Libia: per fortuna il governo ha cambiato posizione
Positivo anche se tardivo allineamento a valutazione europea
Mi sembra che la posizione italiana sia sostanzialmente cambiata ed io -poiché sono un patriota – dico per fortuna. Perché non condannare le violenze contro giovani che stanno in piazza a Tripoli e Bengasi sarebbe stata pura irresponsabilità. Non disturbare il colonnello Gheddafi oggi sarebbe stato un atto di viltà e di sostanziale complicità. Sono lieto che ci sia stato questo tardivo ma comunque positivo allineamento alle posizioni europee.
E vorrei ricordare che io sono stato l’unico, insieme al mio gruppo parlamentare, a votare contro il Trattato di amicizia con Gheddafi fatto qualche mese fa.
Però bisogna fare anche un atto di verità. Il problema per l’Italia è semplicemente catastrofico perché dal punto di vista degli approvvigionamenti energetici e dal punto di vista degli arrivi di migliaia di clandestini rischiamo veramente di importare un disastro nel nostro Paese.
Speriamo che questa catastrofe possa portare qualcosa di positivo, cioè più libertà, più democrazia ma anche ordine che è assolutamente indispensabile. Credo che non dovrebbe essere questa l’occasione per l’ennesima polemica italiana.
L’Europa, comunque, sul fronte dei profughi non può lasciarci soli. Se noi contiamo qualcosa nelle relazioni internazionali, questo è il momento di dimostrarlo. Se l’Europa ci lascia soli, c’è una doppia dimostrazione: che l’Italia ha un potere di incidenza equivalente allo zero e che l’Europa non esiste. Non so per chi è peggio.
Pier Ferdinando
Casini(UDC) : Libia, governo istituisca comitato crisi bipartizan – TG1 21.02.2011 [VIDEO]–> http://www.youtube.com/watch?v=XHAO_cjNMoI
Gentile Presidente. il nostro governo più che aver cambiato rotta mi sembra abbia messo una toppa alle dichiarazioni di Frattini e del nostro premier:”ecco quello che ha dichiarato il ministro degli esteri“L’Europa non deve esportare la democrazia”. Una dichiarazione lontanissima dalle posizioni espresse dai leader degli altri paesi europei, soprattutto alla luce del fatto che le forze armate italiane sono state mandate a “esportare la democrazia” in Iraq (per ben due volte) e in Afghanistan.
La linea del titolare della Farnesina sulla pesantissima crisi politica e sociale in Libia è quindi quella della non interferenza: “Noi vogliamo sostenere il processo democratico – continua il ministro – ma non dobbiamo dire ‘questo è il nostro modello europeo, prendetelo’. Non sarebbe rispettoso dell’indipendenza del popolo, della sua ownership”.
Dichiarazioni che stonano un pò con quelle espresse dai titolari della diplomazia di tutti i paesi europei e degli Stati Uniti. Il segretario generale dell’Onu fa una ferma condanna ad ogni forma di violenza. l’Unione europea ”condanna” la repressione delle manifestazioni in Libia e chiede la “cessazione immediata” dell’uso della forza.
Perfino il vice-ambasciatore libico all’Onu: “E’ un genocidio”. E tre dipendenti non diplomatici dell’ambasciata libica a Stoccolma hanno annunciato oggi in una lettera di essersi dimessi dai loro incarichi per protestare contro le violenze. Insomma tra le condanne del mondo, il nostro premier non perde l’occasione di fare brutta figura all’Italia , con un’infelice battuta , “non voglio disturbare Gheddafi”.
Caro Presidente, quello che sta accadendo in Libia, in Egitto e negli altri paesi sconvolti da lotte per la democrazia non mi meraviglia:generalmente le dittature nascono e muoiono con la guerra civile. E’ preoccupante, invece, come questi avvenimenti possano riperquotersi da noi. Un momento internazionale così delicato e pericoloso, soprattutto per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, meriterebbe ben altra attenzione dal nostro Presidente del Consiglio e dal Governo ma mi sembra che si risponda con battute fuori posto e fuori luogo a una situazione che meriterebbe ben altra consapevolezza. Purtroppo il deficit intelletivo del povero berlusconi mi fa pensare a cose poco allegre,altro che battute di spirito.La Libia è stata sempre per il nostro paese vicina e distante: gli avvenimenti di quel popolo ci hanno sempre in qualche modo coinvolti senza tuttavia condizionare la nostra politica. Solo con Berlusconi i cavalli berberi si sono abbeverati alle fontane di San Pietro. Solo questo Presidente ha adorato il Reis come un dio offrendogli come doni propiziatori quelli a lui più congeniali .uno stuolo di fanciulle. Oggi tutto questo potrebbe essere deleterio per la nostra nazione. L’invasione dei libici in fuga potrebbe mettere a rischio la nostra traballante stabilità sociale, acuendo le nostre contraddizioni politiche, economiche, sociali e il gap Nord – Sud.
Non sarebbe il caso di affrontare gli eventi con la massima coesione? Usque tandem,Beluscone, abutere patientiae nostrae ? Fino a quando gli italiani potranno sopportarlo?