postato il 8 Luglio 2011 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

La chiesa ambrosiana e il vento dell’accoglienza: un saluto al card. Dionigi Tettamanzi

Ricordo la prima volta che l’ho visto- un pomeriggio autunnale di novembre- tutti i giovani ambrosiani e i ragazzi del movimento ministranti della diocesi più grande del mondo (1108 parrocchie e un numero di fedeli superiore ai 5 milioni di persone) erano là. Qualche mese prima avevamo salutato sventolando palme d’olivo a San Siro il card. Carlo Maria Martini che annunziava il suo ritiro in Terra Santa, a riprendere gli studi biblici e gli stessi passi compiuti dal Messia nel Getsemani. Il k-way stava a malapena nel mio zainetto di ragazzo di quinta elementare, inutile in quella giornata solare, la ola che dovevamo realizzare per festeggiarlo ci era riuscita malissimo e dall’alto delle gradinate dell’arena civica -pezzo di storia del rugby milanese degli Amatori- cercavo di scorgere la figura che a momenti doveva fare il suo ingresso. Ricordo un omino non particolarmente alto di statura ma dalla voce calda e tranquillizzante, come quella di un agnello che lasciava subito in mente un segno di serenità.
Era appena entrato Dionigi Tettamanzi, l’arcivescovo della diocesi più grande del mondo.
Se dovessi scegliere un gesto per rappresentare questi nove anni non avrei dubbi: la vendita benefica all’asta della sua collezione privata di presepi per sostenere di tasca propria il Fondo Famiglia Lavoro-fondo istituito per intuizione dello stesso cardinale, o meglio come afferma lo stesso, per un’intuizione dall’alto con lui tramite -un fondo per creare iniziative di sensibilizzazione e solidarietà ed aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi e i padri di famiglia rimasti senza lavoro. “Con l’avvicinarsi del Natale – ha spiegato il cardinale presentando l’iniziativa – ho sentito il bisogno di rinnovare l’intuizione che avevo avuto nel 2008. Un’intuizione che veniva dall’alto. Un tratto di strada l’abbiamo fatto, ma gli effetti della crisi sono ancora sotto gli occhi di tutti, e quindi vorrei rilanciare il Fondo con lo spirito e la freschezza con cui ha mosso i primi passi. E come allora mi sono chiesto: io cosa posso fare, io, proprio io?”. In questo modo I volontari della Caritas e delle Acli, che gestiscono  il progetto, hanno potuto aiutare 4.667 famiglie, con assegni da 800 a 4mila euro, a seconda delle necessità.
A mio modo di vedere il card. Tettamanzi ha incentrato la propria opera sul Cristianesimo mostrato da Charles Peguy nel testo “Lui è qui” . L’affermazione strenua del valore del carnale, del temporale e la centralità della categoria di “avvenimento” come chiave di comprensione del fenomeno umano e di un cristianesimo che si rivolge nel profondo ai bisogni, alle debolezze, alla malattie e alle tristezze dell’uomo, lo spirito dell’accoglienza che ha sempre animato la Chiesa di Milano: la tradizione racconta che Sant’Ambrogio, il più grande uomo e vescovo che la chiesa ambrosiana ricordi, non esitò a fondere i calici e i vasi sacri del Duomo e delle chiese della città per pagare il riscatto di alcune popolazioni barbare che varcato il confine dell’Impero Romano avevano devastato Milano e il nord’Italia prendendo in ostaggi donne e bambini. ““Se la Chiesa ha dell’oro non è per custodirlo, ma per donarlo a chi ne ha bisogno… Meglio conservare i calici vivi delle anime che quelli di metallo”.
Ora la Chiesa di Milano, la diocesi più grande del mondo, aspetta il nuovo cardinale Angelo Scola e la vita buona. Come scrive Aldo Cazzullo, una delle prime firme del Corriere della Sera, la sua idea è che il cristianesimo non penalizzi le passioni, i desideri e neppure gli istinti, anzi l’esalta l’umanità e l’attenzione per il vero e per il bello. Facciamoci trascinare da questa atmosfera per praticare la vita buona e cantare tutti insieme “O mia bela madunina”

“Riceviamo e pubblichiamo” di Jakob Panzeri

PER APPROFONDIRE
Il sito della Fondazione Famiglia Lavoro della Diocesi di Milano istituita dal Card. Dionigi Tettamanzi

CONSIGLI DI LETTURA:
-“La vita buona” di Angelo Scola e Aldo Cazzullo. Dialoghi su laicità, scienza e fede, vita e morte alla vigilia del Redentore
-Manuale di Bioetica, Dionigi Tettamanzi

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