potere delle banche e le maggiori ricchezze del paese, nel programma nazionalsocialista di Hitler e Drexler ideato nel 1920. Ebrei che divennero prima dei diversi, poi dei nemici, infine da eliminare. Prima con l’episodio della Notte dei Cristalli, tra il 9 e il 10 novembre 1938, messe a fuoco 267 sinagoghe e distrutti 750 negozi, e poi con la soluzione finale, con un piano impostato con lucidità, razionalità, prontezza, un odio incanalato conflagrato in un mostro allo scopo di eliminare ogni traccia di un popolo dalla faccia della terra . Ci sembrano fatti lontanissimi, eppure appartengono solo a sessant’anni fa. L’olocausto si basa su questo concetto: avviene quando non riconosciamo nell’altro un volto, un volto con cui confrontarci, quando ci leghiamo alla nostra individualità autocentrica e non ci poniamo a confronto con l’alterità e il prossimo. Il volto mi coinvolge, mi mette in discussione. Non illudiamoci che questo sia passato e che non ci riguardi . Lo stesso meccanismo è avvenuto nell’attentato al pontefice e al presidente del consiglio e si è manifestato nella cittadina calabrese di Rosarno, dove “lo stato è morto”.

L’interrogazione di Grimoldi contro il diario di Anna Frank. La lezione dell’Olocausto va appresa nella sua radicalità- ricorda Bauman- soprattutto in un mondo odierno ancora travagliato da problemi di convivenze fra culture ed etnie. Questo sarebbe un messaggio da dare a tutti noi giovani. Ebbene, in questi giorni l’onorevole Paolo Grimoldi, esponente della Lega Nord membro della commissione Istruzione e Cultura della Camera dei deputati, ha presentato un’interrogazione parlamentare contro “il diario di Anna Frank, un libro hard”. Nella scuola elementare “Lina Mandelli” di Usmate Velate (Mb) è stata letta integralmente in quarta elementare il diario di Anna, la cui curatrice, la donna olandese che ne permise la pubblicazione, Miep Gies , è da poco deceduta alla veneranda età di 100 anni il 12 gennaio. E’ stata messa in discussione una pagina in cui la ragazza dodicenne si fermava sorpresa da pre-adolescente in piena pubertà a osservare i cambiamenti della propria sfera intima. Da qui la protesta dei genitori contro la lettura che avrebbe causato turbativa negli alunni e la richiesta all’on.Grimoldi di presentare un’interrogazione parlamentare. Cari genitori, vorrei scrivervi. Sapete cosa fanno i vostri figli? Cosa dicono? Come vivono? No, non lo sapete. Nella maggior parte dei casi non lo sapete. Io lo so perché svolgo volontariato in mezzo ai ragazzi di elementari e medie, li aiuto a svolgere i compiti, sto insieme con loro, ci parlo, mentre voi invece delegate l’educazione alla scuola e basta, anzi, davanti alla televisione o al computer da cui vi aspettate prodigi educativi.

I diari di Anna Frank sono forse più hard del Grande Fratello? Sono più trash di Uomini e Donne? E’ vero, esiste un forte problema educativo, ma un problema educativo che deve essere risolto mettendo in gioco la società, valorizzando il Vero e l’Umano: Educare più che consegnare ai ragazzi un pacco di nozioni significa “aiutarli ad entrare nella propria umanità”. Tutto sta alla base del problema educativo, come sottolineato dal matematico e pedagogo Laurent Lafforgue, vincitore della Field Metal per la matematica, e da Don Giussani nel bellissimo testo “Il rischio educativo”. Mettiamoci in gioco noi, la nostra educazione, i nostri valori e lasciamo che i ragazzi leggano Anna Frank nelle scuole! Anna Frank si focalizza sul vero e sull’umano! Sul vero perché è testimonianza autentica di un fatto terribile della storia, sull’umano perché narra la vicenda di una ragazza e della sua famiglia vittima proprio della storia! Forse quella determinata pagina non è adatta a bambini di 9 anni, va bene, non leggiamola in quel determinato contesto, ma non per questo escludiamo la lettura di una testimonianza diretta dell’Olocausto dalle scuole italiane! Non per questo giudichiamo una delle opere più intense e note del dramma dei lager come un’opera tra il trash e l’hard!

No al revisionismo. Caro On. Grimoldi, vorrei scriverle: ho letto poi altre sue dichiarazioni in cui affermava di averlo fatto solo per le ripetute richieste dei genitori, ben tre volte, e di aver avuto l’intenzione solo di porre un dibattito su alcune pagine giudicate eccessive per dei bambini, posso accettare che lei lo abbia fatto in buona fede e certo sarà così, ma questo atteggiamento può avere ripercussioni sbagliate e non volute. Ho cercato nel web tra vari siti e forum, ho trovato esaltati che lodavano il suo commento e scrivevano, cito testualmente: “evviva! Finalmente quel falso storico, quella enorme balla sarà tolta dalle scuole! Sconfina anche nel trash!” “ finalmente decidono a far fuori quel testo costruito a tavolino come le camere a gas”. Stiamo attenti a non alimentare un fenomeno, un fenomeno che prende il nome di Revisionismo e che cade nel Revanscismo. Prestiamo attenzione al Vero e all’Umano, tocchiamo come quella volta io e Camerani a Mauthausen le pietre grigie portatrici di memoria: non è vero che la storia che si ripete, in realtà tutti i momenti convivono insieme e formano il nostro dna: a noi il compito di adattarci alle situazioni della contemporaneità e non ripetere certi orrori. Dobbiamo conoscere le verità dell’Olocausto, delle Foibe, dei massacri della Ceka, la polizia segreta di Lenin, durante la rivoluzione russa, anche se vorremmo non fossero mai esistiti. Sono esistiti, è nostro compito ricordarlo, è lecito non far leggere a dei bambini una pagina dai contenuti intimi, non lo è privarli della lettura di una testimonianza storica fondamentale. Per educare occorre proporre adeguatamente il passato, La prego, le chiedo di portare in commissione cultura questi temi: ho apprezzato alcune novità della riforma Gelmini come l’introduzione del voto in condotta, il voto in decimali o la valorizzazione della lode e dell’eccellenza, le chiedo di focalizzare l’attenzione sul liceo classico, ancora bloccato alla riforma Gentile del 1923, di lottare per un sistema più meritocratico, contro le raccomandazioni universitarie, di stare vicino ai giovani ricercatori costretti a fuggire all’estero. Parli iniziative come quella “Diamo Talento al Merito” promossa dalla Regione Lombardia che ha invitato al forum di Assago per una bellissima mattinata tutti gli studenti meritevoli della scuola secondaria il giorno 18 gennaio. Parli di questo, noi le saremo grati, non bolli Anna Frank come testo dai contenuti hard, la prego. Per il bene della storia, dei nostri ragazzi. Perché dimenticare la storia è come svegliarsi una mattina e trovarsi con una tabula rasa, è ripartire ogni giorno daccapo, senza sapere chi sei, cosa hai fatto ieri, senza poter programmare il tuo programma per domani. Questo chiedono i giovani alle istituzioni, questi chiedono le generazioni di domani alla storia. Rispetto per il Vero e per l’Umano e non dimenticare…

“Educare è aiutare a entrare nella propria umanità” (Laurent Lafforgue)

NB: questo articolo non vuole essere contro niente e nessuno, non vuole accusare o criticare, non vuole avere contenuti politici o ipocrite e facili accuse, vuole solo affermare: affermare la verità della Storia, di quella storia che è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, nunzia dell’antichità. Quella storia che nella lezione cicerone è maestra di vita. Lo storico deve servire solo la Verità, come afferma Pierre Bayle, scrittore del “dizionario storico critico” precursore del giornalismo e dello storicismo. Non solo lo storico. Tutti insieme possiamo farlo. W la Storia!

Jakob Panzeri

6 Commenti
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Gianluca Enzo
Gianluca Enzo
15 anni fa

Presi come siamo dall’agone politico, questo articolo é stato per me qualcosa come una rivelazione.
Ho rivisto tante tristi immagini che la storia ci ha consegnato. Ho letto tutto di un fiato.
Grazie Jakob per averci ricordato ciò che é davvero importante non dimenticare.
Gianluca Enzo

Davide
Davide
15 anni fa

….bisogna stare vigili perché non vengano cancellati con leggerezza fatti che non debbono essere dimenticati

angioletto
angioletto
15 anni fa

leggendo questo articolo mi vengono i brividi e mi tornano in mente le parole di un ex deportato, MARIO LIMENTANI, persona che ho avuto la fortuna di conoscere…
tutti, ma sopratutto noi giovani, abbiamo il DOVERE di diffondere queste testimonianze, e di combattere affinchè NESSUNO possa mettere in dubbio il vergognoso olocausto!!!!!!
oggi specialmente, in un periodo in cui riafforano idee xenofobe, dobbiamo schierarci e avere il caraggio di dire: mai più olocausti, e sopratutto mai piu odio!!!

Francesca
Francesca
15 anni fa

La lettura del diario di anna Frank agli alunni delle scuole elementare serve per far conoscere alle nuove generazioni,a cui spesso non manca nulla,gli orrori dell’olocausto. E’ giusto che, se è stata istituita una giornata dedicata alla shoah,gli alunni debbano venire a conoscenza di come hanno vissuto alcuni bambini della loro età,la fanciullezza.Debbano sapere che l’umanità è stata devisa in razze superiori ed inferiori, di come la libertà sia stata strappata a migliaia di persone. Ho letto con attenzione il diario di Anna Frank ai miei alunni e nessuna pagiana hard li ha colpiti. Vorrei chiedere al deputato cosa ne pensa del “grande fratello”, di “uomini e donne” e di tanti altri programmi che tanti genitori fanno gurdare ai propri figli??? E’ hard o no??? Il diario purtroppo è STORIA, sono esperienze vissute!!!!

piera messina
piera messina
15 anni fa

Mi preoccupa e mi addolora molto, come madre, donna, persona di scuola e cittadina, verificare che possa essere censurato un testo formativo a sfondo storico come il Diario di Anna Frank. Mi preoccupa perchè generazioni di giovani abbiamo sofferto per le rovine prodotte dalle idee xenofobe di quel tempo prive di senso di umanità e il timore che possano ridiffondersi mi addolora e mi fa paura.Certo tracce di xenofobie ne incontriamo a tutt’oggi anche nel nostro paese che si autodefinisce accogliente e poi adotta strumenti ed atteggiamenti finalizzati all’escusione ed alla censura di altre appartenenze e culture magari in nome …della legalità. L’uomo dov’è andato a finire? Leggiamo tutti il diario Anna Frank, ragazzini ed adulti e forse possiamo ricominciare e ricostruire i valori del nostro paese.

Valente il diffidente
15 anni fa

Questa storia di voler censurare il Diario mi mette i brividi e non è altro che un esempio di mancanza di sensibilità, intelligenze e cultura.
Mi sono preso la briga di mettere online le pagine del Diario datate 24 marzo 1944. Giudicate voi se si possono definire hard:

http://piccolevitalita.blogspot.com/2010/01/24-marzo-1944-ecco-la-famigerata.html



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