I primi frutti dell’austerità
“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati
In questi mesi vi sono state tante critiche alle scelte prese dal governo Monti, ma oggi, con il ddl Stabilità, si vedono i primi frutti. Certo, chi segue i mercati ha notato che oggi lo spread è stabilmente sotto i 400 punti, in netto miglioramento rispetto all’eredità lasciata dal precedente governo (spread a 550 punti), ma grazie al ddl di prossima votazione, anche le famiglie inizieranno a beneficiare di questi risultati.
A testimonianza di ciò, basta considerare alcuni numeri contenuti in questo disegno di legge.
Intanto chiariamo subito che i maggiori vantaggi li avranno i nuclei di famiglie numerose (quelli con 4 figli per intenderci) che vedono salire lo sconto per i redditi fino a 15mila euro fino a 1.693 euro, mentre con l’attuale normativa ci si fermava a circa 1350 euro (si parla, quindi di un maggiore vantaggio per le famiglie di poco più di 300 euro). Per essere precisi, se si hanno 4 figli la detrazione reale arriva a 3500 euro (+643 euro) sempre per la fascia di reddito di 15mila euro, mentre per una famiglia con reddito a 30mila euro, lo sconto è di 123 euro in presenza di un figlio e arriva fino a più 566 euro con 4 figli, se andiamo a considerare le famiglie con figli sotto i 3 anni di età la detrazione passa da 800 euro a 1080 euro.
Per quanto riguarda invece le piccole imprese e gli artigiani (che sono l’ossatura del sistema produttivo italiano), è stato previsto un apposito fondo per la riduzione dell’Irap. Questo fondo avrà una dotazione iniziale di 248 milioni nel 2014 e 292 l’anno dal 2015. Ovviamente siamo coscienti che questo fondo non può risolvere di colpo tutti i problemi delle PMI, ma sicuramente rappresenta un primo passo di attenzione verso il sistema produttivo, come anche un primo passo è rappresentato dall’emendamento Occhiuto che blocca l’aumento dei vitalizi spostando questi soldi agli esodati.
Anche in questo caso non pretendiamo di aver risolto d’un colpo problemi assai complessi, ma riteniamo di aver dato un segnale concreto.
Altro passo è stata la costituzione del Fondo Kyoto che permette di dare un notevole impulso alla green economy in Italia, come anche dare la possibilità di pagare l’Iva per cassa alle aziende con fatturato di 2 milioni di euro 8venendo incontro alle esigenze delle piccole aziende e degli artigiani).
Sono segnali, questi, che i sacrifici fatti non sono stati fatti invano e che stanno iniziando a dare i loro frutto.
Tanto per pura conoscenza. Lo spread è un indicatore che aumenta quanto più si avvicina il rischio di fallimento, quindi l’insolvibilità di un paese, cosa che prima dell’euro non avrebbe mai potuto accadere. Fate i seri.
Quindi dovremmo essere tutti contenti?
Le previsioni del FMI per l’Italia sono negative anche per il 2013, comunque, non credo proprio che ci saranno dei frutti, anzi, io parlerei di frutti amari, a partire dall’aumento dell’iva di un punto % , stangata saldo IMU a dicembre, per non parlare della follia del MES dove l’Italia dovra’ sborsare 117 miliardi che non ha e quindi dovra’ prenderli in prestito con interessi…
Caro Casini, avere un debito pubblico basso non e’ sinonimo di prosperità per un Paese, dovrebbe sapere che i Paesi AFRICANI hanno i debiti pubblici tra i piu’ BASSI del mondo, mentre il ricco e tecnologico Giappone ha il debito piu’ alto del mondo ma guarda caso non e’ a rischio default ed ha un rating AA, il Giappone ha moneta sovrana….
Il suo caro Monti e’ apprezzato all’estero, solamente perche’ con queste manovre recessive mette in sicurezza gli investimenti (scommesse) della finanza internazionale verso l’Italia e cioe’ assicura il pagamento degli interessi sul debito, che altro non sono che i surplus della finanza…
@ Enrico: e perchè prima dell’euro non si poteva fallire??? Era forse un comandamento religioso o una legge fisica? Mi spaice darti la sveglia, ma prima dell’euro si poteva fallire. Nel 1992 l’Italai fu presa a calci nel sedere a causa del suo debito pubblico enorme.
jean Sebastien: non conta la moneta sovrana, conta la produttività e l’economia di un paese. Se per te basta stampare moneta per risolver ei problemi, allora sei fuori strada: stampando moneta senza controllo generi solo iperinflazione con il risultato che la moneta si deprezza e perde potere di acquisto. Alla fine la moneta svalutata, non avrebbe più alcun valore.
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