postato il 16 Ottobre 2011 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

Dove sta la differenza tra indignazione e delinquenza

“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera.

Quello che è successo oggi a Roma è terribile, incredibile e inammissibile. Una città devastata dalla furia cieca e irrazionale di un gruppo di black bloc che hanno ancora una volta dato dimostrazione della loro meschinità, della loro violenza, della loro ignoranza: la giornata di oggi resterà come una ferita profonda nella nostra storia e nella nostra memoria collettiva. Come lo sono stati gli anni 70, come lo è stato il G8 di Genova. È andata male, ma poteva andare anche peggio.

Ora che la situazione sembra essere stata riportata sui binari della normalità, restano tante domande e tanti interrogativi a cui qualcuno dovrà dare risposta (uno su tutti: come è possibile che una città come Roma possa essere messa in ginocchio da dei simili criminali?). E resta un’amara consapevolezza: che la nostra società si sta disgregando rapidamente, stretta com’è tra populismi vari e demagogie di sorta. Personalmente, non ho mai condiviso la protesta dei cosiddetti indignados, mi hanno sempre convinto pochissimo, perché ho avuto modo di ascoltare attentamente le loro proposte economiche, che, onestamente, come cura mi sembrano ben peggiore del (presunto) male che vorrebbero curare: ma mi dispiace che la loro protesta sia stata inficiata dalle azioni violente dei BB. Perché il diritto ad esprimere in libertà la propria opinione va sempre salvaguardato, stando sempre attenti a distinguere tra cittadini e delinquenti, su come vadano difesi i primi e su dove vadano sistemati i secondi.



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