Emendamento Udc alla Manovra: Agevolazioni per le assunzioni di giovani fino a 30 anni

di Marta Romano

Sono stati presentati oggi, da parte dell’UDC, alcuni emendamenti alla manovra finanziaria che si appresta ad essere discussa in Senato. Tra le varie proposte, tutte molto valide e facilmente comprensibili, vorrei riflettere su una in particolare: Agevolazioni per le assunzioni di giovani fino a 30 anni.

Ormai il tempo della campagna elettorale è finito, è finito il tempo degli spot e delle trovate pubblicitarie: è giunta l’ora delle proposte concrete. Questo emendamento propone una seria opportunità di sviluppo per l’Italia e per il settore delle imprese, senza sottovalutare le ottime reazioni che l’approvazione di questo emendamento potrebbe provocare nell’ambito del giovane impiego.

Non si parla di belle parole, di quelle che si sprecano in politica, di quelle che illudono i ragazzi che però, nonostante le rassicurazioni della campagna elettorale, usciti da scuola, o dall’università, non riescono a trovare alcuna possibilità d’impiego o, nel migliore dei casi, vi è l’assunzione per un tempo determinato, al termine del quale ci si ritrova con un pugno di mosche in mano, senza alcuna certezza del futuro.

E’ la dura legge del precariato.

E allora,  perché non invertire questa tendenza, con una proposta seria e concreta, come quella portata avanti dall’UDC? Analizziamola con maggiore attenzione.

Innanzitutto, nell’emendamento è proposto un credito d’imposta, triennale (2010-2011-2012), pari a 500 euro, per ogni giovane assunto a tempo indeterminato nell’impresa. In questo modo, si ridurrebbe il grande problema della disoccupazione giovanile, e ciò non peserebbe sulle imprese, già in grosse difficoltà a causa della crisi che ha colpito recentemente i mercati.

Altra brillante proposta, è quella di sgravi contributivi del 50% dei contributi dovuti all’INPS per le imprese che assumono giovani a tempo indeterminato. Anche questa proposta avrebbe valore triennale, e rimetterebbe in moto quel meccanismo alla base dello sviluppo, inceppatosi negli ultimi anni.

In questo modo, dunque, è possibile incentivare le imprese ad assumere, a puntare su giovani e, allo stesso tempo, si pone un freno al triste problema dell’emigrazione, che vede protagonisti molti giovani, costretti a lasciare la propria Regione, o addirittura il proprio Paese, per un’opportunità lavorativa.

Forse, in questo modo, Politica e Giovani non saranno più parole distanti e distinte. Forse queste due parole possano incontrarsi su un sentiero comune: quello dello Sviluppo.

4 Commenti
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Livio Napoleone
Livio Napoleone
14 anni fa

Ho letto molto attentamente questa proposta e mi pare che, qualora approvata, possa rappresentare una svolta riformista in un periodo di crisi. Si avrebbero delle ripercussioni positive sia sul mondo produttivo (le imprese vedrebbero ridotto il costo del lavoro) e, dunque, tendenzialmente sarebbero incentivate a ridurre il prezzo di beni e servizi a tutto vantaggio dei consumatori (che vedrebbero accresciuto il proprio potere d’acquisto). A tutto ciò si accompagnerebbe la diminuzione della disoccupazione giovanile, che in base agli ultimi dati istat si attesta attorno al 20%, in controtendenza rispetto al tasso di disoccupazione totale sceso all’8% circa e alla domanda di cassa integrazione anch’essa diminuita in parte. Se tale emendamento dovesse essere approvato da entrambi i rami del Parlamento, sicuramente la politica tutta farebbe un figurone. Rilancerebbe concretamente l’ottimismo di un Paese intero che può trovare solo nei giovani il suo futuro. Basta con l’ottimismo degli annunci, si passi a un’ottimismo diverso, legittimato dalla prassi, se può ancora valere la definizione di Politica intesa come risoluzione pratica dei problemi. Il berlusconismo ci ha illusi che politica sia solo comunicazione, ma questo riguarda esclusivamente l’aspetto estetico dell’arte di governare.

Michele Trabacchino
Michele Trabacchino
14 anni fa

Presidente complimenti per la proposta! Se fosse approvata darebbe un nuovo slancio al mondo del lavoro per noi precari e per le imprese. Io lavoro presso un’azienda da più di un anno con contratto interinale: non posso permettermi di acquistare un’auto o una casa, non posso chiedere mutui o prestiti proprio a causa del mio contratto di lavoro. Spero vivamente che questa proposta trovi accoglimento per agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro di noi giovani. La situazione è molto difficile Presidente, è necessario fare qualcosa.

nicolò
nicolò
14 anni fa

E’ positivo che siano stati avanzati delle proposte di legge. L’Italia ha un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti d’Europa. Chi si affaccia oggi sul mercato del lavoro trova una situazione durissima dove le aziende preferiscono assumere persone con esperienze già acquisite invece di formare il ragazzo. Inoltre c’è la scuola che non riesce a stare al passo con i cambiamenti e manca per il mio modesto parere degli accordi veri propri tra scuola e aziende.

Simone Locci
Simone Locci
14 anni fa

Il mio giudizio su questi emendamenti è molto positivo! Io però, ne avrei aggiunto un altro… un incentivo a tutte quelle imprese che assumono i propri apprendisti. Come si sa il contratto di apprendistato dura 4 anni, alla scadenza del medesimo l’azienda generalmente non ha più interesse ad assumere l’apprendista a tempo indeterminato perchè sono alti i costi del lavoro. Quindi pensate al giovane di 29 anni che a fine contratto si troverebbe nuovamente senza lavoro… Sono molti i ragazzi che si trovano in questa stessa situazione.



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