postato il 4 Giugno 2009 | in "Politica"

Donne in politica, il mio modello è la Merkel

Quella sulle donne in politica non è un polemica, sono stato chiarissimo. Il mio modello di donna è Angela Merkel, che è una donna straordinaria e che vorrei avere primo ministro nel nostro Paese, a dimostrazione che le donne in politica quando sono selezionate con il criterio non delle amicizie ma del rapporto col popolo sono donne straordinarie. È questo a cui ho fatto appello quando ho parlato di donne non incisive. Ho fatto una battaglia straordinaria per le preferenze. Se oggi si vota al Parlamento europeo con le preferenze è grazie a noi. Credo che la selezione delle donne, così come quella degli uomini, non debba avvenire sulla base dell’amicizia con qualche leader di turno, ma sulla base del rapporto con la gente. Semplicissimo, tutto qui, il resto sono piccole propagane elettorali.

Pier Ferdinando

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Giovanna
Giovanna
15 anni fa

On. Casini, sono una giovane donna che condivide la sua valutazione sul fatto che ci sono donne poco incisive in Parlamento. Personalmente credo che non ci sia nessuna donna nel parlamento italiano che si distingua soprattutto in positivo (in realtà lo stesso discorso vale anche per molti parlamentari uomini). Quando vedo alcune deputate mi chiedo per quali meriti siano lì e chi rappresentino, mi sembrano delle belle statuine. Le donne parlamentari non sono un simbolo di grandi conquiste femminili e non fanno nulla a favore delle donne. Eppure attualmente nel contesto internazionale ci sono tante donne impegnate in politica brave, forti, decise e autoritari che superano i loro colleghi maschi. Io ammiro molto il Cancelliere della Germania Angela Merkel, il leader di Kadima Tzipi Livni e l’ex-segretario di Stato americano Condoleeza Rice, Sonia Gandhi, attuale leader del partito del Congesso in India e Ingrid Betancourt, candidata alle presidenziali in Colombia…ed esistono tante altre donne in politica eccezionali. Ma a me non sembra che nel parlamento italiano ci siano personalità straordinarie come le donne che ho citato. Non vedo in questo momento in Italia tante donne che possono assurgere al ruolo di leader di un partito. Mi amareggia profondamente la polemica sulle candidature femminili per le prossime elezioni europee. Come donna mi sento offesa quando vedo che le candidate di alcuni partiti vengono scelte solo tra il mondo dello spettacolo. Nonostante le tante discussioni su veline e candidate, nel nostro Parlamento c’è una grande ed anomala carenza di rappresentanza femminile, che si posiziona percentualmente molto dopo paesi come l’Etiopia. Le donne parlamentari sono scelte con i criteri più vari, fra i quali non viene primeggiato né la cultura, né la preparazione, né l’ esperienza politica. Invece, il ruolo della donna in politica deve essere in primo luogo una conquista sul campo, una dimostrazione di capacità e non un regalo, frutto di una posizione riservata. Il ricorso alle quote rosa non è riuscito a promuovere realmente e in maniera consistente la partecipazione delle donne in politica. Le quote rosa sembrano un regalo. Solo con le preferenze ci può essere una vera competizione tra uomini e donne. Dalla reintroduzione del voto di preferenza, battaglia che il partito dell’UDC sta conducendo, anche le donne potranno avere nuovi spazi per far valere le proprie capacità e non per ricevere l’elemosina dai capi dei partiti. Vogliamo le preferenze di genere. Noi donne vogliamo competere, non vogliamo regali.
D’altronde nel nostro Paese, in qualsiasi campo, le donne partono svantaggiate. Italia è il fanalino di coda per quanto riguarda l’occupazione femminile. Dobbiamo uguagliare i salari perchè la donna guadagna il 30% in meno rispetto a un uomo. Oggi le donne sono più istruite ma non sono nei posti decisionali. Che la donna oggi lavori non è un fatto di emancipazione ma di necessità. Nel Sud, dove io vivo, secondo un recente Rapporto Cnel, lavorano solo 31 donne su 100 mentre nel nord si raggiunge quasi la media europea.
Bisogna mettere la donna al centro dell’attenzione e capire che la donna è un valore aggiunto. Le donne sono un esempio raro di determinazione, forza e coraggio. Le donne dovrebbero essere sempre più rispettate nella loro dignità e valorizzate nelle loro positive potenzialità. La donna è il centro della famiglia, si occupa nella quasi totalità dell’educazione dei figli, è colei che è riuscita a farsi strada nel mondo del lavoro, e paradossalmente è su di lei che si scaricano tutte le responsabilità della nostra società. Bisogna aiutare le madri lavoratrici che faticano a conciliare la vita di moglie e di madre con il lavoro e le donne che sono sempre più vittime di violenze.
Queste sono le battaglie che dovrebbero condurre le donne che sono nel parlamento, ma io non vedo deputate impegnate nel mettere in evidenza e nell’affrontare questi problemi.
La politica per le donne non deve impegnarsi a garantire tutele ma parità, non privilegi ma equità, non recinti ma pari opportunità.
Spero che Udc faccia proprie queste battaglie a favore delle donne.
In politica mi piacerebbe vedere più donne perché lo meritano. Spero che Udc avanzi in parlamento la proposta della doppia preferenza di genere.
Infine, le donne devono essere artefici del proprio futuro e se si impegnano le donne l’Italia può crescere.
W le DONNE, W UDC.
Giovanna, una convinta centrista



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