Libertà di informazione, il punto di vista di un giovane
Ecco come un giovane giornalista, Germano Milite, racconta la manifestazione per la libertà di informazione svoltasi a Roma.
“Sono le ore 15:30 e Piazza Del Popolo è straripante di manifestanti già da oltre un’ora. La manifestazione comincia puntuale e, dal palco, gli organizzatori dichiarano sicuri: “Siamo trecentomila“. In effetti i presenti sembrano sul serio tanti; spiccano le bandiere della Cgil e dei partiti d’opposizione come Pd, Idv, Sinistra e libertà. La manifestazione organizzata dalla Fnsi, sembra riuscita decisamente bene ed aver raccolto un numero enorme di partecipanti. A parlare per primo è proprio Franco Siddi; segretario generle della federazione nazionale della stampa italiana:”Al premier, al Parlamento e al governo chiediamo di cancellare le norme che vietano l’esercizio del diritto di cronaca, e di consentire che le indagini giudiziarie possano svolgersi secondo l’indipendenza della magistratura. Al presidente del Consiglio chiediamo anche di cessare la campagna di accuse contro i giornalisti, di smetterla di additarci come farabutti e di dire finalmente la verità. Chiediamo all’onorevole Berlusconi e a tutti i politici che hanno intentato azioni legali contro i giornalisti – ha concluso Siddi – di ritirare le cause“.
I riferimenti diretti al Ddl Alfano sulle intercettazioni non hanno nemmeno bisogno di essere sottolienati.
Interviene poi anche Roberto Saviano che regala un incipit da applausi:”Combattiamo per la serenità di lavorare senza doverci aspettare ritorsioni. Quello che sta accadendo in questi giorni dimostra che verità e potere non coincidono mai“. L’autore di Gomorra parla poi dell’onore del nostro paese e ritiene che, sebbene per anni tale parola sia sparita dal vocabolario della maggior parte degli italiani, con la larga partecipazione ottenuta dalla manifestazione, si è invece dimostrato che “questo Paese vuole ritrovare il suo onore“.
Ironicamente negativo è invece il commento del segretario nazionale dell’ordine dei giornalisti Enzo Iacopino:”Mi spiace non aver potuto partecipare all’iniziativa della Fnsi sulla libertà di stampa…ho semplicemente sbagliato piazza e mi sono ritrovato in una manifestazione del Pd, di Rifondazione Comunista con la partecipazione di Cgil e di tanti esponenti dello spettacolo. C’era anche il sosia dell’onorevole Antonio Di Pietro perché non poteva certo essere il leader dell’Italia dei valori, primatista tra i politici delle cause contro i giornalisti“.
Un commento di forte biasimo che offre diversi spunti e, tra questi, la rflessione quasi “automatica” che, la lotta per la libertà di stampa e di informazione, dovrebbe non avere colori, bandiere partitiche (soprattutto di coalizioni come quella del Pd e dell’Idv) e simboli come la falce e il martello. Questo perchè, una causa così fondamentale e sacrosanta per la democrazia, dovrebbe essere perorata non esclusivamete per fare opposizione al Pdl ma per assicurare un presente ed un futuro democratico stabile e concreto.
Esponendo le bandiere di Rifondazione, Sinistra e Libertà, Pd, Cgil ecc, si da infatti modo a giornalisti come Feltri e a politici come Berlusconi, Gasparri, Brunetta e via discorrendo di “limitare” ai “soliti comunisti disfattisti ed ossessivamente complottisti” una fenomeno di protesta che invece va e deve andare infinitamente più lontano di una lotta di rossi contro neri (o, per meglio dire, di ladri contro ladroni).
Feltri sul suo giornale scrive infatti che, la libertà di stampa, non è assolutamente minata e che, a lagnarsi, sono sempre i soliti giornali e partiti progressisti i quali, in ogni caso, sono liberi di scrivere ciò che vogliono (“anche le balle” sottolinea il giornalista) sul presidente Berlusconi e sul Governo. La manifestazione di ieri era un’occasione incredibilmente preziosa per andare oltre l’antiberlusconismo; peccato che, la maggioranza degli italiani, sia ancora troppo legata a bandiere, bandierine e simboletti per porsi quella Gaberiana, retorica e saggia domanda:”Cos’è la destra? Cos’è la sinistra?” e non farsi manovrare da chi, per ricitare nuovamente Saviano, ha il potere e quindi non può essere portatore di verità. La libertà d’informazione non è roba di destra o di sinistra…la libertà d’informazione è libertà dalla destra e dalla sinistra; prima di tutto e prima di tutti”.
Bello davvero!!! qual è la fonte? Corriere? la Repubblica?
Cordiali Saluti
Giovanni Patriciello
Ciao Germano…parole sante quando dici non ci dovrebbero essere colori…ma a tutto ha dato una risposta proprio Saviano “Quello che sta accadendo in questi giorni dimostra che verità e potere non coincidono mai”…purtroppo libertà di informazione è una cosa sacrosanta libera da ogni tipo di ideale…l’informazione stessa è libera a prescindere dal fatto che sia una televisione privata o no a trasmetterla. Feltri??? è normale che scriva quelle cose, è proprio un fedele cagnolino…vedi feltri il tutto non si riduce a scrivere balle su berlusconi visto che di balle ce ne sono poche ma che di verità ce ne sono tante e non raccontate ad iniziare proprio dalla manifestazione a cui è stato dato pochissimo spazio nei TG PUBBLICI rai…mentre poi si parla per ben 5 minuti di persone che giocano su internet, e senza nemmeno approfondire l’argomento tralaltro -.-‘ …Penso proprio che la caduta in basso della nostra società sia iniziata proprio tutto
da questo dal fatto che in tv non si veda piu nulla di educativo altri menti non si fa share proprio perchè chi prodiga valori poi non ne riesce a mantenere nemmeno uno…proprio perchè per riuscire a guadagnare soldi si sovverte la legalità come avere reti abusive e far pagare il tornaconto ai cittadini oppure per acquistare fama iniziare a portare programmi con ballerine seminude brasiliane e spostare l’intrattenimento delle persone proprio su questo e sul gossip per non parlare poi della scuola…ecco cosa determina il cambio di società…cmq in bocca al lupo germano 😉
Ciao Loky e crepi il Lupo.
Concordo in buona sostanza con le idee da te espresse attraverso il commento e mi convinco sempre più, da “lavoratore del settore”(visto che sono giornalista televisivo), che la deriva mediatica è qualcosa che anche gli italiani hanno permesso. In tv infatti viene trasmesso ciò che va per la maggiore e, se per la maggiore vanno programmi scadenti e tg che rasentano il grottesco; se la maggioranza degli italiani (quella che vota Pdl) preferisce qualche bel fondoschiena e qualche lacrimevole storiella dei gattini che non riescono a scendere dagli alberi, allora, purtroppo, c’è poco da meravigliarsi se siamo finiti dove siamo finiti…senza scadere in qualunquismi o luoghi comuni tipici dei finti intellttuali concludo dicendo che, la mia battaglia, è quella che tenta quasi ossessivamente di liberare le persone dalle false ideologie e dai falsi miti…in un mondo di sovrainformazione occorre sviscerare il più possibile. In un mondo in cui è vero tutto e il contrario di tutto è necessario proporre onestà intellettuale.
Un abbraccio
Complimenti, Germano, ottimo articolo! 😉
Io credo che la libertà di stampa non possa limitarsi a un partito. La libertà di stampa è di tutti, indistintamente. Sarebbe stato molto più bello se in piazza non ci fossero state bandiere. Se fosse stato così, avrei potuto portare anche la mia testimonianza diretta, ma non volevo ritrovarmi, come dice Iacopino a “una manifestazione del Pd, di Rifondazione Comunista con la partecipazione di Cgil e di tanti esponenti dello spettacolo”.
Bell’articolo, davvero completo, complimenti ancora.
Marta
Certamente solo qualcuno che vive il quotidiano poteva scrivere un articolo cosi onesto,complimenti questa è libertà ,l’informazione va difesa in tutte le forme qualora sia corretta,veritiera,e che abbia valori che siano aldisopra delle parti.