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Presidente Casini, voglio ringraziarLa perché, pur trovandosi in vacanza assieme alla famiglia (come da notizie diffuse dalla stampa), Lei tuttavia non ha abbassato le saracinesche e non è andata in ferie; infatti non ha smesso di seguire, intervenire, commentare gli eventi di ogni giornata anzi, finora, ha fatto avvertire la Sua presenza e sentire la Sua voce quasi ogni giorno attraverso i maggiori quotidiani nazionali e su questo sito a Lei dedicato. Insomma: a tutt’oggi neppure “l’acqua chiara ed azzurra” è riuscita a farLa rilassare completamente, a tutto vantaggio dell’Udc e della vera politica che non vanno davvero in ferie!
Mi sia permesso commentare, a modo mio, l’attacco de ‘Il Giornale’ nei confronti del direttore del quotidiano ‘Avvenire’, Dino Boffo. Cristianesimo:religione della tolleranza,del pentimento e del perdono «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra”(Gv 8,1-11); ma anche: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “È inevitabile che avvengano scandali,ma guai a colui per cui avvengono.È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che dare scandalo” (Luca 17.1-7). In merito alle accuse sollevate oggi da un quotidiano al direttore di Avvenire, il dott.Dino Boffo non ha mai chiesto le dimissioni del capo del governo, ma si e’ limitato a dire che i cittadini hanno il diritto di aspettarsi dai loro governanti anche un esempio morale ed uno uno stile sobrio.
Commento sbagliato? Non mi pare. O, piuttosto, inoppurtuno? Probabilmente Vittorio Feltri e il suo editore non perdonano l’indipendenza di giudizio del quotidiano di ispirazione cattolica ed il richiamo ai valori cristiani.
E’ di oggi la notizia che Niccolò Ghedini, deputato ed avvocato personale di Silvio Berlusconi, dichiara al Corriere della sera che il Presidente «è pronto ad andare in aula a spiegare che non è impotente». Al che io mi chedo: con tanti problemi che ha l’Italia e che Berlusconi non riesce a risolvere, ma chi se ne importa se il nostro Presidente del Consiglio è o non è più virile? Cinque figli li ha generati; ora si è pure separato dalla moglie; la smetta di usare donne a scopo sessuale; faccia il padre ed il nonno, come si conviene alla sua condizione; si metta tranquillo e la faccia finita con il voler assolutamente apparire con un comportamento spesso immorale, licenzioso, discutibilissimo, ridicolo per la sua età e sicuramente di pessimo esempio per tanti giovani. Perché non cerca, invece, di accentrare tutte le energie ancora a sua disposizione per fare al meglio il lavoro per cui è stato nominato? Sicuramente il popolo italiano l’apprezzerebbe di più!
Caro Presidente, non pensa che in sicilia tanti giovani si possano riavvicinare alla “politica” sana ? Lei ha già dato una prima scossa allontandosi da certi vertici politici, prosegui su questa scia…..eliminando dalle sue file esponenti che certo non fanno del bene a quello che di buono stà costruendo; vedrà quanti giovani Siciliani riprenderanno il cammino e la seguiranno.
Prendo spunto dall’articolo pubblicato in data odierna dal Corriere della Sera, intitolato: ‘Berlusconi cadrà come Saddam’.
E’ Di Pietro a scagliarsi contro il premier azzardando un paragone a danno del presidente del Consiglio: “gli Italiani sono fortunati perché Berlusconi non ha il fisico e la forza di Hitler”. E non è tutto; infatti prosegue dicendo: “Berlusconi sta tramontando come è accaduto a Nerone, Catilina, Hitler e Mussolini”. Sono parole forti, forse troppo quelle che pronuncia Di Pietro, secondo me. Neanche Pierferdinando Casini approva il modo di operare e di porsi di Berlusconi e lo manifesta chiaramente ogni qualvolta sia necessario attaccandolo ed accusandolo, senza però mai sconfinare nella mancanza di rispetto ne’, tantomeno, insultandolo in maniera macabra. Anzi, gli va riconosciuto che in qualsiasi occasione riesce a moderare toni e parole ed a comportarsi, come sua abitudine, da vero gentiluomo. Di Pietro, al contrario, mi sembra osi un po’ troppo, esageri addirittura, minacciando Berlusconi con paragoni azzardati e contrastandolo con odio e livore.