Il mio saluto, a nome dell’Idc, al Santo Padre
le esprimo profonda gratitudine a nome dell’Internazionale Democratico Cristiana e di Centro per la straordinaria opportunità che Ella ci ha concesso d’essere qui, oggi, a Castel Gandolfo.
C’è in noi un anelito, certo insufficiente ma sincero, per la libertà, per la difesa della dignità dell’uomo, per la intangibilità della vita, per l’affermazione dei diritti dei più deboli, siano essi donne, minori o minoranze etniche e religiose, contro ogni sopraffazione e violenza.
Gli oltre cento partiti politici che rappresentiamo avvertono fortemente le contraddizioni del nostro tempo.
In primo luogo, non possiamo dimenticare la crisi economica e sociale che da troppo tempo ormai grava sul mondo.
Viviamo con sofferenza la crescita del numero di giovani senza lavoro e senza prospettive, nell’impossibilità di progettare e realizzare la vita familiare.
Crediamo profondamente nell’economia sociale di mercato, diretta espressione della dottrina della Chiesa e a tal proposito ci soccorre il richiamo alla “giustizia distributiva e sociale” contenuto nell’Enciclica di Vostra Santità Caritas in veritate.
Come politici siamo chiamati a riconoscere la complessità e la gravità dei problemi che si sono accumulati nel corso degli anni e siamo consapevoli che i cittadini attendono da noi risposte serie e credibili. Solo attraverso il recupero della credibilità, infatti, vi sarà un riavvicinamento del cittadino alla politica e a tutte le sue forme di partecipazione libera e democratica!
Come Ella ha voluto ricordare in uno dei suoi scritti si diffonde un “malinteso concetto di libertà per il quale l’uomo di oggi rischia di non ammettere più alcuna istanza morale al di fuori dei suoi calcoli, al punto che un’espansione illimitata del concetto di libertà finisce col distruggere la libertà stessa”. E’ su questo orizzonte che nelle diverse Regioni del mondo poniamo la nostra azione politica. In Asia combattendo l’integralismo religioso che limita le libertà personali. In Medio Oriente ove, a Beirut, una impressionante moltitudine Le ha testimoniato, nei giorni scorsi, la vitalità e le aspettative di quelle popolazioni. In Africa lottando contro le diverse forme di povertà che umiliano la dignità della persona. In America Latina per debellare lo sfruttamento dei più deboli e contrastare il populismo e in Europa per andare oltre il relativismo e laicismo estremo che soffocano l’anelito alla vera libertà.
Santità,
il Suo magistero è un richiamo profondo all’identità cristiana, come alla centralità dell’uomo e all’etica della responsabilità. E’ sulla base di questi valori che confermiamo oggi il nostro impegno a contrastare le politiche che minacciano l’uomo. Siamo consci che la laicità delle Istituzioni pubbliche e degli Stati non può sopprimere l’innato bisogno di religiosità dell’essere umano: non c’è sana laicità senza Dio e la religione! Nella nostra azione siamo non solo confortati, ma incoraggiati dalla testimonianza della Chiesa cattolica e soprattutto dal suo insegnamento.
Ella, Santità, ci esorta, con semplicità e gesti forti, ad avere coraggio. E’ una sfida che vogliamo continuare ad affrontare e per la quale chiediamo il Suo sostegno e la Sua parola.
Pier Ferdinando
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Your Holiness,
behalf of the IDC, I wish to express to you our deepest gratitude for this unique opportunity of meeting You today in Castel Gandolfo.
We all share the aspiration to achieve freedom, promote human rights, protect human life, defend the poor and the vulnerable in the human family, be they women, children, ethnic or religious minorities. We fight against all kinds of oppression and violence.
We represent more than one hundred political parties, and we are aware of the contradictions of our time. First, we cannot and will not neglect the economic and financial crisis that has been afflicting the world for too long. We see, with pain, the number of young people who remain jobless and hopeless increasing and who, consequently, cannot aspire to create a family nor can they actively participate in social life.
We do believe in the social market economy, which is in line with the doctrine of the Church. Our conviction is supported by the words of Your Holiness in the Encyclical Letter Caritas in Veritate, where the “social and distributive justice” is illustrated.
politicians, we believe that we must realize how complex and serious these problems are, at a time when these questions have been piling up for so long and when our fellow citizens are calling for reliable answers. Only by recovering our lost credibility could we hope to bring the citizens back to politics and to its different kinds of free and democratic participation!
Your Holiness, as you reminded us in one of your writings
We will continue along this path and we will take this challenge, confident that our political endeavour will be supported by Your guide.
Sant’Agostino diceva: “Prega e lavora”
Casini non attua la seconda parte
Buongiorno, presidente
Luciano Rispoli usava dire: “Ma quante belle parole!”. Ed io lo ripeto a lei, presidente: “Ma quante belle parole!”
Lei dice:
“C’è in noi un anelito, certo insufficiente ma sincero, per la libertà, per la difesa della dignità dell’uomo, per la intangibilità della vita, per l’affermazione dei diritti dei più deboli, siano essi donne, minori o minoranze etniche e religiose, contro ogni sopraffazione e violenza.”
ma poi continua:
“Viviamo con sofferenza la crescita del numero di giovani senza lavoro e senza prospettive, nell’impossibilità di progettare e realizzare la vita familiare.
Crediamo profondamente nell’economia sociale di mercato, diretta espressione della dottrina della Chiesa e a tal proposito ci soccorre il richiamo alla “giustizia distributiva e sociale” contenuto nell’Enciclica di Vostra Santità Caritas in veritate.”
Lei quindi parla di libertà e di dignità dell’uomo. Forse lei si scorda che senza lavoro l’uomo non può naturalmente avere nè la prima nè la seconda, perchè si trova costretto a prostituire le proprie capacità al migliore offerente, ottenendo a stento di che vivere, quando lo ottiene, e calpestando la propria dignità.
Lei ci richiama anche alla giustizia distributiva e sociale… questo mi richiama alla mente il suo concetto di ceto medio, quello che guadagna dai 90.000 ai 150.000 euro. Quello è indubbiamente il “suo ceto medio”, ma vada a chiedere a quale ceto appartiene chi guadagna o percepisce una pensione da 20.000 a 50.000 euro … all’anno, non al mese.
Non parlando in questo contesto del suo beneamato governo Monti che ha ulteriormente impoverito proprio questo “mio” ceto medio!
Non parlando in questo contesto delle sue istanze etiche… quando sono rivolte contro gli altri: dall’aborto, all’eutanasia, alle unioni gay, e chi più ne ha più ne metta… mentre ormai sul divorzio possiamo stendere un velo pietoso, visto che è un’istituzione che lei ha usato.
Naturalmente il concetto dell’autodeterminazione non è contemplato nel suo vocabolario, mentre io ritengo che tutto ciò che concerne la sfera privata sia un problema personale e che quindi non si può imporre per legge nessuna norma, norma invocata invece, molto ipocritamente, da politici cristiani.
Ma veramente dai politici non ci si può mai aspettare almeno un minimo di onestà intelletuale?
Una citoyenne
Già solo sostenere certi valori e certe idee è da apprezzare, poi che seguano anche fatti e i comportamenti congruenti con le parole è ciò che auspichiamo. Purtroppo ora ci vuole un miracolo per sistemare tutte le situazioni che sono precipitate, dalla occupazione alla solidarietà sociale, e perchè no parliamo anche dell’ampliata fascia di povertà in cui versano sempre maggiori famiglie italiane. Dei tanti anziani, spesso poco autosufficienti, che devono vivere con la pensione sociale di 500 euro al mese, e per i quali non è prevista nessuna forma di aiuto, fino a quando non sono inchiodati in un letto ed impossibilitati ad alzarsi. Perchè non parliamo delle tante famiglie dove vivono bambini in situazioni di povertà, senza alcun aiuto sociale. Tutti vorrebbero sempre di più, ma le priorità devono essere le situazioni insostenibili.
Appare senza dubbio utile ricordare a chi accusa di ipocrisia genericamente, quindi in toto, i politici cristiani, che con la loro “IPOCRISIA” i suddetti politici, fra luci e ombre come comporta l’ imperfetta natura umana (fatta eccezione per alcuni purissimi censori senza macchia e senza colpa che pontificano su questo blog), hanno permesso all’ Italia di risollevarsi dalle macerie della guerra, hanno portato il progresso, hanno veramente permesso che le classi sociali più basse si riscattassero dall’ ignoranza, hanno dato la possibilità a milioni di genitori di vedere i propri figli raggiungere posizioni economiche e culturali di gran lunga superiori alle proprie, hanno reso possibile un tenore di vita decoroso per tre generazioni, hanno preservato la libertà economica e culturale contro gli attacchi del comunismo (quello vero), del fascismo e del terrorismo rosso e nero, hanno portato il nostro Paese nei primi posti al mondo per industrializzazione e cultura, e chi più ne ha più ne metta. Poi la prima repubblica è finita ed è sorta la seconda, espressione di “libertà vera”, cambiamento e cristallina trasparenza. conseguenze: debito pubblico raddoppiato in 20 anni (la prima repubblica in 45 anni fino al 92 era arrivata a 850 miliardi, sostenendo sviluppo e progresso sociale, ora siamo a 1898 miliardi), il 75% dei giovani che trovano lavoro sono precari, la disoccupazione è alle stelle, stiamo per andare in bancarotta dopo che si sono alternati al governo tutte le forze politiche possibili ed immaginabili, e ancora c’ è chi si ostina a “sognare” una bacchetta magica che porti equità sociale, benessere, felicità, libertà per tutti etc. Alla fine, se vogliamo risollevarci da questa tragica situazione, bisognerà richiamare al governo proprio quegli IPOCRITI di politici cristiani! Cittadino.
Le chiedo se Lei ritiene la legge 194 sia “legge dello Stato” nelle parti che permetta l’aborto, definito dal Concilio Vaticano II “abominevole delitto” e considerato da SRC un delitto da comportare la scomunica per i “procurantes” – CJC del 1917-, o ritiene come Oscar Luigi Scalfaro che essendo stato votato dal parlamento tutti i ministri democristiani che hanno firmato la legge 194 dovevano farlo? Rilevo solo che San Tommaso non considera leggi quelle “leggi” umane in contrasto con la legge di Dio. Grazie per una sua risposta.
@ zuccherini: la scomunica non è più comminata (vedasi le iniziative in tal senso degli ultimi papi), se mai lo è stata. San tommaso visse in un periodo in cui vi era una fortissima commistione tra potere temporale e potere “religioso”, commistione che oggi, per fortuna non esiste più.
Uno stato laico dà la possibilità di scegliere, sta alla coscienza di ognuno di noi, decidere cosa fare.
Faccio infine rilevare che tale legge è stata anche difesa tramite unr eferendum su cui, tutto il popoli italiano si è espresso
Questo post e alcuni commenti, che personalmente trovo molto interessanti, pongono la questione dell’impegno politico del credente o se vogliamo dell’uomo politico che si definisce credente.
I rilievi sollevati da citoyenne, dino zuccherini e mario pezzati, sono tutti ragionevoli e, a seconda del punto di vista, tutti corretti.
Infatti non riesco a capire (lo so sono un po’ duro, perdonatemi) dove stia il problema.
Dal mio modesto punto di vista l’uomo politico, una volta eletto, non solo ha il diritto di portare nel dibattito politico le proprie istanze etiche, ma ne ha anche il dovere. Eh sì, perché chi lo elegge (almeno in teoria) lo fa proprio per avere una persona che lo rappresenti anche sui temi etici. Esemplificando: se nel panorama politico l’Udc di Casini mi può ragionevolmente rappresentare anche su questo versante lo voto, altrimenti voterò qualcun altro.
Mi lascia un po’ perplesso l’atteggiamento di chi, da un lato predica il pluralismo e pretende diritto di cittadinazna per qualsiasi tesi etica o politica e dall’altro lancia accuse o anatemi contro chi non la pensa nello stesso modo.
Cordiali saluti
Rispondo a Pezzati e a Gattestro : Il CJC in vigore, del 1983 al canone 1398 dice: ” Chi procura l’aborto ottenendo l’effetto incorre nella scomunica latae sententiae “. San Tommaso è dottore della Chiesa, comunque Chiunque abbia l’età di ragione è sottoposto alla legge di Dio. La legge divina si distinque in Legge eterna. legge naturale (“la legge naturale infatti, essendo fondata sulla natura delle cose, è immutabile e l’uomo non può sdottrarvisi, altrimenti si sottrarebbe alla sua stessa ragione e alla Provvidenza di dio” – P. Teodoro del Negro OFM capp Teologia Morale ed Paoline 1963 pag. 62 e segg. e ancora a pag 65 La legge umana deve essere “Onesta e giusta , cioè non deve contraddire al diritto divino e naturale e deve serbare il dovuto ordine alla giustizia sia commutativa che distributiva. ) Anche ai tempi si San Tommaso c’era la distinzione fra il potere civile e quello religioso ( la teoria delle due spade ) solo che il legislatore essendo cattolico riconosceva la legge di Dio, ora i democristiani essendo cattolici dovrebbero fare lo stesso e non avrebbero dovuto firmare la legge sull’aborto, e anche non difendere il fatto che dovevano firmarla come fecero Scalfaro, Andreotti e Tina Anselmi. Per la dottrina cattolica e perciò per tutti coloro i quali si professano cattolici come i democristiani la cosidetta libertà di coscenza non significa che non ci si debba formare la retta coscenza. La libertà di coscenza non può giuistificare il fatto che io compia un peccato come l’omicidio quando fra l’altro la dottrina della Chiesa è nota e chiara da secoli. Pio XI definiva il laicismo la peste del nostro tempo. Che ci sia stato il referendum non significa che il parere della maggioranza del popolo italiano cambi la legge di Dio. Su questo argomento ci sono documenti numerosi di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Per chi non è cattolico ed è su posizioni diciamo liberal laiciste la sostanza non cambia ma il discorso deve partire da più lontano – Sine ira ma per amore di verità. DZ
Ancora a Cittadino : Che i democristiani italiani abbiano fatto cose buone e utili contro il comunismo e per la ripresa dell’Italia dopo la Guerra nessuno lo nega, specialmente per la truppa e i medi responsabili locali dal 1945 alla fine anni 60. Detto questo la “dottrina” democristiana e sottolineo dottrina – non le persone – è stata condannata – dopo le precisazioni di Leone XIII nella Graves de Communi, e dopo la soppressione fatta da San Pio X della parte “politica dell’Opera dei Congressi a causa delle infiltrazioni democristiane rivelatisi nella circolare Grosoli- ( si veda il testo del compianto don Gambasin già insegnante all’università di Padova) – con l’enciclica del 1910 “Notre charge apostolique” da San Pio X che apertamente condannava il movimento democristiano francese del Sillon. ( I democristiani italiani erano di scula francese, De Gaspeeri era di scuola austriaca- ) e dopo da Pio XI con l’enciclica “Ubi arcano Dei” del 1922 dove condannava “questo nuovo modernismo politico” cioè il PPI. Benedetto XV – vedi recenti testi di Padre Sala s.j. non appoggiava il PPI e l’allora vescovo di Genova il domenicano Boggiani Pico disse che il PPI era il male minore, stesso parere del card. Gasparri.= Infine su De Gasperi, che non fu mai ricevuto da Pio XII : fece un colpo di stato costringendo il Re Umberto II ad abbandonare l’Italia prima che la Cassazione ufficializzasse il risultato del referendum su monarchia e repubblica che infatti il presidente della Cassazione Pagano non fece mai- questo a parte le ovvie colpe di Carlo Alberto che si è fatto ricattare e lusingare dai carbonari e di Vittorio Emnanuele II – scomunicato per aver combattuto la Chiesa e l’errore tragico di Vittorio Emanuele III con il fascismo. – Sine ira per amore di verità. Buona sera.